Ieri io, Giuseppe Borruso, Fabio Malfatti, Lucio Beltrami e Gianluca Calabretta abbiamo fatto e  registrato l’hangout sul corso del Coursera dedicato alle mappe: “Maps and the Geospatial Revolution“.

E’ stata per me – che facevo purtroppo soltanto il bravo presentatore – un’esperienza entusiasmante. I “fantastici 4” di cui sopra sono riusciti a descrivere la loro esperienza di didattica in un MOOC (massive open online course) in modo interessante e molto variegato. La buona riuscita si deve a tre aspetti principali:

  • la passione  (in questo caso per la geomatica)
  • le storie professionali profondamente diverse di ognuno dei quattro
  • la prorompente bella umanità dei protagonisti

hangout_mooc_geospatial

E’ un video un po’ lungo (poco più di un’ora), ma è un crescendo che è una delle migliore testimonianze che io abbia visto su questo tipo di corsi online (lo so, il mio giudizio in questo caso vale poco). Averli ascoltati prima, ed avendo avuto in testa alcune delle loro parole dopo, mi è venuta una gran voglia di mettermi in gioco, di imparare, di condividere quanto appreso e di passare questo entusiasmo a qualcun altro.

Sembra sia stato un corso veramente ben pensato, e questo ovviamente è in qualche modo propedeutico. Ma le modalità di fruizione, l’interazione “massiva” con gli altri utenti da tutto il mondo, i criteri di valutazione e i tempi di fruizione sono altri aspetti importanti che rendono questo tipo di didattica molto soddisfacente.

Per preparare bene l’intervista è stata creata una piccola rassegna stampa, resa disponibile a tutti i partecipanti. Fornisce altri spunti di riflessione e dati sulla valutazione dei MOOC (non soltanto di natura geomatica). La trovate qui.

Oggi un amico – che l’ha visto in diretta – mi ha scritto che questo hangout “poteva tranquillamente essere preso per un servizio RAI (Storia)”. E’un giudizio molto di parte, ma più passano le ore, più sento di avere contribuito a creare qualcosa d’importante e non soltanto per questo settore.

In ultimo, un grosso grazie ai “fantastici 4”, ed al loro essere persone. E’ la cosa che personalmente mi ha arricchito di più.

Buona visione


In un post di luglio avevo scritto del primo corso su Coursera dedicato alle mappe: “Maps and the Geospatial Revolution“. Ma cosa dico corso, questo è un MOOC, un Massive Open Online Course.

Avrei voluto partecipare e prendermi il “pezzo di carta”, ma non ci sono riuscito. Dai commenti al post, e da altri segnali, ho capito di essere riuscito a stimolare l’interesse di altri. In particolare mi sono caduti sotto gli occhi questo lungo pezzo di Giuseppe, questo commento di Fabio ed il tweet di sotto di Lucio.

Ho pensato allora di scrivergli, e proporgli di fare una piccola tavola rotonda online, in cui racconteranno la loro esperienza e si confronteranno su questa. Mi hanno risposto da subito in modo positivo e lunedì 23 settembre alle 21:00 faremo un hangout in realtime, che verrà ospitato su GEO+, la bella comunità sulla geomatica che si sta sviluppando in modo molto interessante su Google+ (ma questo è un altro post ;) ).

Sarà qualcosa di molto informale, che nasce da questi belli e inaspettati “effetto domino” che nascono facilmente in rete. Giuseppe, Fabio e Lucio, il “pezzo di carta” se lo sono presi, ma la cosa per me più interessante è avere constatato come tre persone diverse per formazione, professione e interessi siano “caduti” dentro lo stesso corso. Questo avviene in tutte le aule (virtuali e non),  ed a maggior forza in MOOC, ma i tre punti di vista differenti saranno un bel valore aggiunto per la narrazione dell’esperienza.

Ma chi sono Giuseppe, Fabio e Lucio?

Giuseppe Borruso_sGiuseppe Borruso, ricercatore universitario in Geografia Economica appassionato di Scienza dell’Informazione Geografica, co-fondatore di Geog-An-Mod (Geographical Analysis, Urban Modeling, Spatial Statistics). Appasionato di Mountain Bike, Nuoto e Sax.
Fabio Malfatti_sFabio Malfatti, etnoantropologo specializzato in storia orale, saperi tradizionali e gestione sostenibile del territorio. Geografia e mappe sono una passione e uno strumento di ricerca. Speleologo e alpinista.
Lucio Beltrami_sLucio Beltrami, laurea in architettura, gestore di dati per Seat Pagine Gialle a Torino. Interessi: Cartography, Camera, Cinema, Comics, (urban) Cycling.

Sarà l’occasione anche per testare una modalità di comunicazione, che speriamo possa dare la stura ad atri incontri di questo tipo. Sarebbe bello infatti replicare tanti James Fee, e fare i geohangout anche in Italia.
Sarà in real-time e sarà possibile anche ricevere domande e commenti. L’orario forse non è dei migliori, ma era l’unico che mettesse d’accordo gli studenti del corso. In ogni caso verrà tutto registrato e sarà visibile successivamente in qualsiasi momento.

Ci “vediamo” allora il 23!

NDR: si è aggiunto in corsa un altro “studente” del corso,  che si è preso ‘il pezzo di carta’ with distiction. E’ Gianluca Calabretta e sotto trovate la sua short-bio.

gianluca_calabretta

Gianluca Calabretta: ingegnere ambientale alla ricerca della mappa perfetta. Attualmente si aggira circospetto tra enti pubblici, ed istituti di ricerca. Triste caso di avvelenamento neonatale da cartografia. Segue con disincanto tecnologia e fumetti. Fuori orario e’ possibile che lo vediate correre.


Oggi questo blog festeggia il suo ottavo compleanno!

Soltanto una ricorrenza, l’occasione per voltarsi indietro e poi guardare avanti. Una piccola festa per un gruppo di persone sparso in tutta Italia, che dietro questo spazio virtuale coltiva la passione per la geomatica e un rapporto personale speciale. Questo spazio, come già scritto (probabilmente) in altre occasioni, lo chiamiamo il “Bar dietro al router”. Perché incontrarsi frontalmente è difficile, ma lo si fa molto spesso come se avessimo una birra in mano, mescolando serio e faceto, passando dalla “supercazzola” al come raccontare storie con una mappa.

Qualche settimana fa alcuni di noi si sono “incontrati” al bar per caso, ed in piena entropia qualcuno ha detto: “avete visto che con Flipboard finalmente si possono creare magazine a più mani?”. Le persone lo usano per leggere e raccogliere notizie sui temi a cui sono più interessati, “curando” le loro storie preferite nelle proprie riviste.

Queste cose ci piacciono e da lì a poco abbiamo pensato di creare un TANTO su Flipboard. Si trattava però di una risorsa leggibile soltanto sulla App per smartphone. Da tre giorni invece tutti i magazine generati su questa piattaforma sono finalmente consultabili anche tramite browser e TANTO magazine lo trovate qui: http://bit.ly/FlipTANTO.

Cosa sarà non lo abbiamo ancora definito bene. Ci saranno sicuramente tutti i nostri post “regolari”, ma soprattutto le segnalazioni di tutti quegli elementi che ci sembrano stimolanti e degni di nota, per cui non si ha purtroppo il tempo di fare molto di più di una condivisione “curata”. Le differenze che contraddistinguono i frequentatori di questo bar dovrebbero essere il valore aggiunto.

Aldilà del compleanno, e del nostro magazine, Flipboard merita una menzione speciale per la sua capacità di rendere la lettura delle più svariate fonti web più bella, ricca e immediatamente condivisibile con chi si vuole. Provate a sfogliare il vostro dashboard twitter con questo strumento, e vi sembrerà di vedere qualcosa di apparentemente nuovo e di grande interesse. I magazine di gruppo aggiungono la possibilità stimolante di costruire insieme qualcosa a cui si tiene.

Buona lettura!

tanto_flippato


Poco più di due anni fa pubblicammo il primo post che introduceva il Geospatial Revolution Project,  un ambizioso progetto della Penn State University nato con l’obiettivo di ampliare la conoscenza sulla storia, le applicazioni, le questioni legate alla privacy ed alla giurisprudenza e il futuro potenziale delle tecnologie spaziali. Ne nacque una delle esperienze più belle fatte come TANTO, la traduzione in Italiano dei sottotitoli dei 4 episodi, in collaborazione con Penn State University.

Oggi parte il primo corso su Coursera dedicato alle mappe, dal titolo “Maps and the Geospatial Revolution“, il cui docente - Anthony C. Robinson - è (guarda caso) della stessa università.

“Coursera” non credo abbia bisogno di presentazioni, è una di quelle cose che capita di citare quando si vuole evidenziare il bello del web. E’  una società di formazione in partnership con le migliori università e organizzazioni di tutto il mondo, per offrire corsi on-line gratuiti e per tutti. Sul loro sito si legge:

We envision a future where everyone has access to a world-class education that has so far been available to a select few. We aim to empower people with education that will improve their lives, the lives of their families, and the communities they live in.

Qualche giorno fa ho fatto 40 anni e mi sembra un momento della vita molto bello. Questo corso mi fa tornare indietro di 20 anni, alla voracità di conoscenza un po’ irrazionale e poco analitica, ma anche alla bocca amara fatta per certi brutti sapori e ai crampi per mancanza di materia prima (parlo solo di conoscenza :D ).
L’andy di 20 anni fa sarebbe stato felice di poter disporre di un corso di questo tipo e di avere una banda internet che consentisse di usufruire di servizi di questo tipo; l’Andrea di oggi si iscrive sapendo di non avere il tempo libero e leggero di quegli anni, e spera di poter arrivare in fondo.

Non so dirvi quanta qualità ci sarà, ma mi sembrava utile darne notizia e seguire la Rivoluzione Geospaziale.


foto lancio Landsat 8L’11 Febbraio 2013 sarà una data passata inosservata ai più, ma per chiunque operi nel campo della geomatica segna una tappa importante per l’osservazione dallo spazio: il programma Landsat entra in una nuova fase della sua storia con il Landsat Data Continuity Mission (LCDM) . Sulla spinta di un vettore Atlas-V, un nuovo satellite per l’osservazione terrestre  è stato lanciato dalla base americana di Vandenberg, diretto nella sua orbita eliosincrona, a 705 km dalla Terra, pronto ad inondarci e ad affascinarci con nuove immagini del nostro pianeta.

Immagine anteprima YouTube

Le immagini ottenute dai Landsat sono, probabilmente, le più note ed utilizzate a livello mondiale. Oltre agli impieghi scientifici e militari, sono derivate dal Landsat 7 anche le immagini impiegate nei più noti servizi di web mapping. L’esempio più noto e popolare è senz’altro Google, che nei prodotti Maps e Earth impiega la rielaborazione TrueEarth, realizzata da Terrametrics. Altri grandi nomi sono MSN, Yahoo, il progetto NASA World-Wind e, più recentemente MapBox che ha realizzato autonomamente una copertura d’immagini mondiale, che prossimamente potrà essere impiegata come base nelle mappe realizzate tramite i loro servizi cloud.

Dal 30 Maggio l’LCDM, gestito da NASA e USGS, ha iniziato ad acquisire le prime immagini ed è stato rinominato in Landsat 8, proseguendo la numerazione iniziata nel 1972 con il lancio del Landsat 1, dotato di sensore MSS (Multispectral Scanner System) che acquisiva dati nelle bande del rosso e del verde e due nell’infrarosso, con una risoluzione spaziale di 68m x 83m. Ne hanno fatta di strada i sensori da allora!

I due “occhi”, a bordo del Landsat 8, sono composti dai nuovi sensori OLI (Operational Land Imager) e TIRS (Thermal Infrared Sensor), che garantiranno prestazioni e qualità di ripresa superiori al precedente ETM+, grazie anche ad un numero maggiore di bande, 11 contro le precedenti 8. In particolare sono state aggiunte due bande ottimizzate per lo studio dei cirri (1360/1380 nm) e dell’aerosol (430-450 nm) e il range nell’infrarosso termico è stato suddiviso in due bande, contro l’unica grande banda dell’ETM+

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Confronto tra le bande dei sensori ETM+ e OLI+TIRS (fonte USGS)

Come si può vedere nell’immagine, è stato inoltre ampliato il range spettrale del canale pancromatico (banda 8), che come il suo predecessore continuerà ad acquisire con una risoluzione spaziale di 15m. Per le immagini nel visibile si tratta di una risoluzione sufficiente per le scale medie; se non vi basta preparatevi a sborsare come minimo 500$  per 25 Kmq d’immagini d’archivio QuickBird a 60cm, o un po’ di più per i GeoEye-1/2 (di proprietà NASA e Google)

Le immagini elaborate dai dati Landsat saranno distribuite in formato Geotiff a 16 bit, georiferite rispetto al sistema di riferimento WGS84, con proiezione UTM, ortorettificate e corrette tramite un processamento Level 1T –  Terrain Correction (ovvero sono già corrette radiometricamente e geometricamente,  ed inoltre sono corretti/minimizzati gli errori di parallasse dovuti al rilievo del terreno). Per il sensore OLI viene garantita un’accuratezza CE90 di 12 metri (la reale posizione geografica di un elemento si trova, al 90% di probabilità, entro un un cerchio di 12 metri di diametro rispetto alla sua posizione nell’immagine), e di 41 m per il TIRS.

Ogni 8 giorni il Landsat 8 ci offrirà una copertura completa della Terra, e le immagini ottenute dal sensore OLI potranno essere visualizzate e scaricate liberamente tramite il LandsatLook Viewer dell’USGS. Sarà possibile scaricare sia l’immagine visualizzata nel viewer, come JPEG, PNG o TIFF georiferita, oppure eseguire un “bulk download”, ovvero scaricare i dati originali della scena richiesta, più l’immagine in colori naturali e nel termico. Ciò significa, mediamente, 1 GB di dati.

Nel seguente breve videotutorial vi mostro quanto sia semplice ottenere i dati Landsat e delle immagine pronte per essere usate in un qualsiasi ambiente GIS. Nell’esempio sovrapporrò un’immagine dell’Etna, del 4 Giugno, su una base OpenStreetMap all’interno di QuantumGIS.

Immagine anteprima YouTube

Buona esplorazione.

Giovanni Allegri


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