Da un po’ di tempo è stato introdotto il termine “Neogeography“, per fare riferimento ad una serie di strumenti e tecniche che esulano dal regno tradizionale dei GIS. Il cartografo dei tempi del web 2.0 usa le api di Google, geotagga ogni cosa, e “consuma” RSS.
Al neo-geografo, anzi al neo-cartografo è dedicato un articolo pubblicato su IN THESE TIMES: “The New Cartographers – What does it mean to map everything all the time?”
Il neo-cartografo crea un po’ di tutto: dalla mappa per scoprire che disturbi di salute sono diffusi intorno a noi (anche la tosse), alla bellissima mappa concettuale delle emozioni ricavate dal materiale pubblicato dagli utenti sul web. Quest’ultimo URL vale la pena di essere esplorato, nonostante ci sia da aspettare che si carichi un’applet; interessante la parte metodologica e quella che descrive i movimenti possibili in mappa.
Il neo-cartografo è interessato al ruolo che hanno le mappe nella costruzione di comunità. Ecco nascere progetti come GREEN MAP, un sito che stimola gli utenti a creare delle comunità locali, in cui gli utenti mappano le proprie risorse naturali e tutto ciò che rende più verde il proprio territorio. E’ un esempio di cartografia partecipativa.
Il neo-cartografo usa spesso i servizi di Google, Microsoft, Yahoo, etc – a questi si deve sicuramente la diffusione della cartografia in molte case – ma le basi cartografiche rimangono con licenza proprietaria. Il neo-cartografo però alimenta con idee, con le gambe e con il tempo, progetti come OpenStreetMap. E’ uno dei risultati più belli dovuti alla crescita del cosidetto web-sociale. Si basa sullo sforzo degli utenti, che muniti del proprio GPS mappano volontariamente il nostro pianeta. Una sorta di Wikipedia delle mappe. I dati così raccolti sono pubblicati online e resi di dominio pubblico. Siamo ancora all’inizio, ma la strada si è aperta con forza.
Il neo-cartografo mappa le scelte politiche della blogosfera americana, per ottenere un efficacissimo spaccato dei conservatori e dei progressisti USA.
L’autore dell’articolo sottolinea come sia cambiato il paradigma: non cerchiamo più dove siamo in mappa, ma “comunichiamo” alla mappa dove ci troviamo, ed un mondo ci cresce automaticamente attorno.
Chiudo con una segnalazione di neo-geografia: è stata proposta un’icona per rappresentare un elemento geotaggato. E’ molto carina ed è quella che vedete nell’immagine di sotto. Qui tutti i dettagli.
Tag: neogeography Web 2.0
I contenuti potrebbero non essere più adeguati ai tempi!
By Angelo on mar 11, 2008
In tema di neogeografia e geotag mi sembra interessante il servizio http://placechannel.com/ segnalato qui: http://www.geekissimo.com/2008/03/11/placechannel-ovvero-cerca-video-di-youtube-per-location/
Ciao
By Pietro Blu on mar 18, 2008
Andy, meglio di come hai fatto, non si sarebbe potuto descrivere cosa è oggi un cartografo… Certamente le mappe, grazie ai mashup e al web 2.0, sono diventate un potentissimo mezzo di espressione, se non una vera e propria forma d’arte contemporanea.
La potenza dell’informazione che sa esprimere ormai una mappa è grande, per quanto semplice possa essere come quelle dei progetti Greenmap, o raffinata come quella delle emozioni di wefeelfine.org
Che meraviglia…
Insomma, per dirla alla Greenmap: “Think Global, Map Local!”