Alcune sono legate all’infrastruttura del progetto:
Queste invece alcune delle novità software:
Io l’ho appena installato ed il primo impatto è molto buono. Feature come il supporto per il Join, la riproiezione al volo dei file raster e le migliorie legate alla simbologia mettono da subito di buon umore. Nel ringraziare tutti quelli che hanno contributo al progetto, ricordo (anche a me stesso) che QGIS è basato sul volontariato; una donazione, anche minima, si può fare da qui.
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L'articolo Appena rilasciata la nuova versione di QGIS (1.7.0 Wroclaw) è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
]]>Si parte quasi sempre da una “strana” nuvola di punti, che rappresenta la distribuzione di una serie di dati noti, e dalla quale si dovrà eseguire un’interpolazione. Per fortuna esiste l’arma segreta: il kriging.
E’ uno dei nomi che ti passa più sotto gli occhi, e solo per questo hai il sospetto che sia qualcosa di importante. Ricordi subito di averlo visto citato in quel particolare modulo di quel software, e magari provi subito ad usarlo. Pochi click e produci una bella carta di dispersione di una certa variabile. Spegni subito il cervello e vai ad impaginare la carta prodotta: un reticolato kilometrico, una legenda, una freccia nord ed una scala metrica. Non ti resta che esportare un bel pdf e consegnarlo a chi di dovere. FINITO!!!
Ovviamente non ho finito alcunché. L’esempio di sopra, macchiettistico ma non lontano da diverse realtà, contiene un brutto esempio procedurale. Non bisognerebbe mai limitarsi a fare qualche click su qualche bottone di un’interfaccia di un software, senza capire i processi che stanno alle spalle.
Il kriging è un famosissimo metodo di interpolazione spaziale, con diverse varianti. “E’ un metodo di regressione usato nell’ambito dell’analisi spaziale (geostatistica) che permette di interpolare una grandezza nello spazio, minimizzando l’errore quadratico medio.” (Kriging – Wikipedia, da http://it.wikipedia.org/wiki/Kriging).
Ci sono diverse pubblicazioni e libri di testo che ne parlano diffusamente e che ne illustrano i principi su cui si poggia. Per i neofiti sarà di grande aiuto uno strumento didattico come E{Z}-Kriging.
Consente a studenti con un background matematico di base di esplorare e comprendere il mondo del kriging, ed in particolare quello dell’ordinary kriging. Si presenta con un’interfaccia grafica divisa in tre pannelli (vedi figura sottostante):
La semplicità di utilizzo è molto alta. E’ possibile impostare la posizione del punto di cui si vuole stimare il valore interpolato (in rosso e a sinistra, nella figura in alto) e quella dei punti con valori noti, così come variare i parametri del semivariogramma; per ogni modifica potremo valutarne immediatamente le conseguenze:
quanto pesi nel modello un punto al di fuori del range
quanto sia ridotta l’influenza di punti aggregati
quanto il variare dei valori dei punti, alteri i valori previsti e la varianza dell’errore
come il modello di forma del semivariogramma, il nugget, il sill ed il range influenzino i risultati del kriging
…
Non è uno strumento per fare vere simulazioni, a partire da dati propri. E’ utile “soltanto” per capire come funziona questo famoso metodo di interpolazione, sia che lo si voglia applicare, sia che lo si voglia spiegare a qualcun altro.
Segnalo in chiusura due belle letture utili a chi voglia avvicinarsi alla geostatistica ed al kriging:
via Perrygeo
L'articolo Comprendere la geostatistica ed il kriging con un ottimo supporto didattico è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
]]>Questa versione include 140 correzioni di bug, una maggiore stabilità, e numerose nuove funzionalità.
Queste le novità principali:
Lo vado a scaricare
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]]>Scrivevo infatti di un bel video tutorial di Lorenzo Perone, e gli attribuivo un solo difetto: il non mostrare a video le operazioni le operazioni da lui ben raccontate. In quell’occasione lo contattai per fargli i complimenti e per stimolarlo a rendere ancora più efficace il suo bel lavoro. Gli ho semplicemente detto qualcosa come: “ma perché non catturi il video delle operazioni che esegui al pc, in modo da renderlo ancora più didattico?”
Con Lorenzo ho avuto il piacere di incontrarmi grazie al web, e prima della scrittura del suddetto post; ci leggiamo a vicenda, qualche volta chattiamo e qualche altra ci scriviamo email.
Lo conosco poco, ma in quell’occasione ne constatai la reattività e la voglia di lavorare bene, e per circa una settimana abbiamo discusso di come ottimizzare questa operazione di screencasting. Io ho una piccola esperienza di cattura video per la creazione di tutorial, e mi sono permesso di suggerirgli due prodotti diversi tra loro: Jing e CamStudio.
Jing è un prodotto gratuito di cattura video e audio della TechSmith (quelli di Camtasia per intenderci) per Mac OS e per Windows. E’ caratterizzato dalla semplicità di utilizzo ed è accoppiato ad un servizio di hosting gratuito per l’upload dei filmati registrati (qui un esempio). E’ possibile pubblicare i video anche sui propri server.
Oltre ai video, si possono fare degli screenshot ed annotarli con dei semplici strumenti (vedi immagine sottostante).
E’ di facile utilizzo, e copre le funzioni richieste per la gran parte degli utilizzi. E’ un programma che però non consente di personalizzare quasi nessun parametro. Se vogliamo più “potere” nella creazione di questi filmati dobbiamo passare a qualcosa come CamStudio.
Anche CamStudio è un prodotto gratuito sia per uso personale che professionale, disponibile solo per windows. Acquisisce tutte le attività che vengono fatte a schermo e le salva in formato AVI o SWF, sfruttando uno dei codec a disposizione sul proprio pc; l’autore del software ha reso disponibile sotto licenza GPL, un codec che genera filmati con un buon rapporto qualità/dimensioni del file (qui sotto un filmato creato con CamStudio).
Con entrambi i prodotti potrete anche registrare la vostra voce da microfono: con il primo non potrete personalizzare alcunché, mentre con il secondo avrete più mano libera (qui sotto il pannello delle opzioni di acquisizione audio).
Avere a disposizione uno strumento di screencasting può essere veramente molto utile. Io creo video essenzialmente per tre ragioni:
creare delle videoguide
documentare un bug di un software ed inviarlo al supporto tecnico (così con una solo email li inchiodo )
dare un po’ di supporto a clienti, amici, fratelli e mamme (“come metto il traduttore di lingue nella barra degli strumenti del browser?“
E spesso in pochi minuti produco qualcosa che messa per iscritto mi avrebbe levato molto più tempo ed energia.
Vi segnalo queste piccole utility di corredo:
Dropcloth (solo per windows), per mettere un velo dietro la finestra che state catturando ed evitare che si veda (ad esempio) il vostro disordinatissimo desktop
ZoomIt (solo per windows), per zoomare e annotare sul video
Sizer (solo per windows), per ridimensionare le finestre da catturare in maniera precisa.
Non avrei mai scritto questo post, se non avessi avuto lo scambio con Lorenzo e per questo lo ringrazio.
L'articolo Personale, ma non troppo: amici di Blog e screencasting è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
]]>Noi lo usiamo molto in ufficio soprattutto per dare un rapido sguardo a nuovi dati ricevuti in (quasi) qualsiasi formato GIS, o per aprire al volo un vecchio file d’archivio. E’ molto comodo per leggere rapidamente file raster compressi (ECW/ECWP, MrSID, JPEG2000), senza passare da procedure di import e/o conversione.
Utilizzandolo mi sono chiesto se ne esistesse una versione “portatile” da caricare su pendrive USB, che non ne richiedesse l’installazione, e che fosse eseguibile direttamente dal driver USB. Ho girato la domanda al supporto tecnico ed ho scoperto che TatukGIS viewer è nativamente portatile: basta infatti copiare la cartella di installazione (di solito la cartella “C:\Programmi\TatukGIS\Viewer”) nella pendrive. Fatto questo, potremo lanciare l’applicazione da qualsiasi computer a cui connettiamo la nostra pendrive, entrando nella cartella che abbiamo copiato e facendo doppio click sul file “ttkVWR.exe”.
Alcune delle altre caratteristiche:
Vi consiglio di provarlo.
L'articolo Un viewer GIS gratuito per Windows nella propria pendrive USB: TatukGIS è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
]]>Con Gerlando condividiamo molte cose e tra queste le letture che facciamo tramite il nostro lettore di feed RSS preferito: Google Reader. I feed RSS li uso per varie cose, soprattutto per tenermi aggiornato. Ho selezionato alcune fonti di informazioni per me significative e le seguo giorno per giorno; il risultato è uno speciale giornale che contiene soltanto le notizie che “preferisco”.
Google Reader aggiunge ai tradizionali RSS reader una funzione in più: la condivisione di una lettura.
Leggo ad esempio un interessante articolo, e ritengo sia utile condividerlo con qualcuno: con un collega di lavoro, con un amico, con mio fratello, etc. A quel punto clicco sul tasto Share (Condividi nella versione italiana dell’interfaccia) e quell’articolo verrà inserito nell’elenco delle mie letture condivise. A partire da questo elenco vengono generate una semplice e leggibilissima pagina web, ed un feed RSS.
Io ho tra le mie fonti RSS proprio il feed degli articoli condivisi da Gerlando, e tra questi la mia attenzione è caduta su un articolo pubblicato su Digital Lex: “e-Learing: scarica le lezioni online gratuite di Oilproject.org”. E’ un blog interessante che parla di Diritto e nuove tecnologie. Io mi sono scaricato le lezioni su OpenOffice. Il domino è appena iniziato.
Da lì gli occhi mi vanno su Oilproject, “La prima scuola gratuita di informatica online”. E’ stata una bellissima scoperta, in quanto è un sito ricco di materiale didattico disponibile in varie forme: da testi in formato elettronico, a registrazioni audio di lezioni in formato .mp3 liberamente scaricabili. Come tutti i siti che si rispettano, anche Oilproject ha un Blog correlato: Shannon.it.
Per parlarvi di Shannon la cosa migliore è citare gli stessi autori:
Shannon è un altro blog che tratta di tecnologia pubblicando sia articoli tecnici e mirati, sia articoli accessibili al grande pubblico.
Non è la redazione a scrivere articoli e i lettori a commentarli, ma esattamente il contrario.L’obiettivo di Shannon è stimolare la nascita di discussioni costruttive, ponendo al centro del dibattito i lettori stessi, autori dei post iniziali.
Subito incuriosito dal sito, mi metto un po’ a girovagare e cado su questo interessantissimo post di Lorenzo Perone: “Uilizzi poco convenzionali: divertirsi con Google Earth & Co“. Il cuore del post è un video di circa 30 minuti in cui Lorenzo ci illustra le possibilità che ognuno di noi ha a disposizione utilizzando un GPS, una macchina fotografica, del bel software ed una connessione internet. Gli utilizzi “poco convenzionali” descritti da Lorenzo, richiamano quelli tipici della cosiddetta Neogeography:
Il video ha un solo difetto, non mostra le operazioni che Lorenzo racconta, ma per fortuna la narrazione è di estrema chiarezza. Ho sollecitato Lorenzo in tal senso, e sta pensando di rimontare il video e renderlo ancora più didattico.
Il video ci avvicina ad un utilizzo più “pieno” di Google Earth, ma anche di altri software meno diffusi ma di grande bellezza. Si parla ad esempio dell’eccezionale alternativa offerta dalla NASA – World Wind – che a mio avviso offre possibilità didattiche molto superiori a quelle di GE. Inoltre World Wind non ha le limitazioni di licenza che invece ha Google Earth (se ne parla nel video).
Il domino finisce con tre spunti che derivano ovviamente dalla visione del filmato:
La rete alle volte è un mare troppo grande e spesso ci si perde. Quello che a me piace fare è proprio perdermi, e quando ho paura “Arresto il sistema”.
Sitografia:
L'articolo La rete come un domino: da Gerlando, a OpenOffice a Google Earth è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
]]>La didattica è un mio grande interesse, putroppo poco coltivato, e risorse come quelle che trovate sulla sezione Schools del sito Google del Regno Unito, mi fanno andare in “brodo di giuggiole”. Per chi ama la cartografia ed i software in qualche modo correlati, c’è un regalo speciale: una guida di Google Earth dal titolo “Virtual Fieldwork using Google Earth“.
E’ una guida che fornisce le basi necessarie ad un insegnante, per organizzare dei seminari pratici sull’utilizzo di Google Earth: dall’utilizzo dei comandi di navigazione alla creazione di placemark e percorsi, dall’integrazione con un GPS, alla condivisione dei layer creati.
L'articolo Una guida di Google Earth pensata per la didattica è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
]]>La documentazione è completa e ricca di esempi. Qui sotto un globo con posizionato sopra il feed GeoRSS della Reuters. Qui il codice che ho usato per l’esempio.
Aggiornamento: grazie ad Angelo ho scoperto che c’è un problema di visualizzazione con Internet Explorer, usando gli iframe. Con Firefox non ci sono problemi. Per tale ragione ho creato un link che apre una pagina esterna.
L'articolo Google Earth (o quasi) dentro una pagina web è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
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L'articolo Il ridimensionamento delle immagini, come non lo avete mai visto. è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
]]>Queste le caratteristiche più salienti:
Anche la documentazione sembra buona. Due i link da non perdere: uno al nuovo sito, ed uno al vecchio (per la vecchia versione di ILWIS).
Nella figura iin basso, una sezione dell’interfaccia che denota “l’essenza” raster del software.
La notizia l’ho presa dal Blog (citato più volte su questo sito) Free Geography Tools.
L'articolo ILWIS – the Remote Sensing and GIS software – da oggi è Open Source è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.
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