I giapponesi hanno una “visione” del mondo molto diversa da quella europea; è normale, è sano, ed è un bene. Il video sottostante ne è l’ennesima prova.
In due minuti, in stop motion , viene illustrato cosa ci sia alle spalle di Google Street View. Con una immediatezza, una leggerezza e qualità superiori alla media.
E’ un filmato che trovate nelle pagine ufficiali (hanno rimosso la pagina, ma è possibile vedere la versione cached della pagina) di Google Giappone, ed è la prova di quanto sia importante anche per questo stato il tema della privacy.
Scopro, grazie al canale di Facebook “GENOVA CITTA’ DIGITALE” e a Francesco Bollorino, questo filmato molto carino. Non aggiungo altro, per la voglia di pubblicare subito la notizia.
Si tratta di un ambizioso progetto con il quale diffondere la consapevolezza della coscienza geografica in un mondo nel quale ormai (quasi) tutti sanno cosa siano Google Earth e Streetview.
Utilizzare uno strumento abitualmente, infatti, non implica sempre conoscere cosa ci sia dietro, dalla tecnologia alle persone, ed essere consapevoli di ciò che si fa – come spesso amiamo dire qui su TANTO – è molto più entusiasmante di farlo e basta.
Il progetto – totalmente web-based – prevede la produzione di otto episodi video, ciascuno dei quali racconterà una storia al centro della quale c’è la geografia e gli strumenti di esplorazione del territorio. Si tratta di storie che hanno un filo rosso in comune, e che culmineranno nella realizzazione di un documentario di 60 minuti.
Il video di presentazione del progetto è già di per sé entusiasmante, raccontando di come satelliti, strumenti e tecnologie geospaziali influenzino ormai ogni fondamentale attività umana. Dalle deprecabili guerre, che hanno sempre bisogno di dati spaziali aggiornati e dettagliati, alla violazione dei diritti umani, alle questioni ambientali, alle attività di emergenza e soccorso. Il terremoto abruzzese ha lanciato alla ribalta il concetto di interferometria SAR – molte fonti ne danno notizia – e lo stesso PCN ha messo a disposizione ortofoto recenti delle zone colpite.
Come la stessa PSU afferma:
Gli utilizzi fondamentali di queste tecnologie richiedono una educazione del pubblico, volta alla comprensione sia delle applicazioni stesse che delle questioni relative alla privacy e alla sicurezza che esse sollevano.
Non rimane che attendere i primi video realizzati, ne daremo notizia sempre su questo schermo.
Vorrei in conclusione fare qualche piccolo appunto riguardo la nostra situazione, quella italiana intendo. Mentre altrove si spendono risorse per mettere su iniziative volte alla disseminazione della consapevolezza, qui da noi si lascia che importanti pezzi della scienza geografica lentamente muoiano, come è il caso dell’Istituto Geografico De Agostini, o dello stesso IGMI, colpevoli secondo alcuni di non essere riusciti a stare al passo con la tecnologia.
Certo, magari in quelle realtà devono fare i conti con una scarsa lungimiranza, con il fatto che ormai più nessuno compra una carta stradale per 10 euro ma preferisce spenderne 200 per un navigatore GPS, ma la questione è sempre la stessa: la gente non sa, non si chiede cosa c’è dietro una mappa, che sia cartacea o digitale.
Grazie alla mailing list EGIP (European GI Policy Discussion Forum) e a Dave Lovell di Eurogeographics sono venuto a conoscienza di questo video sull’importanza dell’informazione geografica e delle SDI (Spatial Data Infrastructure): CGDI Interoperability Pilot.
Su questo tema ci sono altri video interessanti (di uno ne avevamo già parlato):
In questi giorni si svolge una conferenza in cui sogno di poter andare un giorno: O’Reilly Where 2.0 Conference. Si parla soprattutto di geoweb e si parte dall’assunto che il GIS non è più “soltanto” per specialisti.
Su blip.tv sono stati pubblicati i primo video e vi consiglio di dargli almeno un’occhiata. Nell’esempio sottostante la presentazione di Schuyler Erle (uno degli sviluppatori di OpenLayer e FeaureServer) dal titolo “Mappare Bombay”. Qui trovate gli altri. Purtroppo non si vede cosa proiettino i relatori!!
Lezioni online per spiegare scienza e tecnologia Oilproject organizza con l’Istituto Italiano di Tecnologia una serie di lezioni divulgative su neuroscienze, nanotecnologie, farmacologia e macchine intelligenti, per raccontare al grande pubblico lo stato dell’arte della ricerca di base e applicata. Qui tutti i dettagli. Leggi tutto... (0)
Il GFOSS Day 2011 è a Foggia I prossimi 24 e 25 novembre l’Università degli Studi di Foggia ospiterà il GFOSS DAY 2011, organizzato come di consueto dall’Associazione Italiana per l’Informazione Geografica Libera GFOSS.it Leggi tutto... (1)
Mappali, denunciali e... tassa.li Tassa.li è una interessante startup realizzata da un gruppo di giovani tecnologi, con l’intento di rendere facile la denuncia di esercizi commerciali che non rilasciano il regolare scontrino fiscale. E in un periodo nero come questo, molta gente avrà una gran voglia di partecipare. Grazie a una applicazione disponibile sia per iOS che Android, è infatti possibile in pochi clic geotaggare l’esercizio e riportare la somma dello scontrino non emesso. Il tutto in maniera assolutamente anonima. E questi ragazzi dimostrano di vedere molto lontano, perché presto rilasceranno i dati raccolti in forma totalmente aperta e libera. (7)
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