Eccoci qua! Pubblicato il catalogo dei vertici trigonometrici e capisaldi di livellazione all’indirizzo: http://www.igmi.org/geodetica. Le coordinate visualizzate sono approssimate dato che il dato preciso e’ a pagamento.
In anteprima potete vedere anche il catalogo carte antiche (ancora in fase beta) all’indirizo: http://www.igmi.org/ancient.
Grazie a Claudio per la segnalazione. Io mi vado a fare un giro.
Finalmente l’IGM ha aggiornato il catalogo interattivo dei propri prodotti. Per tutti gli utenti finali è una buona notizia, perché questo supera di gran lunga il precedente.
Il cambiamento più evidente è tecnologico: da una tradizionale interfaccia html, ad una vera interfaccia di webmapping basata su OpenLayers con alle spalle un server WFS e (sembra) un server di tilecaching.
L’utilizzo di un client di webmapping opensource e di un protocollo standard interoperabile per l’accesso a dati spaziali, sono entrambi un belvedere; specie in un contesto così istituzionale.
Il funzionamento di base è semplice:
si fa zoom-in su un’area di interesse
si fa click sull’area di cui si vuole conoscere la copertura dei prodotti IGM (contestualmente viene lanciata una richiesta WFS)
si ottiene sulla sinistra l’elenco delle tavole che cadono in quel punto
si clicca (ad esempio) sul tasto “ev.” – che si trova sulla destra del nome delle tavole – e viene restituita su mappa l’estensione spaziale della tavola
Questo in supersintesi. Ci sono anche altre funzioni, tra le quali segnalo la ricerca per toponimi.
Nella pagina dedicata trovate tutti i progetti realizzati dai più svariati soggetti – individui, ONG, università, associazioni – raccolti per sezioni tematiche, con la relativa descrizione e ovviamente il file KML/KMZ da importare in Google Earth. Il KMZ è un formato estremamente versatile e consente di “impacchettare” informazioni che vanno ben oltre la semplice localizzazione geografica di oggetti, è infatti capace di gestire anche contenuti multimediali (foto e filmati) integrandoli tra loro. L’unico limite è, come sempre, la creatività e se ne si è dotati, assieme a buone capacità editoriali è possibile ottenere risultati eccellenti.
Merita poi una menzione speciale l’innovativo ed estremamente efficace “geoblog” del Jane Goodall Institute, che si occupa di protezione degli scimpanzè, nel quale non troverete i consueti post tipici dei blog, ma dei KML da importare in Google Earth ricchi di informazioni riguardo eventi specifici legati ai nostri amici primati… esplorate!
Ai soggetti non-profit “qualificati” (organizzazioni registrate presso l’apposita anagrafe unica delle Onlus del Ministero delle Finanze) Google dà anche una ulteriore possibilità, quella di ottenere una licenza gratuita di Google Earth Pro con funzionalità di creazione avanzate che consentono l’importazione di dati GIS, nonché un modulo per la creazione di filmati e una funzionalità di stampa ad alta risoluzione.
Concludo ribadendo l’enorme portata che questa iniziativa può avere soprattutto nell’ambito della divulgazione scientifica e ambientale. Naturalmente Google Outreach è anche un buon punto di partenza per chi vuole cominciare a cimentarsi con un uso evoluto di Google Earth, numerose sono le risorse messe a disposizione per capire come son fatti i KML/KMZ e in che maniera scriverne di efficaci, ricchi di informazioni.
In questi giorni si svolge una conferenza in cui sogno di poter andare un giorno: O’Reilly Where 2.0 Conference. Si parla soprattutto di geoweb e si parte dall’assunto che il GIS non è più “soltanto” per specialisti.
Su blip.tv sono stati pubblicati i primo video e vi consiglio di dargli almeno un’occhiata. Nell’esempio sottostante la presentazione di Schuyler Erle (uno degli sviluppatori di OpenLayer e FeaureServer) dal titolo “Mappare Bombay”. Qui trovate gli altri. Purtroppo non si vede cosa proiettino i relatori!!
In un post recente, ho scritto di alcune delle modalità di pubblicazione online di cartografia digitale. Ne sono seguiti dei commenti interessanti, ed alcune email con richieste di consigli e di approfondimento. L’argomento mi è sembrato “caldo”, e credo valga la pena alimentarlo ulteriormente.
Su un blog che vi consiglio di leggere – thematicmapping blog – ho scoperto dell’esistenza di GDAL2Tiles, un software a riga di comando che consente di pubblicare -rapidamente e con efficacia – una carta raster nelle seguenti modalità: Google Maps, OpenLayers and Google Earth. E’ uno strumento incluso in GDAL/OGR 1.5.0, e quindi anche nell’ultimo FWTools.
Il lavoro che fa GDAL2Tiles è quello di leggere un’immagine georeferenziata, e suddividerla in tasselli da 256 x 256 pixel, con una struttura a piramide (il nome del pacchetto è in qualche modo descrittivo della funzione che svolge). In altre parole a partire da una raster, ne vengono generate diverse a risoluzioni decrescenti, che vengono suddivise in sezioni da 256 pixel (vedi figura).
Il tassellamento e la piramidazione sono molto efficienti per distribuire raster sul web, in quanto l’immagine potrà essere visualizzata direttamente alla risoluzione adatta al livello di zoom attivo, e verranno scaricati soltanto i tasselli dell’area che stiamo osservando a video. E’ il meccanismo che sta dietro al motore di Google Maps e a quello dei maggiori provider di cartografia online.
Andiamo alla parte pratica e proviamo a mettere online una delle fantastiche immagini presenti su Natural Earth II. Si tratta di file (qui sotto un esempio) che rappresentano la terra, così come sarebbe senza l’influenza dell’uomo (immaginate Parigi coperta da una foresta temperata …); una rappresentazione del pianeta, precedente all’era moderna.
La prima cosa che ho fatto è stata georeferenziarla. Conosco le coordinate dei 4 vertici della tavola, ho FWTools installato, e dalla shell FWTools lancio il seguente comando:
gdal_translate è una delle utility presenti in FWTools; questo il significato dei parametri usati:
-a_srs per assegnare il corretto sistema di coordinate (EPSG:4326) -gcp per assegnare i vari punti di controllo (prima le coordinate in pixel, e poi quelle del sistema di coordinate scelto)
A partire dalla jpeg scaricata, ho creato un tif georeferenziata, assegnando come punti di controllo i 4 vertici della carta.
-t_srs è il parametro per assegnare il sistema di coordinate.
La mia immagine di partenza è di 16200 x 8100 pixel; GDAL2Tiles la tassellerà e la piramiderà. Ogni tassello che andrò a generare sarà di 256 x 256 pixel. I livelli di piramidazione, corrispondenti ai livelli di zoom possibili, rispecchieranno lo schema della tabella sottostante.
Livello di Zoom
Dimensione immagine
Tasselli
Numero totale di tasselli
1
512 x 256
2 x 1
2
2
1024 x 512
4 x 2
8
3
2048 x 1024
8 x 4
32
4
4096 x 2048
16 x 8
128
5
8192 x 4096
32 x 16
512
6
16384 x 8192
64 x 32
2048
7
32768 x 16384
128 x 64
8192
Per il mio esempio mi “accontenterò” di un livello di zoom massimo pari a 5 e, prima di dare in pasto il mio file a GDAL2Tiles, ne ridurrò le dimensioni di conseguenza:
-title per dare un titolo al progetto -publishurl per definire l’url delle mappe che pubblicheremo -v per avere un output “verboso” del comando, e leggere a video il dettaglio di tutte le operazioni eseguite da GDAL2Tiles
L’output del processo sarà una cartella con il seguente contenuto:
una sottocartella per ognuno dei livelli di piramidazione (in ognuna di queste diverse altre sottocartelle con i vari tasselli da 256 x 256 pixel)
un file denominato “openlayers.html”, ovvero un’interfaccia web basata su OpenLayers
un file denominato “googlemaps.html”, ovvero un’interfaccia web basata su Google Maps
un file denominato “tilemapresource.xml”, ovvero lo schema della struttura dei tasselli di mappa
un file denominato “cartella_di_output.kml”, che ci consentirà di visualizzare in Google Earth l’immagine processata (vedi figura sotto)
Bisognerà fare l’upload di tutti i file creati da GDAL2Tiles, all’interno della cartella specificata sopra con il parametro -publishurl, e testarne infine il risultato.
Qui potete testare la visualizzazione della mappa in OpenLayers, qui in Google Maps e qui in Google Earth.
Il file con l’interfaccia basata su OpenLayers ha bisogno di una patch. Qui il file con la patch applicata.
Un bravo webmaster è in grado di portare a termine questa procedura, senza sapere nulla di cartografia digitale? Probabilmente si, ma magari soltanto in modo meccanico e pertanto non saprà applicarla ad esempi differenti da quelli descritti (immaginate di partire da un 25000 IGM).
Non ci si improvvisa cartografi online, e bisogna sempre documentarsi. Strumenti come questo fanno venire la voglia di farlo e consentono una più rapida valorizzazione e diffusione di queste tematiche. E’ per questo che mi piace GDAL2Tiles.
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