In un mio post di cui sono molto orgoglioso scrivo degli effetti a catena generati dalla semplice lettura di una pagina web. Questo post è ancora una tessera di quel domino.
Scrivevo infatti di un bel video tutorial di Lorenzo Perone, e gli attribuivo un solo difetto: il non mostrare a video le operazioni le operazioni da lui ben raccontate. In quell’occasione lo contattai per fargli i complimenti e per stimolarlo a rendere ancora più efficace il suo bel lavoro. Gli ho semplicemente detto qualcosa come: “ma perché non catturi il video delle operazioni che esegui al pc, in modo da renderlo ancora più didattico?”
Con Lorenzo ho avuto il piacere di incontrarmi grazie al web, e prima della scrittura del suddetto post; ci leggiamo a vicenda, qualche volta chattiamo e qualche altra ci scriviamo email.
Lo conosco poco, ma in quell’occasione ne constatai la reattività e la voglia di lavorare bene, e per circa una settimana abbiamo discusso di come ottimizzare questa operazione di screencasting. Io ho una piccola esperienza di cattura video per la creazione di tutorial, e mi sono permesso di suggerirgli due prodotti diversi tra loro: Jing e CamStudio.
Jing è un prodotto gratuito di cattura video e audio della TechSmith (quelli di Camtasia per intenderci) per Mac OS e per Windows. E’ caratterizzato dalla semplicità di utilizzo ed è accoppiato ad un servizio di hosting gratuito per l’upload dei filmati registrati (qui un esempio). E’ possibile pubblicare i video anche sui propri server.
Oltre ai video, si possono fare degli screenshot ed annotarli con dei semplici strumenti (vedi immagine sottostante).
E’ di facile utilizzo, e copre le funzioni richieste per la gran parte degli utilizzi. E’ un programma che però non consente di personalizzare quasi nessun parametro. Se vogliamo più “potere” nella creazione di questi filmati dobbiamo passare a qualcosa come CamStudio.
Anche CamStudio è un prodotto gratuito sia per uso personale che professionale, disponibile solo per windows. Acquisisce tutte le attività che vengono fatte a schermo e le salva in formato AVI o SWF, sfruttando uno dei codec a disposizione sul proprio pc; l’autore del software ha reso disponibile sotto licenza GPL, un codec che genera filmati con un buon rapporto qualità/dimensioni del file (qui sotto un filmato creato con CamStudio).
Con entrambi i prodotti potrete anche registrare la vostra voce da microfono: con il primo non potrete personalizzare alcunché, mentre con il secondo avrete più mano libera (qui sotto il pannello delle opzioni di acquisizione audio).
Avere a disposizione uno strumento di screencasting può essere veramente molto utile. Io creo video essenzialmente per tre ragioni:
creare delle videoguide
documentare un bug di un software ed inviarlo al supporto tecnico (così con una solo email li inchiodo )
dare un po’ di supporto a clienti, amici, fratelli e mamme (“come metto il traduttore di lingue nella barra degli strumenti del browser?“
E spesso in pochi minuti produco qualcosa che messa per iscritto mi avrebbe levato molto più tempo ed energia.
Vi segnalo queste piccole utility di corredo:
Dropcloth (solo per windows), per mettere un velo dietro la finestra che state catturando ed evitare che si veda (ad esempio) il vostro disordinatissimo desktop
ZoomIt (solo per windows), per zoomare e annotare sul video
Sizer (solo per windows), per ridimensionare le finestre da catturare in maniera precisa.
Non avrei mai scritto questo post, se non avessi avuto lo scambio con Lorenzo e per questo lo ringrazio.
In questo Blog ho parlato già molte volte di FWTools e delle utilities in esso contenute. Oggi lo farò ancora una volta, fortemente ispirato da un piacevolissimo post di Tom Kralidis.
Tom parla di una catena di coffee shop canadese, Tim Hortons, e ci racconta di quanto sia importante (per un canadese) sapere dove possa essere il punto vendita più vicino della catena. Tanto importante che un forum di appassionati di GPS ha creato delle tabelle con le coppie di coordinate di tutti i punti vendita nel paese. Sia in formato .xls, che .csv. Tom nel post mostra come sfruttare ogr2ogr, una utility contenuta in FWTools, per convertire queste tabelle in formato .gpx (un formato di scambio dati per GPS) e in formato .kml (Google Earth).
Il passi sono i seguenti:
apro il file excel che contiene i POI dei punti vendita
salvo il file in formato .csv (lo chiamo ad esempio th.csv)
sfrutto la capacità di OGR di leggere informazioni spaziali anche da una semplice tabella, sfruttando il supporto della Virtual Datasource. Per sfruttare questo tipo di connessione creerò un file .ovf così fatto:
Il pametro “-dsco” mi consente di estendere il formato .gpx con campi non supportati nello schema GPX standard (ad esempio la Città ed il Telefono del punto vendità).
Questi sono soltanto due dei formati di output possibili, ma le possibilità sono veramente molte.
Quelli di Google un po’ ci sono ed un po’ ci fanno, ma da utente è spesso soltanto un piacere avere a che fare con le risorse messe da loro a disposizione (direttamente o indirettamente).
La didattica è un mio grande interesse, putroppo poco coltivato, e risorse come quelle che trovate sulla sezione Schools del sito Google del Regno Unito, mi fanno andare in “brodo di giuggiole”. Per chi ama la cartografia ed i software in qualche modo correlati, c’è un regalo speciale: una guida di Google Earth dal titolo “Virtual Fieldwork using Google Earth“.
E’ una guida che fornisce le basi necessarie ad un insegnante, per organizzare dei seminari pratici sull’utilizzo di Google Earth: dall’utilizzo dei comandi di navigazione alla creazione di placemark e percorsi, dall’integrazione con un GPS, alla condivisione dei layer creati.
Noi scrittori e webmaster di Blog dedichiamo un po’ del nostro tempo a leggere le statistiche di accesso ai nostri siti. E’ un’attività un po’ maniacale, ma è anche ricca di spunti.
Uno dei servizi che uso, e che vi consiglio, per analizzare i dati di accesso ai siti è 103bees. E’ un servizio specializzato nell’analisi delle parole chiave usate nei motori di ricerca, che hanno portato traffico verso il vostro sito web.
Il 60% del traffico su questo sito arriva proprio dai motori di ricerca, e di questo il 90% da Google. Queste, ad esempio, le parole chiave che hanno portato più traffico nell’ultima settimana:
fwtools
tanto
convertire ecw in geotiff
conversione coordinate
georeferenziazione map 3d
batch dos ciclo file cartella
excel +conversione +coordinate
openlayers
aprire file .dwg linux
Nascoste tra queste parole chiave ci sono alcune domande dei lettori di TANTO, e prendendo spunto da questi e da altri dati sulle statistiche di accesso, ho deciso di rispondere a 4 domande.
Le risposte possibili erano diverse. Ho cercato, nei limiti delle mie conoscenze, di proporre delle soluzioni non dipendenti dalla piattaforma in uso, e di minimo impatto sul portafogli.
Come convertire un file .ecw in GeoTiff?
E’ una domanda la cui risposta si trova nascosta nel più letto articolo di questo Blog: “FWTools: convertire in batch da tif, ecw e jpg2000 a tif, ecw e jpg2000!!”. La risposta è “utilizzate FWTools“. Di FWTools non parlo, trovate diverse informazioni su questo sito e molte di più sul web, ma eccovi la procedura da seguire:
aprite la shell di FWTools
posizionatevi nella cartella in cui è contenuto il file .ecw da convertire (non è necessario, è solo per semplicità di spiegazione)
scrivete “gdal_translate -of GTiff img1.ecw img1.tif” e premete INVIO
verrà creato un file GeoTiff nella stessa cartella in cui è presente il file .ecw
Il parametro “-of” si usa per specificare il formato di output, ed a seguire il nome del file di input e poi quello di output. Fine
Come sovrapporre uno shape file a google earth?
Questa è una domanda classica per la quale ci sono diverse risposte possibili. Tre di queste:
Il primo è un semplice programma per Windows da scaricare ed installare, che non richiede spiegazioni.
Il secondo richiede che seguiate i seguenti passi:
aprite la shell di FWTools
posizionatevi nella cartella in cui è contenuto il file .shp da convertire (non è necessario, è solo per semplicità di spiegazione)
scrivete “ogr2ogr -f KML shp1.kml shp1.shp” e premete INVIO
verrà creato un file .kml nella stessa cartella in cui è presente il file .shp
Il parametro “-f” si usa per specificare il formato di output; a seguire il nome del file di output e poi quello di input. Attenzione: è invertito l’ordine dei file (prima output e poi input).
La terza possibilità è usare GeoServer:
Se c’è la necessità di effettuare uno styling della mappa generata (colore poligoni, spessore linee ecc) o di creare popup customizzati e associati agli attributi dello shapefile o, infine, per creare mappe con filtri dinamici, si può utilizzare GeoServer, sia come WMS che fornisce il KML a Google Earth “al volo” che offline, come strumento di preparazione del KML (si fa la GetMap a GeoServer e si salva il kml su disco una volta per tutte).
Fine
Come convertire i dati raccolti con il vostro GPS in formato Google Earth (.kml/.kmz)?
Basta usare il servizio di conversione che trovate su GPSVisualizer. Legge da quasi qualsiasi formato GPS e converte in un enorme numero di altri formati, tra i quali quelli di Google Earth (.kml/.kmz).
Se vorrete installare sul pc l’applicazione da cui è derivato questo servizio web, dovrete andare sul sito di GPSBabel, scaricarlo ed installarlo. L’elenco dei formati che gestisce è notevole.
Come convertire coppie di coordinate a partire da un foglio di calcolo(excel,calc, etc.)?
Anche in questo caso ci viene in aiuto FWTools. Lo strumento da utilizzare stavolta è “cs2cs“(coordinate system to coordinate system). In questo video vedrete come fare una semplice conversione di coordinate, da Lat Lon WGS84 a UTM 33 Nord ED50, a partire da un foglio di calcolo.
Nel video noterete che per impostare il sistema di coordinate di partenza e quello di arrivo, imposto degli strani codici. Si tratta dei codici EPSG, un’organizzazione che ha raccolto e strutturato un elenco dei sistemi di coordinate (e dei parametri relativi) usati nel mondo. Ogni sistema ha un codice numerico. Se cercate un particolare codice EPSG, potrete cercarlo usando il sito descritto qui. Fine
I gioielli più preziosi spesso stanno nascosti dentro una scatola di latta, sotto un paio di calze, nell’angolo del cassetto del mobile vecchio della nonna.
Non avrei (forse) mai scritto il tutorial che sto per scrivere, se non fossi “caduto” per caso in questo sito, un forum italiano dedicato al mondo delle mountain bike. Non ricordo esattamente come ci sia finito, probabilmente mentre facevo ricerche su qualcosa di collegato ad Atlante Italiano (il Portale Cartografico Nazionale). Il sito del forum di cui sopra è ovviamente in qualche modo legato al mondo dei GIS – oggi i ciclisti usano spesso GPS e cartine – ma non mi sarei mai aspettato di trovare un tutorial su come utilizzare gdal_translate in batch da riga di comando. Ma andiamo al tutorial.
Immaginate di avere una cartella con decine di file GeoTiff (o anche delle orribili coppie .tif/.tfw) , ed di volere convertire in batch (ovvero una conversione in blocco di tutti questi file) in un formato raster GIS compresso come il jpg2000 o l’ECW. Il cuore del processo sarà per l’appunto gdal_translate, un’utility che si trova in FWTools, e il cervello saranno i “cicli for” a partire dal prompt dei comandi.
Il funzionamento di gdal_translate è molto semplice. Immaginiamo di voler convertire un file GeoTiff in formato ECW; questi i passi da seguire:
aprite la shell di FWTools (si trova in Avvio>Tutti i Programmi>FWTools 1.x.x)
Come vedete è un comando potente e di semplice utilizzo:
prima il nome del comando (gdal_translate)
poi bisogna fissare il formato di output con “-of” (output format)
poi il nome del file di input (metto le virgolette per evitare di avere problemi con nomi di cartelle e file con spazi)
ed in fine il nome del file di output (come sopra)
In pochi secondi avrete così convertito il vostro singolo file GeoTiff in formato ECW, mantenendo inalterate le informazioni geografiche. Lo potrete verificare con il comando gdalinfo.
Come faccio a convertirne ad esempio 40 senza scrivere 40 volte il comando di cui sopra? Mi viene in aiuto un “classico” ciclo for che eseguirò da riga di comando.
Immaginiamo di avere creato due cartelle, una con i file di input (C:\tanto\tif\) ed un’altra per i file di output (C:\tanto\ecw\). Il comando per convertire in solo colpo le vostre 40 immagini GeoTiff in formato ECW sarà il seguente:
>for %i in ("c:\tanto\tif\*.tif") do gdal_translate -of ECW "%i" "c:\tanto\ecw\%~ni.ecw"
Anche questo comando lo lancerete dalla shell di FWTools. Anche questo è un comando semplice, ma richiede delle spiegazioni. Il comando di sopra tradotto in lingua italiana, potrebbe suonare così: “per (for) ogni file (%i) tif (*.tif) contenuto nella cartella c:\tanto\tif\, esegui (do) gdal_translate, e scegli ECW come formato di output (-of ECW)”. Ecco un esploso dei comandi:
for (dichiarate l’inizio del ciclo)
%i (è una variabile che creerete grazie al ciclo e conterrà, per ogni ciclo, il percorso completo del file della cartella di input)
(c:\tanto\tif\*.tif) (specificate quale sia la cartella ed il formato di input)
do (è il comando che fa eseguire una determinata operazione)
gdal_translate -of ECW (sapete già cosa vuol dire)
“%i” (il percorso completo del file di input)
c:\tanto\ecw\ (la cartella di output)
%~ni.ecw (solo il nome del file di input senza estensione, seguito dall’estensione di output)
Scritto il comando e dato invio, inizierà il processo di conversione; vi andate a fare un caffé ed al ritorno troverete tutti i file ECW nella cartella di output.
Ma torniamo al forum sulle mountail bike. Il thread che mi ha stimolato e che mi ha fatto capire diverse cose è questo: è composto da molte pagine, e contiene diverse “chicche”. Se ne scoprite qualcuna di interessante, perché non ci scrivete un post e lo pubblichiamo su TANTO. Colgo l’occasione per fare i complimenti agli utenti di questi forum.
Per saperne di più sui “cicli for” nel prompt del dos ecco alcuni link:
Tutte le utility di FWTools, sono opencource e disponibili anche per Linux. Tutto quello di cui abbiamo parlato si può fare anche in Linux, con tutte le possibilità che da in più la riga di comando in questo ambiente. Il mio problema è che non sono tanto bravo con Linux.
Tutti i comandi di sopra possono essere raffinati. Si possono scegliere molte cose oltre al formato di output: le dimensioni di output, il tipo di compressione, l’assegnazione del corretto sistema di coordinate, etc. Per tutte queste opzioni vi rimando alla pagina ufficiale di gdal_translate.
Per convertire in formato jpg2000 basterà scrivere “-of jp2kak”. Potrete fare anche conversioni in senso inverso da ECW a GeoTiff, ed in questo caso “-of Gtiff”.
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