2 luglio, 2012 | di

L’Assessorato all’Assetto del  Territorio della Regione Puglia ha organizzato presso InnovaPuglia tre giornate seminariali intitolate “Sistema Informativo Territoriale regionale (SIT) per la semplificazione delle procedure e il raccordo amministrativo” qui programma e scheda di adesione. L’iniziativa ha come obiettivo quello di illustrare le numerosissime funzionalità, servizi e prodotti messi a disposizione dal SIT Puglia, rivolti alle Pubbliche Amministrazioni ma anche a professionisti e cittadini.

Il primo appuntamento – al quale ho partecipato – è stato il 29 giugno scorso. Durante la prima parte la responsabile del SIT Puglia Tina Caroppo ha illustrato i servizi di download e consultazione dei dati topografici, tematici e storici, quelli relativi a PUTT/p e Piano Regionale delle Coste, e le funzionalità dedicate esclusivamente ai soggetti pubblici quali Comuni e Province coinvolti direttamente in svariati procedimenti autorizzativi, come il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche e quelle relative agli impianti di produzione energetica.

La Regione Puglia infatti ha puntato già da tempo sul coinvolgimento diretto degli Enti Locali riguardo la pianificazione condivisa e partecipata, ad esempio offrendo un importante supporto ai Comuni – proprio mediante il SIT regionale – per la redazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG).

La stessa Regione è inoltre sempre tesa ad ampliare la base di dati territoriali, tanto che a febbraio scorso ha presentato l’ortofoto 2010 acquisita da AGEA, messa a disposizione sempre mediante il SIT. Ne ho parlato in un altro articolo su TANTO, nel quale avevo sollevato anche il problema di una licenza sui dati cartografici regionali che attualmente ne impedisce l’uso da parte dei professionisti per il proprio lavoro. Sono passati dei mesi, e l’occasione di questo seminario mi è sembrata utile per capire quale fosse l’orientamento per risolvere la questione, poiché i disclaimer sono rimasti gli stessi. Tina Caroppo ha risposto facendo presente che l’intenzione della Regione è senz’altro quella di consentire il riuso libero dei dati, ma si è in attesa che il disegno di Legge Regionale su open source e open data (altro argomento che TANTO segue da tempo) venga definitivamente approvato in Consiglio regionale.

Le altre due giornate, previste per il 5 e 6 luglio prossimi, hanno come obiettivo quello di fornire a personale delle Pubbliche Amministrazioni e a professionisti, il know how per poter utilizzare i dati e i servizi cartografici erogati dalla Regione Puglia con software GIS open source. Sono anche previste esercitazioni pratiche per l’applicazione delle istruzioni tecniche per l’informatizzazione dei PUG.

Si tratta dunque di una importantissima e meritoria iniziativa alla quale ci si aspetterebbe partecipassero tutti i Comuni e le Province pugliesi. Tra l’altro pare sia prevista una seconda serie di seminari per garantire proprio questa possibilità.

Insomma, la Regione Puglia si conferma estremamente motivata nel voler rendere i geodati dei quali è responsabile realmente aperti e (ri)usabili a tutti. La questione open data (che ricordiamo non consiste solo nell’adottare formati aperti, ma anche licenze aperte) verrà dunque risolta con l’emanazione della Legge Regionale della quale si parlava. L’attuale adozione di uno standard aperto (WMS nello specifico) da parte del SIT Puglia ne consente comunque l’utilizzo già ora con qualunque software GIS, proprietario o OS.

Solo una breve chiosa riguardo il clima nel quale si è svolto l’incontro, piuttosto scolastico invero, che ha generato un episodio paradossale nel quale io – che anziché prendere appunti con lapis e notes lo facevo con Google Drive e usavo Tweetdeck per informare sui lavori – c’è mancato poco che andassi a finire dal preside, ripreso come uno scolaretto un po’ discolo. Ma sono gli imprevisti del mestiere…

15 febbraio, 2012 | di

Ieri mattina ho avuto modo di partecipare alla conferenza stampa dell’assessore Angela Barbanente, che assieme alla dirigente del Servizio Assetto del Territorio regionale Francesca Pace, alla presidente Sabrina Sansonetti e al direttore Francesco Saponaro di Innovapuglia e alla responsabile del SIT regionale Tina Caroppo, hanno presentato l’ortofoto 2010 che la Regione Puglia ha acquisito in “riuso” dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). In effetti la cessione non è avvenuta a titolo gratuito, l’assessore non ha specificato la somma pagata, pur assicurando si tratti di una cifra “simbolica”.

Riguardo il riuso dei dati tra Pubbliche Amministrazioni, purtroppo la normativa europea e nazionale (se parliamo di dati geografici la Direttiva INSPIRE e il suo D.Lgs. di recepimento) dà facoltà al soggetto detentore di cedere i dati dietro pagamento di un corrispettivo, che dovrebbe ricompensare i costi di produzione e aggiornamento del dato (per approfondimenti a riguardo vi rimando a quest’altro mio articolo).

Le caratteristiche dell’ortofoto AGEA 2010

Fino a poco tempo fa i dati di base della Regione Puglia erano costituiti unicamente dalle ortofoto CGR del 2005 e del 2006, da quest’ultima poi sono state derivate la CTR numerica in scala nominale 1:5.000, e la carta di uso del suolo (in realtà un dato di copertura del suolo), oltre a un DSM a 8 metri, tutti dati dei quali avevo parlato sempre su TANTO in questo articolo.

Questa ortofoto AGEA del 2010 costituisce dunque un importante aggiornamento della base imagery, caratterizzata da scala nominale 1:10.000 e risoluzione a 50 cm, con la differenza sostanziale però che mentre per gli enti locali pugliesi i singoli fotogrammi sono disponibili gratuitamente, per cittadini e imprese è fruibile solo ed esclusivamente mediante servizio WMS (i dettagli li trovate qui), e non è scaricabile liberamente come per i dataset che ho citato prima.

Il servizio WMS che eroga dati raster del SIT Puglia, mette a disposizione due strati relativi alla ortofoto AGEA 2010: uno relativo all’intera copertura regionale, l’altro solo per la fascia costiera (circa 1 km di ampiezza). Le differenze tra i due però sembrano sostanziali, pur essendo riferiti entrambi al 2010 le riprese non coincidono temporalmente, e la definizione del dato costiero è nettamente migliore di quello totale, probabilmente a causa del ricampionamento a seguito di compressione e mosaicatura dei fotogrammi originali nel formato ECW. Potete apprezzare il confronto tra le varie ortofoto nella mappa qui sotto.

Clicca qui per ammirare la mappa a pieno schermo realizzata con Leaflet…

Con licenza parlando…

Il problema del riuso dei dati pubblici è come sappiamo tutti uno dei grossi nodi da sciogliere. Logica vorrebbe che un dato pagato con le tasse dei cittadini, ritorni ad essi senza costi ulteriori, e che se ne possano fare anche usi commerciali, il minimo sindacale dunque sarebbe associarvi una licenza CC BY.

I dati geografici scaricabili dal SIT Puglia (ho scritto un articolo che li annovera in un compendio più ampio) sono sottoposti a due differenti disclaimer (primo e secondo) che ne vietano comunque la cessione a terzi e il riuso a fini commerciali. Insomma, un professionista del territorio (ingegnere, architetto, geologo) non potrebbe a questo punto usare i dati del SIT Puglia per il proprio lavoro. Una evidente contraddizione che ha necessità di essere risolta. In passato, le molte email scambiate con il servizio tecnico del SIT Puglia per ottenere chiarimenti sulla licenza d’uso non hanno portato a nulla.

L’occasione della conferenza stampa è stata dunque per me un’occasione imperdibile per capire direttamente, dall’assessore al ramo e dalla responsabile del SIT Puglia, come interpretare la questione.

Ho dapprima contestualizzato il mio intervento, sottolineando innanzitutto come l’hype sugli open data sia ormai altissimo nell’opinione pubblica italiana, e come molte Pubbliche Amministrazioni stiano abbracciandone la causa, aprendo i propri dati, dando vita a portali dai quali poterli fruire – non ultimo il Governo italiano - e concorsi di idee per il loro sfruttamento, come Apps4Italy. E naturalmente ho ricordato l’esistenza della proposta di legge regionale su open software e open data, che si spera verrà presto portata in consiglio. I nostri interlocutori hanno mostrato di essere ben consapevoli di tutto ciò.

Ho poi domandato con chiarezza se i dati presenti sul SIT Puglia siano (ri)utilizzabili anche a scopi commerciali, ad esempio se un professionista del territorio può impiegarli nelle relazioni tecniche che redige abitualmente per il proprio lavoro. E la risposta è stata più che affermativa. Infatti la Regione, ad esempio nelle procedure per la redazione dei PUG comunali, spinge fortemente affinché i tecnici usino proprio i dati del SIT Puglia. Mi sono sentito a quel punto di rilanciare, chiedendo se i dati regionali possano essere utilizzati da soggetti terzi anche a scopi commerciali, ad esempio realizzando servizi e applicativi destinati a cittadini e imprese. Tante volte abbiamo detto che favorire l’apertura dei dati pubblici costituirebbe un formidabile volano per far ripartire l’economia nazionale. Anche qui ho ottenuto una risposta convintamente positiva.

Ricapitolando, la Regione Puglia è assolutamente convinta ad aprire i propri dati a tutti, rendendoli accessibili e riutilizzabili, ma abbiamo i disclaimer per i dati del SIT Puglia che di fatto ne impediscono l’uso a scopi commerciali. A questo punto va fatta chiarezza una volta per tutte, la Regione dovrebbe adottare una licenza che consenta davvero il riuso, ovvero almeno CC BY.

…nell’attesa che presto anche in Puglia nasca il portale dati.puglia.it

 

Un grazie speciale a Andrea Borruso, che mi ha indotto a sporcarmi le mani con Leaflet, una strepitosa libreria JS – che ho usato per questo articolo – alla portata di (quasi) tutti per realizzare mappe su web esteticamente belle, molto performanti ed estremamente flessibili.


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