TANTO » fwtools http://blog.spaziogis.it le cose che ci piacciono ... Mon, 07 Nov 2016 09:59:24 +0000 it-IT hourly 1 Installare MapServer su Windows con Apache (riveduto e corretto) http://blog.spaziogis.it/2010/01/09/installare-mapserver-su-windows-con-apache-riveduto-e-corretto/ http://blog.spaziogis.it/2010/01/09/installare-mapserver-su-windows-con-apache-riveduto-e-corretto/#comments Sat, 09 Jan 2010 12:58:43 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/?p=1602 Introduzione A Febbraio del 2006 – tantissimo tempo fa … – ho scritto un piccolo post sull’installazione di MapServer in ambiente Windows su un sistema in cui fosse già installato un webserver (Apache in particolare). E’ stato un post che ha ricevuto molte letture, ma che ha anche subito qualche “legnata tecnologica”. Lo avevo scritto [...]]]> Introduzione

A Febbraio del 2006 – tantissimo tempo fa … – ho scritto un piccolo post sull’installazione di MapServer in ambiente Windows su un sistema in cui fosse già installato un webserver (Apache in particolare).

E’ stato un post che ha ricevuto molte letture, ma che ha anche subito qualche “legnata tecnologica”. Lo avevo scritto infatti non dentro il motore di questo blog (WordPress), ma dentro Writely.
Cosa è Writely? E’ nientepopodimeno che l’applicazione online su cui è basato l’editor di testo di Google Docs, comprata per l’appunto da Google proprio in quell’anno.
Ho scritto l’articolo, ho inserito anche delle immagini d’aiuto alla comprensione del testo, ed ho pubblicato tutto su questo blog con un click; il testo è stato contestualmente archiviato sui server di TANTO, mentre le immagini sono rimaste sui server di Writely. Questi non sono stati spenti subito e, per diverso tempo, questo vecchio glorioso articolo non ha subito alcuna conseguenza dal passaggio di Writely a Google. Spenti i server, sono sparite le immagini ed in qualche modo anche la leggibilità del post in oggetto. Ho provato a ripescarle dall’Internet Archive Wayback Machine, ma senza fortuna.

In ogni caso dovevo rimediare da tempo. Avevo rimosso dalla memoria il problema (sorry :-) ), e un commento recente mi ha messo nuovamente davanti alla cruda realtà (grazie riccardo). L’articolo inoltre è datato anche nei contenuti, e valeva la pena dargli una rinfrescata.

MapServer su Windows

Installare MapServer è cosa semplice in qualsiasi ambiente (forse il massimo è su Linux); può sembrare meno semplice farlo su server in produzione con diversi servizi già installati e configurati, specie se vogliamo usare degli installer grafici e magari chiudere gli occhi.

I file binari per Windows sono contenuti in questi tre pacchetti:

In questa guida sfrutteremo FWTools, di cui abbiamo parlato diverse volte.

Installazione passo passo di MapServer

Il prerequisito è quello di installare e scaricare FWTools per Windows dal sito ufficiale, e poi lanciarne l’installazione. Io di solito lo faccio scegliendo le opzioni visibili in figura.

install fwtools on windows

I file vengono estratti di default nella cartella “C:\Programmi\FWToolsx.x.x“. L’eseguibile di MapServer – mapserv.exe – è uno dei file a corredo di FWTools e lo troverete nella cartella “C:\Programmi\FWToolsx.x..x\bin“.
Copiatelo nella cartella CGI di Apache (o in una qualsiasi cartella in cui il web server può lanciare applicazioni di questo tipo). Sul PC da cui scrivo la cartella è “C:\Programmi\Apache Software Foundation\Apachex.x\cgi-bin”

Copiare l’eseguibile non basta perché ci sono diverse dipendenze da rispettare. Per soddisfarle basterebbe copiare tutti i file contenuti in “C:\Programmi\FWToolsx.x..x\bin” nella cartella CGI, ma non è una procedura “pulita”. E’ più corretto impostare delle variabili d’ambiente.

La prima è il PATH, in cui inseriremo proprio la cartella “C:\Programmi\FWToolsx.x..x\bin“. Per farlo basta aprire le “Proprietà del sistema” di Windows  e cliccare su “Variabili d’ambiente”.

variabili ambiente windows

Tra quelle già definite troverete proprio PATH. Modificatela inserendo nel campo “Valore variabile”, a fine riga, il percorso della cartella bin di FWTools: inserite prima un “;”.

windows path variabile 2

C’è da impostare ancora una variabile d’ambiente in quanto MapServer deve “sapere” dove sono i file in cui sono definiti i sistemi di proiezione. La cartella in questo caso è C:\Programmi\FWToolsx.x.x\proj_lib” e la variabile  è PROJ_LIB.

Questa (di solito) non è – come PATH – già esistente e la dovrete creare cliccando sul tasto “Nuovo” ed inserire i valori come nella figura sottostante.

PROJ_LIB MapServer Windows

A questo punto riavviate il PC, aprite il browser e lanciate un URL di questo tipo: http://vostrosito/cgi-bin/mapserv.exe

Se avrete come risposta la stringa “No query information to decode. QUERY_STRING is set, but empty.“, vorrà dire che tutto è andato a buon fine.

Non vi resta che creare delle belle applicazioni di web-mapping.

L'articolo Installare MapServer su Windows con Apache (riveduto e corretto) è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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Il tasto destro per alleggerire un po’ il lavoro di chi si occupa di GIS (su Windows e su Linux) http://blog.spaziogis.it/2009/01/19/il-tasto-destro-per-alleggerire-un-po-il-lavoro-di-chi-si-occupa-di-gis-su-windows-e-su-linux/ http://blog.spaziogis.it/2009/01/19/il-tasto-destro-per-alleggerire-un-po-il-lavoro-di-chi-si-occupa-di-gis-su-windows-e-su-linux/#comments Mon, 19 Jan 2009 20:00:07 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/?p=584 Il lavoro di ogni giorno è spesso routinario; spesso anche per chi si occupa di sistemi informativi geografici. Non parlo dell’analisi spaziale, ma di quelle cose che facciamo quasi ogni giorno: leggere le metainfomazioni di un file (e scoprire che sono povere), convertire il formato di un file, estrarre una porzione di una raster, etc. [...]]]> Il lavoro di ogni giorno è spesso routinario; spesso anche per chi si occupa di sistemi informativi geografici. Non parlo dell’analisi spaziale, ma di quelle cose che facciamo quasi ogni giorno: leggere le metainfomazioni di un file (e scoprire che sono povere), convertire il formato di un file, estrarre una porzione di una raster, etc.

Si tratta di operazioni in genere molto semplici, che siamo in grado di portare a termine con molti strumenti. Questo blog parla de “le cose che ci piacciono TANTO”; una di queste sono quelle utility che alleggeriscono il lavoro di ogni giorno, con un click del mouse ed un menu contestuale.

Vi parlerò di due applicazioni di questo tipo, una per Windows ed una per Ubuntu (e per tutte le distribuzioni che sfruttano Gnome), che sono in grado di “trasferire” sul tasto destro del mouse alcune comuni operazioni utili ad un utente GIS.

Il prerequisito è che nel nostro sistema operativo siano installate le librerie GDAL, che sfrutteremo come motore delle operazioni “spaziali”. Per installarle su Windows basterà scaricare ed installare FWTools, mentre su Ubuntu basterà installare gdal-bin tramite synaptic o tramite riga di comando.

Alla fine del post saremo in grado di fare click con il destro su una TIFF del nostro hard-disk, ed eseguire queste due semplici (ma comodissime operazioni):

  1. convertirla in un altro formato spaziale (in questo esempio eseguirò la conversione in formato JPG2000, un eccellente formato compresso che può avere attributi geografici)
  2. leggerne le metainformazioni (anche quelle spaziali)

Se dovessi ottenere questi due risultati con le librerie GDAL, dovrei aprire il prompt dei comandi e scrivere rispettivamente:

  1. > gdal_translate -of JP2ECW input.tif output.jp2
  2. > gdalinfo input.tif

Vedremo come convertire questi comandi testuali, in operazioni da eseguire con il mouse.

Su Windows

Su Windows sfrutteremo Open++, un’utility di 200kb che consente di personalizzare l’elenco di comandi presenti nel menu contestuale, che si apre quando si clicca con il tasto destro del mouse su un file (o su una cartella).

Una volta che lo avrete scaricato ed installato, troverete una nuova voce nel menu che si aprirà al click con il destro su un file; è visibile nella figura sottostante (“Open++”).

contextmenu

L’utilizzo è immediato e quasi autoesplicativo, in quanto Open++ è già configurato per eseguire delle comode operazioni di base: ade esempio copiare il percorso assoluto di un file (Copy Path), o  aprire il prompt dei comandi a partire dalla cartella selezionata (Command Prompt). Questi due stupidi comandi, sono già un ottimo esempio di alleggerimento del lavoro.

Il primo comando che voglio aggiungere, ci consentirà di convertire in formato JPG2000 un’immagine TIFF. Per inserire questo nuovo comando, tra quelli disponibili in Open++, dovrò cliccare sull’ultima opzione del suo menu a tendina: “Customize” (vedi figura poco sopra).

Mi si aprirà la finestra sottostante:

image

Questi i passi da eseguire:

  1. cliccare in alto a destra sul tasto “Add”, e scegliere l’opzione “Command”
  2. cliccare sulla cella “Title”, ed aggiungere un nome descrittivo al comando che si sta creando (ad esempio “Convert to JPG2000”)
  3. inserire nella cella “Program” il programma che si vuole lanciare. Nel nostro caso vogliamo lanciare il prompt dei comandi e basterà scrivere “%ComSpec%”
  4. scrivere nella cella “Arguments” gli argomenti che vogliamo passare al nostro comando. Nel nostro caso inseriremo la seguente stringa ‘/c “C:\Programmi\FWTools2.2.6\bin\gdal_translate -of JP2ECW” $(TargetName)$(TargetExt) $(TargetName).jp2′
    1. il parametro “/c” fa sì che il prompt dei comandi venga chiuso al termine dell’operazione
    2. “C:\Programmi\FWTools2.2.6\bin\gdal_translate” è il percorso assoluto (nel mio pc) dell’utility GDAL – gdal_translate – che gestisce le conversioni tra formati di file spaziali
    3. “-of JP2ECW” è il parametro necessario per impostare JPG2000 come formato di output
    4. $(TargetName)$(TargetExt) sono delle variabili che coincidono con il nome e con l’estensione del file su cui cliccheremo con il destro, e che verranno valorizzate dinamicamente al lancio del comando. Se ad esempio il file su cui farò click sarà “c:\dati\input.tif”, la variabile “$(TargetName)” verrà sostituito da “c:\dati\input” e “$(TargetExt)” da “.tif”.
    5. lo stesso si dica per $(TargetName).jp2, che verrà sostituito da “c:\dati\input.jp2”
  5. cliccare sulla cella “Associate with Files” e scrivere *.tif
    1. in questo modo il comando di conversione formato sarà disponibile soltanto per i file con estensione .tif (è possibile aggiungere altre estensioni, separandole tramite “;”)
  6. impostare gli altri parametri come nella figura soprastante e cliccare su “OK”

A questo punto aprite una cartella in cui avete un file TIFF, fateci click sopra con il destro del mouse, e selezionate Open++/Convert to JPG2000. Si aprirà il prompt dei comandi e verrà lanciato il comando gdal_translate; a comando eseguito il prompt dei comandi si chiuderà automaticamente e troverete il file JPG2000 (con estensione .jp2) nella stessa cartella in cui è presente il file TIFF.

Quello di sopra è soltanto un esempio; si può di più, meglio e diversamente. Consideratelo come un primo tutorial, dopo il quale iniziare a dare sfogo alla vostra fantasia ed alla vostra competenza.

Per ottenere le metainformazioni spaziali di un file TIFF, utilizzando soltanto il tasto destro del mouse, dovrete un creare un nuovo comando. La procedura è quasi identica alla precedente, salvo per la cella “Arguments”: dovrete inserire la stringa ‘/k “C:\Programmi\FWTools2.2.6\bin\gdalinfo $(TargetName)$(TargetExt)’.

La differenza più importante è il parametro “/k”, che farà in modo che il prompt dei comandi non venga chiuso al termine del comando gdalinfo. Nella finestra del prompt potrete quindi leggere le metainformazioni del file che avrete selezionato.

In questo filmato vedrete i due comandi in azione:


Su Linux

In questo caso sfrutteremo Nautilus-actions, un’utility analoga a Open++ in ambiente GNOME e quindi anche in Ubuntu. E’ installabile tramite synaptic o digitando nella shell:

>sudo apt-get install nautilus-action

Una volta installato lo troverete nel menu Sistema/Preferenze/Nautilus Actions Configuration.

nautilus-actions

Creiamo un’azione (action) che estragga le metainformazioni da un tif selezionata.

Questi i passi da seguire:

  1. cliccare su Add
  2. inserire nella cella “Label” un nome descrittivo del comando (ad esempio “gdal_info”)
  3. scegliere – è opzionale – un tooltip per il comando (ad esempio “cliccare qui per avere le metainformazioni del file selezionato”)
  4. scegliere – è opzionale – un’icona per il comando
  5. definire il comando da lanciare, tramite la cella “Path”
    1. inserire la stringa “bash -c”
  6. impostarne la stringa “gdalinfo %d/%f > %d/%f.txt && gedit %d/%f.txt” nella cella “Parameters
    1. “%d “e “%f ” sono delle variabili che verrano sostituite dinamicamente dal percorso (senza estensione) e dall’estensione del file selezionato
    2. il carattere “>” farà sì che l’output del comando – le metainformazioni – possano essere scritte e memorizzare in un file di testo
    3. “%d/%f.txt” faranno si che il file di testo venga salvato nella stessa cartella del file selezionato (%d), con lo stesso nome (%f) e con estensione .txt
    4. “&&” fa si che venga esguito il comando successivo – gedit – ma soltanto dopo la fine del primo
    5. “gedit %d/%f.txt” per aprire con l’editor di testo di Ubuntu il file di testo appena creato
  7. cliccare sul Tab “Conditions” e scrivere nella cella “Filenames” la stringa “*.tif” (in questo modo il comando gdal_info sarà visibile soltanto per file con estensione .tif)
  8. selezionare il radio botton “Only files”
  9. e cliccare su OK

edit-action-gdal_info

A questo punto non ci resta che fare click con il destro su un file .tif e provare il comando appena creato. Aggiungo però qualche spiegazione dovuta. Cosa è bash?

Si tratta di un interprete di comandi che permette all’utente di comunicare col sistema operativo attraverso una serie di funzioni predefinite, o di eseguire programmi.

Il parametro “-c” forza bash a leggere i comandi dalla stringa di testo che segue, che nel nostro caso è quella del punto 6 di sopra.

Nel filmato sottostante vedrete (male, è saltata una parte) il comando in azione:


Nautilus-actions è a mio avviso un gioiellino. Una caratteristica che lo fa brillare è la facilità di condividere i comandi creati. Lo si fa con il tasto “Import/Export” presente nella finestra principale. Qui ad esempio una serie di “azioni” già pronte. Il comando di conversione in JPG2000 è di facile implementazione e non lo svilupperò.

In chiusura

Prendete quanto scritto soltanto come spunto per “piegare” (ad esempio) le librerie GDAL/OGR al vostro tasto destro. Sono quasi un’analfabeta di istruzioni da riga di comando, e quelle che vi ho indicato possono sicuramente essere scritte meglio e più elegantemente. Mi piacerebbe molto che qualcuno condividesse qui la propria esperienza, con qualche comando “de paura”.

Software/servizi usati per scrivere il post

  • TipCam per registrare il filmato su windows
  • ScreenToaster per farlo su Linux
  • Zotero per gestire e generare la sitografia sottostante

Sitografia letta, consigliata e disordinata

  1. “BASH Help – A Bash Tutorial,” http://www.hypexr.org/bash_tutorial.php.
  2. “Bash – Wikipedia,” http://it.wikipedia.org/wiki/Bash.
  3. “Beginners/BashScripting – Community Ubuntu Documentation,” https://help.ubuntu.com/community/Beginners/BashScripting.
  4. “COMMAND.COM, SHELL and COMSPEC,” http://www.robvanderwoude.com/command.html.
  5. “Eseguire programmi e comandi DOS – Cenati Giovanni VbScript WSH,” http://digilander.libero.it/Cenati/esegui.htm.
  6. “Nautilus-actions: GUI è bello! » Ubuntu block notes,” http://www.aldolat.it/guide-e-howto/nautilus-actions-gui-e-bello/.

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Pubblicare facilmente una carta raster sul web http://blog.spaziogis.it/2008/04/22/pubblicare-facilmente-una-carta-raster-sul-web/ http://blog.spaziogis.it/2008/04/22/pubblicare-facilmente-una-carta-raster-sul-web/#comments Tue, 22 Apr 2008 08:00:58 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2008/04/22/pubblicare-facilmente-una-carta-raster-sul-web/ In un post recente, ho scritto di alcune delle modalità di pubblicazione online di cartografia digitale. Ne sono seguiti dei commenti interessanti, ed alcune email con richieste di consigli e di approfondimento. L’argomento  mi è sembrato “caldo”, e credo valga la pena alimentarlo ulteriormente. Su un blog che vi consiglio di leggere – thematicmapping blog [...]]]> In un post recente, ho scritto di alcune delle modalità di pubblicazione online di cartografia digitale. Ne sono seguiti dei commenti interessanti, ed alcune email con richieste di consigli e di approfondimento. L’argomento  mi è sembrato “caldo”, e credo valga la pena alimentarlo ulteriormente.

Su un blog che vi consiglio di leggere – thematicmapping blog – ho scoperto dell’esistenza di GDAL2Tiles, un software a riga di comando che consente di pubblicare -rapidamente e con efficacia – una carta raster nelle seguenti modalità: Google Maps, OpenLayers and Google Earth. E’ uno strumento incluso in GDAL/OGR 1.5.0, e quindi anche nell’ultimo FWTools.

image_pyramid Il lavoro che fa GDAL2Tiles è quello di leggere un’immagine georeferenziata, e suddividerla in tasselli da 256 x 256 pixel, con una struttura a piramide (il nome del pacchetto è in qualche modo descrittivo della funzione che svolge). In altre parole a partire da una raster, ne vengono generate diverse a risoluzioni decrescenti, che vengono suddivise in sezioni da 256 pixel (vedi figura).

Il tassellamento e la piramidazione sono molto efficienti per distribuire raster sul web, in quanto l’immagine potrà essere visualizzata direttamente alla risoluzione adatta al livello di zoom attivo, e verranno scaricati soltanto i tasselli dell’area che stiamo osservando a video. E’ il meccanismo che sta dietro al motore di Google Maps e a quello dei maggiori provider di cartografia online.

Andiamo alla parte pratica e proviamo a mettere online una delle fantastiche immagini presenti su Natural Earth II. Si tratta di file (qui sotto un esempio) che rappresentano la terra, così come sarebbe senza l’influenza dell’uomo (immaginate Parigi coperta da una foresta temperata …); una rappresentazione del pianeta, precedente all’era moderna.

natural_earth

Per il mio esempio ho scaricato la tavola denominata “Ocean with layered depth tints“.

La prima cosa che ho fatto è stata georeferenziarla. Conosco le coordinate dei 4 vertici della tavola, ho FWTools installato, e dalla shell FWTools lancio il seguente comando:

> gdal_translate -a_srs EPSG:4326 -gcp 0 0 -180 90 -gcp 16200 0 180 90
-gcp 16200 8100 180 -90 NE2_modis3.jpg NE2_modis3.tif

gdal_translate è una delle utility presenti in FWTools; questo il significato dei parametri usati:

-a_srs per assegnare il corretto sistema di coordinate (EPSG:4326)
-gcp per assegnare i vari punti di controllo (prima le coordinate in pixel, e poi quelle del sistema di coordinate scelto)

A partire dalla jpeg scaricata, ho creato un tif georeferenziata, assegnando come punti di controllo i 4 vertici della carta.

Dovrò adesso processare l’immagine con gdalwarp:

> gdalwarp -t_srs EPSG:4326 NE2_modis3.tif NE2_modis3_4326.tif

-t_srs è il parametro per assegnare il sistema di coordinate.

La mia immagine di partenza è di 16200  x 8100 pixel; GDAL2Tiles la tassellerà e la piramiderà. Ogni tassello che andrò a generare sarà di  256 x 256 pixel. I livelli di piramidazione, corrispondenti ai livelli di zoom possibili, rispecchieranno lo schema della tabella sottostante.

Livello di Zoom

Dimensione immagine

Tasselli

Numero totale di tasselli

1

512 x 256

2 x 1

2

2

1024 x 512

4 x 2

8

3

2048 x 1024

8 x 4

32

4

4096 x 2048

16 x 8

128

5

8192 x 4096

32 x 16

512

6

16384 x 8192

64 x 32

2048

7

32768 x 16384

128 x 64

8192

Per il mio esempio mi “accontenterò” di un livello di zoom massimo pari a 5 e, prima di dare in pasto il mio file a GDAL2Tiles, ne ridurrò le dimensioni di conseguenza:

> gdal_translate -outsize 8192 4096 NE2_modis3_4326.tif
NE2_modis3_4326_5.tif

-outsize per specifcare la larghezza e l’altezza dell’immagine di output

Non mi resta che “passare” a GDAL2Tiles, l’ultimo file generato:

> gdal2tiles -title \"Pubblicare una Raster\" -publishurl
http://www.nostroserver.org/maptiles/ -v 
NE2_modis3_4326_5.tif cartella_di_output

-title per dare un titolo al progetto
-publishurl per definire l’url delle mappe che pubblicheremo
-v per avere un output “verboso” del comando, e leggere a video il dettaglio di tutte le operazioni eseguite da GDAL2Tiles

L’output del processo sarà una cartella con il seguente contenuto:

  • una sottocartella per ognuno dei livelli di piramidazione (in ognuna di queste diverse altre sottocartelle con i vari tasselli da 256 x 256 pixel)
  • un file denominato “openlayers.html”, ovvero un’interfaccia web basata su OpenLayers
  • un file denominato “googlemaps.html”, ovvero un’interfaccia web basata su Google Maps
  • un file denominato “tilemapresource.xml”, ovvero lo schema della struttura dei tasselli di mappa
  • un file denominato “cartella_di_output.kml”, che ci consentirà di visualizzare in Google Earth l’immagine processata (vedi figura sotto)

Bisognerà fare l’upload di tutti i file creati da GDAL2Tiles, all’interno della cartella specificata sopra con il parametro -publishurl, e testarne infine il risultato.

Qui potete testare la visualizzazione della mappa in OpenLayers, qui in Google Maps e qui in Google Earth.

google_earth

Il file con l’interfaccia basata su OpenLayers ha bisogno di una patch. Qui il file con la patch applicata.

Un bravo webmaster è in grado di portare a termine questa procedura, senza sapere nulla di cartografia digitale? Probabilmente si, ma magari soltanto in modo meccanico e pertanto non saprà applicarla ad esempi differenti da quelli descritti (immaginate di partire da un 25000 IGM).

Non ci si improvvisa cartografi online, e bisogna sempre documentarsi. Strumenti come questo fanno venire la voglia di farlo e consentono una più rapida valorizzazione e diffusione di queste tematiche. E’ per questo che mi piace GDAL2Tiles.

L'articolo Pubblicare facilmente una carta raster sul web è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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Da excel a gpx e kml: ogr2ogr http://blog.spaziogis.it/2007/12/29/da-excel-a-gpx-e-kml-ogr2ogr/ http://blog.spaziogis.it/2007/12/29/da-excel-a-gpx-e-kml-ogr2ogr/#comments Fri, 28 Dec 2007 23:29:40 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2007/12/29/da-excel-a-gpx-e-kml-ogr2ogr/ In questo Blog ho parlato già molte volte di FWTools e delle utilities in esso contenute. Oggi lo farò ancora una volta, fortemente ispirato da un piacevolissimo post di Tom Kralidis. Tom parla di una catena di coffee shop canadese, Tim Hortons, e ci racconta di quanto sia importante (per un canadese) sapere dove possa [...]]]> In questo Blog ho parlato già molte volte di FWTools e delle utilities in esso contenute. Oggi lo farò ancora una volta, fortemente ispirato da un piacevolissimo post di Tom Kralidis.

Tom parla di una catena di coffee shop canadese, Tim Hortons, e ci racconta di quanto sia importante (per un canadese) sapere dove possa essere il punto vendita più vicino della catena. Tanto importante che un forum di appassionati di GPS ha creato delle tabelle con le coppie di coordinate di tutti i punti vendita nel paese. Sia in formato .xls, che .csv. Tom nel post mostra come sfruttare ogr2ogr, una utility contenuta in FWTools, per convertire queste tabelle in formato .gpx (un formato di scambio dati per GPS) e in formato .kml (Google Earth).

Il passi sono i seguenti:

  • apro il file excel che contiene i POI dei punti vendita
  • salvo il file in formato .csv (lo chiamo ad esempio th.csv)
  • sfrutto la capacità di OGR di leggere informazioni spaziali anche da una semplice tabella, sfruttando il supporto della Virtual Datasource. Per sfruttare questo tipo di connessione creerò un file .ovf così fatto:

<OGRVRTDataSource>
<OGRVRTLayer name="th">
<SrcDataSource relativeToVRT="1">./th.csv</SrcDataSource>
<GeometryType>wkbPoint</GeometryType>
<LayerSRS>WGS84</LayerSRS>
<GeometryField encoding="PointFromColumns" x="Longitude" y="Latitude"/>
</OGRVRTLayer>
</OGRVRTDataSource>

Per creare un file .kml dovrò soltanto aprire la shell di FWTools, posizionarmi nella cartella in cui ho salvato i file .ovf, e scrivere:

ogr2ogr -f KML nomefile.kml th.ovf

Con il parametro “-f” specifico il formato, poi dichiaro il nome del file di destinazione e infine quello del sorgente.

Per creare un file .gpx userò invece questa sintassi:

ogr2ogr -dsco GPX_USE_EXTENSIONS=YES -f GPX nomefile.gpx th.ovf

Il pametro “-dsco” mi consente di estendere il formato .gpx con campi non supportati nello schema GPX standard (ad esempio la Città ed il Telefono del punto vendità).

Questi sono soltanto due dei formati di output possibili, ma le possibilità sono veramente molte.

Grazie Tom.

L'articolo Da excel a gpx e kml: ogr2ogr è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2007/12/29/da-excel-a-gpx-e-kml-ogr2ogr/feed/ 2
OpenAerialMap: un collezione libera di fotografie aeree http://blog.spaziogis.it/2007/12/10/openaerialmap-un-collezione-libera-di-fotografie-aeree/ http://blog.spaziogis.it/2007/12/10/openaerialmap-un-collezione-libera-di-fotografie-aeree/#comments Mon, 10 Dec 2007 07:00:24 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2007/12/10/openaerialmap-un-collezione-libera-di-fotografie-aeree/ OpenAerialMap è un bel progetto con un obiettivo interessante: raccogliere foto aeree di dominio pubblico fatte in tutto il mondo, e renderle consultabili tramite un’unica interfaccia coerente. Chiunque abbia a disposizione dati di questo tipo, li potrà caricare sul sito e rendere disponibili al mondo. Il catalogo è ancora limitato, ma negli stati uniti la [...]]]> OpenAerialMap è un bel progetto con un obiettivo interessante: raccogliere foto aeree di dominio pubblico fatte in tutto il mondo, e renderle consultabili tramite un’unica interfaccia coerente. Chiunque abbia a disposizione dati di questo tipo, li potrà caricare sul sito e rendere disponibili al mondo.

Il catalogo è ancora limitato, ma negli stati uniti la copertura è buona anche ad una certa risoluzione. Per l’Italia ancora nulla ad alta risoluzione, ma c’è del materiale utile per carte regionali. Si tratta di immagini i-Cubed Landsat, sulle quali purtroppo cade (al momento) quanto detto in premessa, in quanto non è chiaro con che tipo di licenza vengano rilasciate. Si legge infatti:

[...]
it is best to assume that this imagery can not be used outside of OpenAerialMap
[...]

Tutto il catalogo è accessibile tramite WMS, e quindi potrete anche scaricare le immagini sul vostro PC e farne l’uso che la licenza vi consente. Per fare il download dell’immagini potrete ancora una volta usare FWTools:

  1. scaricate FWTools: Linux, Windows
  2. installatelo
  3. scaricate il file xml che descrive il servizio WMS di OpenAerialMap (http://openaerialmap.org/static/gdal_wms.xml) e salvatelo nella cartella in cui avete installato FWTools
  4. aprite la shell di FWTools
  5. scrivete un comando con questa sintassi: gdal_translate -projwin 12.06979 38.59784 15.86623 36.0124 -outsize 5000 5000 -of JP2KAK gdal_wms.xml palermo.jp2

FWTools è onnivoro in questo contesto e può quindi gestire come source fonti WMS. Con questa sintassi scaricherò una foto che copre la Sicilia in formato JPEG2000, che potrei usare per una carta al 250.000 (qui sotto uno screenshot dell’area). Le coordinate che leggete nel comando sono quelle del vertice in alto a sinistra e di quello in basso a destra.

OpenAerialMap

Il post è (quasi) una traduzione molto veloce di un post del bravissimo Christopher Schmidt.

L'articolo OpenAerialMap: un collezione libera di fotografie aeree è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2007/12/10/openaerialmap-un-collezione-libera-di-fotografie-aeree/feed/ 2 OpenAerialMap
4 domande dei lettori di TANTO http://blog.spaziogis.it/2007/11/09/4-domande-dei-lettori-di-tanto/ http://blog.spaziogis.it/2007/11/09/4-domande-dei-lettori-di-tanto/#comments Fri, 09 Nov 2007 06:00:51 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2007/11/09/4-domande-dei-lettori-di-tanto/ Noi scrittori e webmaster di Blog dedichiamo un po’ del nostro tempo a leggere le statistiche di accesso ai nostri siti. E’ un’attività un po’ maniacale, ma è anche ricca di spunti. Uno dei servizi che uso, e che vi consiglio, per analizzare i dati di accesso ai siti è 103bees. E’ un servizio specializzato [...]]]> Noi scrittori e webmaster di Blog dedichiamo un po’ del nostro tempo a leggere le statistiche di accesso ai nostri siti. E’ un’attività un po’ maniacale, ma è anche ricca di spunti.

Uno dei servizi che uso, e che vi consiglio, per analizzare i dati di accesso ai siti è 103bees. E’ un servizio specializzato nell’analisi delle parole chiave usate nei motori di ricerca, che hanno portato traffico verso il vostro sito web.

Il 60% del traffico su questo sito arriva proprio dai motori di ricerca, e di questo il 90% da Google. Queste, ad esempio, le parole chiave che hanno portato più traffico nell’ultima settimana:

  • fwtools
  • tanto
  • convertire ecw in geotiff
  • conversione coordinate
  • georeferenziazione map 3d
  • batch dos ciclo file cartella
  • excel +conversione +coordinate
  • openlayers
  • aprire file .dwg linux

Nascoste tra queste parole chiave ci sono alcune domande dei lettori di TANTO, e prendendo spunto da questi e da altri dati sulle statistiche di accesso, ho deciso di rispondere a 4 domande.

Le risposte possibili erano diverse. Ho cercato, nei limiti delle mie conoscenze, di proporre delle soluzioni non dipendenti dalla piattaforma in uso, e di minimo impatto sul portafogli.

Come convertire un file .ecw in GeoTiff?

E’ una domanda la cui risposta si trova nascosta nel più letto articolo di questo Blog: “FWTools: convertire in batch da tif, ecw e jpg2000 a tif, ecw e jpg2000!!”. La risposta è “utilizzate FWTools“. Di FWTools non parlo, trovate diverse informazioni su questo sito e molte di più sul web, ma eccovi la procedura da seguire:

  1. aprite la shell di FWTools
  2. posizionatevi nella cartella in cui è contenuto il file .ecw da convertire (non è necessario, è solo per semplicità di spiegazione)
  3. scrivete “gdal_translate -of GTiff img1.ecw img1.tif” e premete INVIO
  4. verrà creato un file GeoTiff nella stessa cartella in cui è presente il file .ecw

Il parametro “-of” si usa per specificare il formato di output, ed a seguire il nome del file di input e poi quello di output. Fine

Come sovrapporre uno shape file a google earth?

Questa è una domanda classica per la quale ci sono diverse risposte possibili. Tre di queste:

  • usare shp2kml
  • usare un’altra utility di FWTools, ogr2ogr
  • sfruttare le grandi capacità di GeoServer (è un suggerimento di Andrea Aime)

Il primo è un semplice programma per Windows da scaricare ed installare, che non richiede spiegazioni.

Il secondo richiede che seguiate i seguenti passi:

  1. aprite la shell di FWTools
  2. posizionatevi nella cartella in cui è contenuto il file .shp da convertire (non è necessario, è solo per semplicità di spiegazione)
  3. scrivete “ogr2ogr -f KML shp1.kml shp1.shp” e premete INVIO
  4. verrà creato un file .kml nella stessa cartella in cui è presente il file .shp

Il parametro “-f” si usa per specificare il formato di output; a seguire il nome del file di output e poi quello di input. Attenzione: è invertito l’ordine dei file (prima output e poi input).

La terza possibilità è usare GeoServer:

Se c’è la necessità di effettuare uno styling della mappa generata (colore poligoni, spessore linee ecc) o di creare popup customizzati e associati agli attributi dello shapefile o, infine, per creare mappe con filtri dinamici, si può utilizzare GeoServer, sia come WMS che fornisce il KML a Google Earth “al volo” che offline, come strumento di preparazione del KML (si fa la GetMap a GeoServer e si salva il kml su disco una volta per tutte).

Fine

Come convertire i dati raccolti con il vostro GPS in formato Google Earth (.kml/.kmz)?

Basta usare il servizio di conversione che trovate su GPSVisualizer. Legge da quasi qualsiasi formato GPS e converte in un enorme numero di altri formati, tra i quali quelli di Google Earth (.kml/.kmz).

Se vorrete installare sul pc l’applicazione da cui è derivato questo servizio web, dovrete andare sul sito di GPSBabel, scaricarlo ed installarlo. L’elenco dei formati che gestisce è notevole.

Come convertire coppie di coordinate a partire da un foglio di calcolo(excel,calc, etc.)?

Anche in questo caso ci viene in aiuto FWTools. Lo strumento da utilizzare stavolta è “cs2cs (coordinate system to coordinate system). In questo video vedrete come fare una semplice conversione di coordinate, da Lat Lon WGS84 a UTM 33 Nord ED50, a partire da un foglio di calcolo.

Nel video noterete che per impostare il sistema di coordinate di partenza e quello di arrivo, imposto degli strani codici. Si tratta dei codici EPSG, un’organizzazione che ha raccolto e strutturato un elenco dei sistemi di coordinate (e dei parametri relativi) usati nel mondo. Ogni sistema ha un codice numerico. Se cercate un particolare codice EPSG, potrete cercarlo usando il sito descritto qui. Fine

L'articolo 4 domande dei lettori di TANTO è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2007/11/09/4-domande-dei-lettori-di-tanto/feed/ 9
FWTools: convertire in batch da tif, ecw e jpg2000 a tif, ecw e jpg2000!! http://blog.spaziogis.it/2007/06/09/fwtools-convertire-in-batch-da-tif-ecw-e-jpg2000-a-tif-ecw-e-jp2000/ http://blog.spaziogis.it/2007/06/09/fwtools-convertire-in-batch-da-tif-ecw-e-jpg2000-a-tif-ecw-e-jp2000/#comments Sat, 09 Jun 2007 17:37:21 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2007/06/09/fwtools-convertire-in-batch-da-tif-ecw-e-jpg2000-a-tif-ecw-e-jp2000/ I gioielli più preziosi spesso stanno nascosti dentro una scatola di latta, sotto un paio di calze, nell’angolo del cassetto del mobile vecchio della nonna. Non avrei (forse) mai scritto il tutorial che sto per scrivere, se non fossi “caduto” per caso in questo sito, un forum italiano dedicato al mondo delle mountain bike. Non [...]]]> I gioielli più preziosi spesso stanno nascosti dentro una scatola di latta, sotto un paio di calze, nell’angolo del cassetto del mobile vecchio della nonna.

Non avrei (forse) mai scritto il tutorial che sto per scrivere, se non fossi “caduto” per caso in questo sito, un forum italiano dedicato al mondo delle mountain bike. Non ricordo esattamente come ci sia finito, probabilmente mentre facevo ricerche su qualcosa di collegato ad Atlante Italiano (il Portale Cartografico Nazionale). Il sito del forum di cui sopra è ovviamente in qualche modo legato al mondo dei GIS – oggi i ciclisti usano spesso GPS e cartine – ma non mi sarei mai aspettato di trovare un tutorial su come utilizzare gdal_translate in batch da riga di comando. Ma andiamo al tutorial.

Immaginate di avere una cartella con decine di file GeoTiff (o anche delle orribili coppie .tif/.tfw) , ed di volere convertire in batch (ovvero una conversione in blocco di tutti questi file) in un formato raster GIS compresso come il jpg2000 o l’ECW. Il cuore del processo sarà per l’appunto gdal_translate, un’utility che si trova in FWTools, e il cervello saranno i “cicli for” a partire dal prompt dei comandi.

Il funzionamento di gdal_translate è molto semplice. Immaginiamo di voler convertire un file GeoTiff in formato ECW; questi i passi da seguire:

  • aprite la shell di FWTools (si trova in Avvio>Tutti i Programmi>FWTools 1.x.x)
  • scrivete un comando di questo tipo
>gdal_translate -of ECW c:\tanto\tif\topografica1.tif  c:\tanto\ecw\topografica1.ecw

Come vedete è un comando potente e di semplice utilizzo:

  1. prima il nome del comando (gdal_translate)
  2. poi bisogna fissare il formato di output con “-of” (output format)
  3. poi il nome del file di input (metto le virgolette per evitare di avere problemi con nomi di cartelle e file con spazi)
  4. ed in fine il nome del file di output (come sopra)

In pochi secondi avrete così convertito il vostro singolo file GeoTiff in formato ECW, mantenendo inalterate le informazioni geografiche. Lo potrete verificare con il comando gdalinfo.

Come faccio a convertirne ad esempio 40 senza scrivere 40 volte il comando di cui sopra? Mi viene in aiuto un “classico” ciclo for che eseguirò da riga di comando.

Immaginiamo di avere creato due cartelle, una con i file di input (C:\tanto\tif\) ed un’altra per i file di output (C:\tanto\ecw\). Il comando per convertire in solo colpo le vostre 40 immagini GeoTiff in formato ECW sarà il seguente:

>for %i in ("c:\tanto\tif\*.tif") do gdal_translate -of ECW "%i" "c:\tanto\ecw\%~ni.ecw"

Anche questo comando lo lancerete dalla shell di FWTools. Anche questo è un comando semplice, ma richiede delle spiegazioni. Il comando di sopra tradotto in lingua italiana, potrebbe suonare così: “per (for) ogni file (%i) tif (*.tif) contenuto nella cartella c:\tanto\tif\, esegui (do) gdal_translate, e scegli ECW come formato di output (-of ECW)”. Ecco un esploso dei comandi:

  1. for (dichiarate l’inizio del ciclo)
  2. %i (è una variabile che creerete grazie al ciclo e conterrà, per ogni ciclo, il percorso completo del file della cartella di input)
  3. (c:\tanto\tif\*.tif) (specificate quale sia la cartella ed il formato di input)
  4. do (è il comando che fa eseguire una determinata operazione)
  5. gdal_translate -of ECW (sapete già cosa vuol dire)
  6. “%i” (il percorso completo del file di input)
  7. c:\tanto\ecw\ (la cartella di output)
  8. %~ni.ecw (solo il nome del file di input senza estensione, seguito dall’estensione di output)

Scritto il comando e dato invio, inizierà il processo di conversione; vi andate a fare un caffé ed al ritorno troverete tutti i file ECW nella cartella di output.

Ma torniamo al forum sulle mountail bike. Il thread che mi ha stimolato e che mi ha fatto capire diverse cose è questo: è composto da molte pagine, e contiene diverse “chicche”. Se ne scoprite qualcuna di interessante, perché non ci scrivete un post e lo pubblichiamo su TANTO. Colgo l’occasione per fare i complimenti agli utenti di questi forum.

Per saperne di più sui “cicli for” nel prompt del dos ecco alcuni link:

Tutte le utility di FWTools, sono opencource e disponibili anche per Linux. Tutto quello di cui abbiamo parlato si può fare anche in Linux, con tutte le possibilità che da in più la riga di comando in questo ambiente. Il mio problema è che non sono tanto bravo con Linux.

Tutti i comandi di sopra possono essere raffinati. Si possono scegliere molte cose oltre al formato di output: le dimensioni di output, il tipo di compressione, l’assegnazione del corretto sistema di coordinate, etc. Per tutte queste opzioni vi rimando alla pagina ufficiale di gdal_translate.

Per convertire in formato jpg2000 basterà scrivere “-of jp2kak”. Potrete fare anche conversioni in senso inverso da ECW a GeoTiff, ed in questo caso “-of Gtiff”.

Buon divertimento!!

L'articolo FWTools: convertire in batch da tif, ecw e jpg2000 a tif, ecw e jpg2000!! è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2007/06/09/fwtools-convertire-in-batch-da-tif-ecw-e-jpg2000-a-tif-ecw-e-jp2000/feed/ 42
FWTools: estrarre le metainformazioni da un file vettoriale http://blog.spaziogis.it/2007/02/21/fwtools-estrarre-le-metainformazioni-da-un-file-vettoriale/ http://blog.spaziogis.it/2007/02/21/fwtools-estrarre-le-metainformazioni-da-un-file-vettoriale/#comments Wed, 21 Feb 2007 21:01:21 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2007/02/21/fwtools-estrarre-le-metainformazioni-da-un-file-vettoriale/ In un post recente, ho parlato di FWTools ed ho introdotto il primo piccolissimo tutorial sul suo utilizzo. In questo, ci sposteremo dal raster al vector, e vedremo come estrarre le metainformazioni da un file vettoriale. Utilizzerò l’utility ogrinfo, presente nel pacchetto FWTools. E’ un applicazione che va lanciata dal prompt dei comandi. Vediamo una [...]]]> In un post recente, ho parlato di FWTools ed ho introdotto il primo piccolissimo tutorial sul suo utilizzo. In questo, ci sposteremo dal raster al vector, e vedremo come estrarre le metainformazioni da un file vettoriale.

Utilizzerò l’utility ogrinfo, presente nel pacchetto FWTools. E’ un applicazione che va lanciata dal prompt dei comandi. Vediamo una serie di esempi applicati a un file con estensione .shp (ArcView shapefile):

>ogrinfo gb_orto.shp

mi restituirà

INFO: Open of `gb_orto.shp'
using driver `ESRI Shapefile' successful.
1: gb_orto (Polygon)

Se volessi avere le metainformazioni su questo layer poligonale – 1: gb_orto (Polygon) – scriverò

>ogrinfo -summary gb_orto.shp gb_orto

e otterrò

INFO: Open of `gb_orto.shp'
using driver `ESRI Shapefile' successful.
	
Layer name: gb_orto
Geometry: Polygon
Feature Count: 698
Extent: (2244520.000000, 3929160.000000) - (2578399.500000, 4288120.000000)
Layer SRS WKT:
(unknown)
RASTER: String (255.0)

In questo caso ottengo molte più informazioni:

  • il numero di feature presenti nel layer (698 poligoni)
  • l’estensione geografica del layer (il bounding box)
  • il sistema di coordinate – SRS Spatial Reference System – quando è possibile ricavarlo dal file (nel mio esempio non era possibile, come spesso accade con gli shapefile)
  • i campi presenti nel database e la loro tipologia (c’è un solo campo che si chiama “RASTER”, e di tipo String e con una larghezza di 255 caratteri)

Per gli appofondimenti vi lascio alla pagina ufficiale e alla rete.

L'articolo FWTools: estrarre le metainformazioni da un file vettoriale è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2007/02/21/fwtools-estrarre-le-metainformazioni-da-un-file-vettoriale/feed/ 0
FWTools: un kit di applicazioni GIS irrinunciabile http://blog.spaziogis.it/2007/02/09/fwtools-un-kit-di-applicazioni-gis-irrununciabile/ http://blog.spaziogis.it/2007/02/09/fwtools-un-kit-di-applicazioni-gis-irrununciabile/#comments Fri, 09 Feb 2007 15:17:15 +0000 Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2007/02/09/fwtools-un-kit-di-applicazioni-gis-irrununciabile/ Quando formatto il mio PC, e devo reinstallare tutte le applicazioni, inizio da quelle “fondamentali ed insostituibili”. Ognuno ha le proprie, e la scelta si basa su criteri pratici mescolati spesso con pulsazioni da tifoso. Nella mia Top Ten c’è proprio FWTools, un kit di applicazioni sviluppato da Frank Warmerdam (FW), disponibile sia per Linux [...]]]> Quando formatto il mio PC, e devo reinstallare tutte le applicazioni, inizio da quelle “fondamentali ed insostituibili”. Ognuno ha le proprie, e la scelta si basa su criteri pratici mescolati spesso con pulsazioni da tifoso. Nella mia Top Ten c’è proprio FWTools, un kit di applicazioni sviluppato da Frank Warmerdam (FW), disponibile sia per Linux che per Windows, che non può mancare tra le applicazione di chiunque si occupi di GIS e cartografia numerica.

E’ composto dai seguenti pacchetti:

  • OpenEV: A high performance raster/vector desktop data viewer and analysis tool.
  • MapServer: A web mapping package.
  • GDAL/OGR: A library and set of commandline utility applications for reading and writing a variety of geospatial raster (GDAL) and vector (OGR) formats.
  • PROJ.4: A cartographic projections library with commandline utilities.
  • OGDI: a multi-format raster and vector reading techology noteworthy for inclusion of support for various military formats including VPF (ie. VMAP, VITD), RPF (ie. CADRG, CIB), and ADRG.
  • Python: a scripting language.

Con questo post, voglio inaugurare una serie di piccolissimi tutorial dedicata a FWTools ed in particolare alle librerie GDAL/OGR. L’installazione di FWTools è molto semplice e non ne parlerò. Le operazione che andremo a svolgere, le faremo tutte da “riga di comando”.

Come ricavare le metainformazioni disponibili in un file GeoTiff?

Per ottenere queste informazioni utilizzerò le librerie GDAL, ed in particolare l’utility gdalinfo. Ecco i passi da seguire:

  • aprire la shell di sistema
  • scrivere un comando con la seguente sintassi "gdalinfo /percorso_file_geotiff/file_geottif.tif"
  • premere invio

Otterrò un’output di questo tipo:

Driver: GTiff/GeoTIFF
Size is 7520, 5800
Coordinate System is:
PROJCS[\"unnamed\",
GEOGCS[\"unnamed\",
DATUM[\"unknown\",
SPHEROID[\"unnamed\",6378388,297.0000000000014,
AUTHORITY[\"EPSG\",\"7022\"]],
AUTHORITY[\"EPSG\",\"6265\"]],
PRIMEM[\"Greenwich\",0],
UNIT[\"degree\",0.0174532925199433],
AUTHORITY[\"EPSG\",\"4265\"]],
UNIT[\"metre\",1,
AUTHORITY[\"EPSG\",\"9001\"]],
AUTHORITY[\"EPSG\",\"3004\"]]
Origin = (2366320.000000,4218280.000000)
Pixel Size = (1.00000000,-1.00000000)
Metadata:
AREA_OR_POINT=Area
TIFFTAG_XRESOLUTION=300
TIFFTAG_YRESOLUTION=300
TIFFTAG_RESOLUTIONUNIT=2 (pixels/inch)
Corner Coordinates:
Upper Left  ( 2366320.000, 4218280.000)
Lower Left  ( 2366320.000, 4212480.000)
Upper Right ( 2373840.000, 4218280.000)
Lower Right ( 2373840.000, 4212480.000)
Center      ( 2370080.000, 4215380.000)
Band 1 Block=7520x16 Type=Byte, ColorInterp=Red
Band 2 Block=7520x16 Type=Byte, ColorInterp=Green
Band 3 Block=7520x16 Type=Byte, ColorInterp=Blue

Magari a voi non suscita alcun emozione, ma questo semplicissimo comando ci restituisce un’informazione spaziale strutturata utilissima. Se vorrete creare un file .txt, basterà scrivere sulla shell la seguente stringa:

\"gdalinfo /percorso_file_geotiff/file_geottif.tif > /percorso_export/nomefile.txt\"

Il comando esegue anche operazioni più sofisticate, per le quali troverete informazioni sulla pagina ufficiale di questa utility e anche cercando un po’ sul web.

L'articolo FWTools: un kit di applicazioni GIS irrinunciabile è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2007/02/09/fwtools-un-kit-di-applicazioni-gis-irrununciabile/feed/ 6