3 marzo, 2010 | di

GIScover è molto popolare tra gli appassionati di outdoor e GPS come il sottoscritto. Nato come mashup di Google Maps per condividere i propri itinerari, attraverso lo scambio di tracce GPS, si è gradualmente evoluto in una realtà più complessa ed in direzioni complementari.

In particolare ho trovato interessante l’utilizzo dell’User-Generated Content o UGC per proporre un servizio commerciale e personalizzato alle autorità turistiche locali.

Per capire meglio la realtà imprenditoriale che c’è dietro ho preferito quindi la forma dell’intervista, scritta e video, chiedendo direttamente al fondatore, Massimo Nicolodi, qualcosa di più sulla sua creatura.


Lorenzo Perone – Cos’è GIScover?

Massimo Nicolodi - GIScover è un punto d’incontro per appassionati di viaggi itineranti e di attività outdoor. L’obiettivo principale è quello di fornire una banca dati di tour e tracce GPS accessibile gratuitamente da chiunque e da ovunque.

Per gestire la grande quantità di dati è stato creato un motore di ricerca potente, ma facile ed intuitivo nell’uso, capace di reperire velocemente i tour ricercati.

Tutti gli utenti del sito possono registrarsi e scaricare i tour gratuitamente.
Ad oggi abbiamo 6640 tour per una distanza di 367538 Km ed un dislivello in salita di 11032 km.

LP – Quando è nato GIScover?

MN – Nel 2004.

LP – Perché è nato GIScover?

MN – ll team di GIScover è formato da grandi viaggiatori ed amanti di sport estremi. Negli ultimi anni le tecniche e gli equipaggiamenti sportivi sono cambiati e si sono evoluti, ma due cose sono rimaste costanti: pianificare un nuovo viaggio è ancora una cosa difficile che richiede tempo e dedizione e, nonostante questo, l’eventualità di perdersi nei posti che andiamo a visitare è un’eventualità da non escludere.

Quando cominciai ad utilizzare i primi ricevitori GPS nelle mie avventure mi resi subito conto di come questo piccolo apparecchio tecnologico poteva cambiare la mia vita. Portarlo sempre con me nelle escursioni sulle alte vie delle Dolomiti, significava avere una garanzia di soccorso in caso di necessità ed inoltre era la garanzia di non perdere più la rotta. Il GPS aveva un’interfaccia semplice e poteva comunicare con il PC. In questo modo potevo salvare ed archiviare i percorsi effettuati e potevo caricare le nuove tracce da percorrere recuperate attraverso amici e conoscenti.

Da qui il passo a capire che anche altri appassionati delle Dolomiti come me potevano essere interessati a questi scambi è stato breve.

In poco tempo l’idea ha preso forma: perché non costruire, in collegamento con le autorità turistiche locali, un servizio di informazioni complesso capace di promuovere le zone meno conosciute turisticamente e di fornire un nuovo valore all’esperienza di chi si reca in questi posti? E perché non utilizzare un portale Web, con un motore di ricerca avanzato, per rendere accessibile a chiunque le informazioni in modo semplice, veloce ed economico?

LP – Quante persone hanno collaborato alla nascita di GIScover?

MN – Eravamo in 10.

LP – Chi erano i protagonisti delle escursioni? Voi? Dei vostri amici? Un’associazione sportiva alla quale vi eravate affiliati?

MN – Appassionati di outdoor, io e mia moglie, amici. Abbiamo iniziato a mappare le principali ciclabili del trentino, le altevie delle dolomiti e percorsi di MTB tra cui le Transalp da Mittenwald al Garda (ne ho concluse 5).

LP – Che tecnologie utilizza Giscover?

MN – PHP, MySQL, Google Maps, Drupal. Nella nuova versione integreremo anche Open Street Map con scambio di tracce.

LP – Quanti utenti ha oggi GIScover?

MN – Circa 16.00.

LP – Come ha fatto GIScover a catalizzare la massa critica di percorsi che gli ha permesso di diventare così popolare?

MN – Siamo stati i primi a scambiare le tracce gratuitamente e abbiamo iniziato con bellissimi tour di sci alpinismo e mountain bike.

LP – Cosa sono gli ecopunti?

MN – Sono dei punti attribuiti agli utenti in base ai chilometri di percorsi caricati e che traduciamo in buoni sconto per acquisto di GPS e software dal nostro sito.

LP – Il compenso in ecopunti per i percorsi inseriti è stato efficace?

MN – E’ stato particolarmente stimolante per alcuni rilevatori che hanno svolto un lavoro incredibile.

LP – C’è qualche utente che ha raggiunto livelli di retribuzione tali da fare acquisti importanti?

MN – Qualcuno ha ricevuto dispositivi GPS pagati con il sudore e gli ecopunti.

LP – Quante sono le persone attualmente impiegate in GIScover? Che profili hanno?

MN – Ci sono attualmente 5 sviluppatori, collaborano inoltre fotografi e web designer.

LP – GIScover mostra attualmente una trasversalità di servizi (shop, corsi, servizi di geolocalizzazione, servizi di web-gis di supporto al marketing territoriale) quali sono quelli trainanti da un punto di vista economico?

MN – I principali settori di riferimento sono il turismo, la pubblica amministrazione e l’educazione.

Sviluppiamo soluzioni geoweb, Content Management System (CMS – Drupal), Customer Relationship Management (CRM – http://www.giscover.info/prodotti_servizi).

Abbiamo richieste da diverse località turistiche di aggiungere ai loro siti web delle funzionalità geoweb per promuovere i principali punti di interesse ed itinerari sul loro territorio. A questo proposito stiamo introducendo il concetto del GPS Guided Tour.

La presenza di GPS sui telefoni di nuova generazione sta accellerando la diffusione e la richiesta di queste tecnologie, di conseguenza noi stiamo investendo in ricerca e sviluppo sul settore mobile (Nokia, iPhone e Andorid).

Abbiamo iniziato un’attività di collaborazione con editori, in particolare segnalo la collaborazione con Ediciclo, editore specializzato nella pubblicazione di guide escursionistiche e per il cicloturismo. Stiamo accompagnando le ultime pubblicazioni con tracce GPS per agevolare i lettori nell’individuazione dei percorsi.

LP – C’è un sito/progetto italiano a cui ti sei ispirato o che ti piace particolarmente?

MN – I miei riferimenti sono wikipedia, flickr, google maps e youtube.

La nuova versione di GIScover che stiamo sviluppando ne permetterà una facile integrazione con funzioni simili.

LP – Quali sono i temi su cui state investendo e che pensate possano diventare economicamente rilevanti per la vostra azienda?

MN – Turismo, annunci classificati, pubblica amministrazione, educazione, mobilità e trasporto pubblico, sicurezza in montagna, applicazioni per mobile (Symbian, iPhone, BalckBerry e Android), canali tematici per i geocontenuti.

LP – Ci sono delle attività, diverse da GIScover, in cui siete coinvolti in questo momento e di cui vuoi parlarci?

MN – Un progetto al quale tengo particolarmente è “Scuola Web 2.0 – Esplora e Racconta” che è stato approvato e finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento. E’ un progetto rivolto al mondo dell’educazione con scuole medie e secondarie del trentino ed alcune facoltà universitarie. E’ prevista inoltre la partecipazione di enti per beni culturali, turismo ed innovazione tecnologica.

http://tinyurl.com/y9gx8yw - http://tinyurl.com/yc8mlle - http://tinyurl.com/y8dmvyn

LP – Ci puoi segnalare alcuni case history degli ultimi progetti realizzati o in via di sviluppo?

MNBusFinder, sistema integrato per la mobilità

http://tinyurl.com/ybtyvh9http://tinyurl.com/y9mbymy

MN – Ed alcuni siti di cui abbiamo realizzato la parte di geoweb.

Percorsi Outdoor – www.giscover.com

La via del Brenta – http://laviadelbrenta.it/

Progetto turistico Sardegna – tancasabertas.net

Prototipo Route Planner ATAF Firenze – http://ataf.giscover.com/map

MN – Ti segnalo anche dei link ad applicazioni e tecnologie che ci sembrano molto interessanti.

Boston MBTA Planner - esempio di routeplanner al quale ci stiamo ispirando.

Google Maps per Mobile – qui è possibile richiedere fermate e linee da punto a punto anche per trasporto pubblico, provatelo su Firenze!

Digital Signage e automationazienda con cui collaboriamo per sistemi di digital signage e broadcasting localizzato. Sono tra i maggiori produttori al mondo di display per outdoor e sistemi bancomat. Possono produrre anche distributori di biglietti e schede magnetiche.

Google Transit – elenco delle città che offrono informazioni e orari per trasporto pubblico. Speriamo di poter aggiungere anche la regione Abruzzo.

Terravision – sito interessante per organizzare vacanze “fly and ski” e turismo estivo e attivo (bici escursionismo ecc…).

Val Venosta – Itinerari turistici in bici + treno.

Val Pusteria – Itinerari in bici.

19 marzo, 2009 | di

Non so voi, ma io non avevo idea, che “poco, poco, piano, piano” Google street view si fosse espansa anche in Italia. Città del sud come Bari, Reggio Calabria e Catania sono state una sorpresa. Nell’immagine sottostante i luoghi in cui il servizio è abilitato.

google_street_map_italia

16 marzo, 2009 | di

In questo post vi mostrerò come creare una sorgente geoRSS a partire da un file CSV che ho creato per l’occasione. Questo contiene dei dati fittizi su tre città italiane, che voglio pubblicare all’interno della sorgente geoRSS, curandone struttura e formattazione, ed inserendo anche un grafico di sintesi dei parametri presenti in ogni record.

Realizzerò il tutto creando un piccolo mashup sfruttando i seguenti servizi:

  • Google Docs, per l’archiviazione dei dati grezzi e per la creazione del CSV a partire da questi
  • Yahoo! Pipes, per l’elaborazione del file CSV e la sua trasformazione in geoRSS
  • le api di Google Charts, per inserire nella sorgente geoRSS dei grafici di sintesi sui dati contenuti nel file CSV
  • Google maps per visualizzare la sorgente geoRSS in una mappa

Un mashup è un’applicazione che, a partire da dati ed informazioni provenienti da due o più fonti/servizi/applicazioni, crea nuove applicazioni/servizi.

Google Docs

Ho creato in Google Docs un nuovo foglio elettronico ed ho inserito dei dati fittizi su tre città italiane. Ho anche aggiunto una colonna per il valore di latitudine, ed una per quello di longitudine (entrambi espressi i gradi decimali).

google docs

Per fare dialogare questo foglio elettronico con gli altri servizi citati sopra, dovrò renderlo pubblico; lo farò utilizzando il tasto Share e selezionando l’opzione “Publish as a web page” (così come nella figura sottostante).

google_docs_publish

Si aprirà una finestra di pop-up e dovrò cliccare su “Publish now“. Fatto questo, cliccherò sul link (presente in basso) “More publishing options“; si aprirà un’altra finestra di pop-up in cui sceglierò CSV come formato di pubblicazione e cliccherò sul tasto “Generate URL”. In ultimo copierò l’URL appena generato e lo incollerò da qualche parte (in un editor di testo).

Yahoo! Pipes e Google Charts

Yahoo! Pipes è il mio editor/cratore di mashup preferito. “Si presenta” ufficialmente così:

Pipes is a powerful composition tool to aggregate, manipulate, and mashup content from around the web.

Con Pipes aggrego ad esempio i feed RSS che pubblico in Blog GIS Italia, ma qui lo utilizzerò in modo diverso.

La prima cosa da fare in Pipes è scegliere la fonte dei nostri dati (possono essere anche più d’una), e in questo caso sceglierò il file CSV di cui sopra; ne andrò a recuperare l’URL e lo incollerò dentro il modulo di Pipes “Fetch CSV”.

fetch_csv3

Posso personalizzare diverse parametri. In questo caso ho escluso dalla lettura dei dati la prima riga (contiene i nomi delle colonne), ed ho impostato a mano i nomi delle colonne della mia tabella.

A questo modulo, ne collego un altro che trovo tra gli operatori di Pipes: “Rename”.

rename_3

In questo modo rinominerò il campo “Citta” in “title”, in modo da avere a disposizione uno dei campi necessari per la creazione di una sorgente RSS.

Eseguirò successivamente il primo di due loop presenti in questo Pipe. Per ogni record della tabella andrò a “costruire” l’URL che mi consentirà di creare un grafico tramite le API di Google Charts. La struttura di base dell’URL per la generazione di un grafico tramite queste API è come quella sottostante:

\"\"http://chart.apis.google.com/chart?
chs=250x100
&chd=t:60,40
&cht=p3
&chl=Hello|World

Dove:

  • http://chart.apis.google.com/chart? è l’URL di base delle API.
  • & è il separatore dei parametri
  • chs=250×100 è la larghezza dei grafici in pixel.
  • chd=t:60,40 sono i dati che voglio rappresentare.
  • cht=p3 è il tipo di grafico.
  • chl=Hello|World sono le etichette del grafico.

Dovrò adattare questo schema ai miei dati, per struttura, valori e formattazione.

Inserirò allora nel modulo “Loop” di Pipes un costruttore di stringhe – il modulo “String Builder” – con cui genererò un URL utile per la stampa a video di un grafico a torta per ogni record della mia tabella.

loop

Assegnerò i valori di output di questo loop alla variabile  “item.chartURI”. Per il primo record verrà generato ad esempio questo URL:

\"http://chart.apis.google.com/chart?cht=p3&chd=t:32,32,34&chl=Parametro
A|Parametro B|Parametro C&chs=450x200&chtt=Reggio Calabria\"

Utilizzerò il modulo “Regex” per fare sì che gli URL generati abbiano una corretta sintassi. Rimuoverò quindi gli spazi e li sostituirò con la stringa “%20″

regex

Utilizzerò adesso il secondo modulo di “Loop”, per generare il contenuto del secondo elemento necessario in una sorgente RSS: il campo “descritpion“. Lo riempirò con delle stringhe di testo con i valori delle colonne che rappresenterò tramite grafico, e con il grafico stesso. Questo per ogni record della tabella.

Posso inserire qualsiasi stringa HTML che sia utile a formattare al meglio gli elementi del mio RSS. Il grafico verrà inserito in corrispondenza del tag <img>, che avrà come source proprio l’URL generato nel primo loop.

loop2

Infine:

  • userò il modulo “Location Extractor” per trasformare un normale RSS in un geoRSS
  • mapperò il campo “link” della sorgente RSS affinché punti al grafico generato
  • genererò l’output

fine

Il modulo “Location Extractor” non richiede informazioni aggiuntive, perché sfrutta due colonne presenti nel mio file CSV originario: “Latitude” e “Longitude”. In questo modo ogni elemento del mio RSS sarà geotaggato.

Non mi resta che salvare il mio Pipe cliccando sul tasto “Save”, e provarlo. Per vederlo in azione cliccherò sul link “Run pipe“, visibile nella zona in alto al centro della finestra di editing del Pipe. Si aprirà una pagina come quella sottostante.

pipe3

Da questavisualizzerò gli elementi della mia sorgente RSS. Nel caso di una fonte geoRSS verrà generata automaticamente una mappa, che potrò inserire in una qualsiasi pagina html (copiando il codice che mi verrà restituito al click sul tasto “Get as a Badge“). Qui sotto vedete il tutto in azione.

Questi alcuni degli altri output possibili:

Google Maps

Due degli output di sopra, RSS e KML, possono essere visualizzati in un istante ed in modo molto efficace in Google Maps.

Basterà incollare uno dei due URL di sopra (RSS o KML) dentro il box di ricerca di Google Maps, e fare click sul tasto di ricerca.

google_maps

Qui i due risultati in azione:

E’ possibile ottenere questo risultato con (quasi) qualsiasi URL di file KML o sorgenti RSS che siano geroRSS.

Considerazioni finali

Questo post è quasi la traduzione di quest’altro pubblicato su uno dei Blog che mi solletica di più in questo momento: OUseful.Info. Leggerlo è stato divertente, ma lo è stato molto di più mettere in pratica quanto descritto. Quello che vorrei trasmettervi è l’importanza del “fare”: si comprendono i concetti in modo più profondo, ed escono fuori molte più idee.

Quello che mi stupisce sempre è qualità, la varietà, e la “potenza” degli strumenti che abbiamo a disposizione. L’esempio descritto in questo post è semplice, e mentre lo scrivevo mi rendevo conto che con un po’ di fantasia ed ingegno si potrebbero ottenere risultati sorprendenti.

Per utilizzare Yahoo! Pipes è necessario avere un account Yahoo!. Qui il Pipe che ho realizzato, che potrete clonare ed adattare alle vostre “vere” esigenze.

Sitografia letta, consigliata e disordinata

  1. “Chart Types – Google Chart API – Google Code,” http://code.google.com/intl/it/apis/chart/types.html.
  2. “Creating Google Charts From CSV Data Inside a Yahoo Pipe « OUseful.Info, the blog…,” http://ouseful.wordpress.com/2009/03/12/creating-google-charts-from-csv-data-inside-a-yahoo-pipe/.
  3. “GeoRSS – Wikipedia, the free encyclopedia,” http://en.wikipedia.org/wiki/GeoRSS.
  4. “The scripting library: Combining data and information in the library,” http://www.slideshare.net/bonaria/the-scripting-library-combining-data-and-information-in-the-library.
  5. “Technical Overview: GeoRSS,” http://www.geowebguru.com/articles/108-technical-overview-georss.
28 novembre, 2008 | di

Ormai il termine crowdsourcing è di moda. Ma a noi di TANTO le mode ci fanno un baffo, e ci piace parlare delle cose interessanti. Dei concetti interessanti. Il crowdsourcing lo è.

E iBegin Places è una iniziativa di crowdsourcing estremamente interessante. Dando un’occhiata alle mappe prodotte dagli utenti in maniera collettiva, molti storceranno il naso: poligoni digitalizzati alla meglio, che si sovrappongono, topologia imprecisa… ma chi è sta gente? Chi gli ha dato la patente?

Ma qui bisogna mettere da parte ogni velleità di precisione cartografica, che è di secondaria importanza. Con iBegin Places la gente può segnalare e classificare gli spazi delle proprie città: giardini pubblici, strutture sportive, luoghi di aggregazione, zone industriali abbandonate, quartieri… qualunque area rappresentabile con un poligono (ma anche punti e polilinee), che abbia un qualche senso per un gruppo di persone.

Da queste accozzaglie di poligoni colorati – apparentemente fini a se stesse – possono nascere idee per il riuso degli spazi cittadini o coadiuvare iniziative di urbanistica partecipata. Se ne fa un gran parlare qui in Italia, ma è davvero difficile coinvolgere attivamente i cittadini nei processi di analisi e descrizione del territorio. Con iBegin Places si potrebbero mettere su laboratori collettivi in pochissimo tempo, con ridotte conoscenze tecniche e tecnologiche richieste ai partecipanti.

iBeginPlaces

Vengono usate le API di Google Maps, tutte le creazioni rimangono assolutamente libere di essere riutilizzate da chiunque. E’ possibile esportarle come JSON, JS, RSS o KML e farne ciò che si vuole.

Lunga vita al crowdsourcing, quando è libero e bello.

8 luglio, 2008 | di

Street View è una delle modalità di visualizzazione di Google Maps: è una visualizzazione del territorio dalla strada, che da la sensazione di essere in un ambiente di realtà virtuale.
Il servizio è vecchio, ed è anche noto ai più; la novità è che passa finalmente dall’Italia, ed in particolare da Cuneo.

E’ infatti un servizio offerto essenzialmente per le città degli Stati Uniti, e che nel tempo verrà diffuso anche altrove. Quelli di Google hanno dato la possibilità di percorrere tutto il Tour de France dalla “strada”, e questa volta una delle tappe della corsa è proprio Cuneo.

street_view_cuneo

E’ una modalità di navigazione con un forte impatto ludico. Sembra di stare in un gioco in soggettiva (io penso a Quake, ma non prendetemi per sanguinario), in cui posso muovermi in tutte le direzioni, zoomare sulla finestra dell’odiato vicino e … si scherza!!

Viene anche un po’ la sindrome del vigile urbano che cerca le macchine posteggiate in divieto, ma anche quella dell’ecologista che constata l’urbanizzazione spinta del territorio.

Sono l’unico con questa immaginazione “malata”??


TANTO non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001, in quanto non viene aggiornato con una precisa e determinata periodicita'. Pertanto, in alcun modo puo' considerarsi un prodotto editoriale.