TANTO » Andrea Antonello http://blog.spaziogis.it le cose che ci piacciono ... Mon, 07 Nov 2016 09:59:24 +0000 it-IT hourly 1 Parlando di INSPIRE: di Humboldt & Hale http://blog.spaziogis.it/2013/02/18/parlando-di-inspire-di-humboldt-hale/ http://blog.spaziogis.it/2013/02/18/parlando-di-inspire-di-humboldt-hale/#comments Mon, 18 Feb 2013 07:00:32 +0000 Andrea Antonello http://blog.spaziogis.it/?p=5480 Nel corso del 2012 ho avuto il piacere di collaborare al progetto FreeGIS. Il mio compito è stato quello di testare l’usabilità di un particolare software di mappatura di schemi di dati per mappare e successivamente convertire un set di dati della provincia di Bolzano verso lo schema di dati INSPIRE.

Considerato che ogni volta che scrivo la parola INSPIRE mi tremano le mani e ogni volta che ne parlo mi trema la voce, è stata un’esperienza interessante, anche al fine di smitizzare e abbattere alcuni muri, nonché confermare alcune assurdità che la complessità degli standard porta inevitabilmente con sé.

La certezza che ora ho è che la migrazione di dati verso gli schemi INSPIRE è una procedura molto complessa, ma non impossibile, e che richiede freddezza nella preparazione e personale capace e aggiornato da un punto di vista tecnico.

Io in generale non credo ai software dall’unico pulsante magico.

Credo però nel senso di una procedura guidata. Credo in un software che possa semplificare i passaggi importanti di tale procedura, supportando soprattutto la leggibilità degli schemi di dati e la consistenza delle mappature che si vanno ad operare.

 

Humboldt & Hale

Il software che ho avuto modo di testare (e poi anche estendere) si chiama Humboldt Alignment Editor (Hale per gli amici) e nasce da un progetto europeo che ha coinvolto 26 partner fra il 2006 e il 2011 (fra i quali gli italiani di CNR-IREA, GISIG, Telespazio e dell’Università di Roma). Il progetto Humboldt si è occupato principalmente dell’armonizzazione dei dati a livello europeo. Data la moltitudine e diversità dei dati presenti nelle varie organizzazioni europee, naturalmente non si trattava di re-inventare la magia nera, bensì di creare strumenti che potessero supportare il processo di implementazione.

Dal progetto Humboldt è nato il Data Harmonization Panel (DHP), una piattaforma di esperti nell’armonizzazione dei dati spaziali. Lo stesso DHP si pone tutt’oggi due importanti obiettivi:

  • lo sviluppo ed il supporto degli strumenti sviluppati in Humboldt
  • il supporto di un framework di formazione

Del progetto Humboldt oggi viene sviluppato in modo attivo praticamente solo la componente Hale. Il progetto è rilasciato con licenza Free ed Open Source alla community per facilitarne l’interazione ed il miglioramento.

E’ proprio la natura open del progetto che mi ha portato prima ad avvicinarmi a Hale attraverso FreeGIS e poi, in un secondo momento, quando ho avuto il piacere di essere chiamato a svilupparne alcune funzionalità nel team geospaziale del Fraunhofer IGD (attuale centro di coordinamento del progetto).
E’ stata questa collaborazione che mi ha ispirato a scrivere un articolo riguardante Hale in modo da renderlo un pochino più noto al di fuori della cerchia accademica e dei progetti europei.

Ma bando alla storia e passiamo alla parte pratica.

 

Utilizzare Hale

Per mostrare il funzionamento di base di Hale mi rifarò in parte al progetto FreeGIS usando i dati della Provincia di Bolzano e descritti nel eGeo, il geoportale della provincia. Mi riferirò in particolare al set di dati di quello che è definito in INSPIRE RoadLink dello schema dei TransportNetwork.

Per chi volesse cimentarsi, è possibile scaricare Hale dall’area di download del sito del progetto per i sistemi operativi più diffusi.

Una volta lanciato, Hale si presenta in questo modo:

01_hale_main

 

Le parti più importanti sono indubbiamente le viste dello Schema explorer e dell’Alignment.

Hale è stato concepito per mappatura di strutture di dati molto complesse, fra schemi di dati xml come lo possono essere ad esempio gli schemi CityGML. Il nostro esempio non renderà onore a questo potenziale, in questa sede si vuole piuttosto introdurre lo strumento in generale.

 

Definire lo schema di arrivo

La prima cosa da definire, è lo schema verso il quale si desidera mappare lo schema dei dati originali. Nel nostro caso si parla di dati del TransportNetwork, quindi è necessario caricare lo schema xml del RoadTransportNetwork di INSPIRE. Tale schema è scaricabile qui.

Una volta scaricato sul proprio disco rigido, è possibile importarne la definizione dal menu di import attraverso l’operazione target schema:

01_import_target_schema

definendo poi nella procedura guidata il file da importare:

02_import_target_schema_wizard

per poi trovarsi lo schema visualizzato nella sua struttura ad albero in Hale:

03_target_schema_roadnetwork

Da poco sono stati aggiunti alcuni schemi preconfigurati legati a INSPIRE, che si possono trovare nella tab denominata presets. Nel nostro caso lo schema di interesse è presente:

02_import_target_schema_wizard_preset

Definire lo schema di partenza

La definizione dello schema di partenza può essere una procedura semplice o molto complessa, dipendentemente dal formato in cui si sono mantenuti i propri dati (e questa è indubbiamente una scienza a parte). Hale permette l’import dello schema da file, ma anche da servizi WFS. Per set di dati molto semplici è possibile generare uno schema estraendolo da shapefile.

Come per il target schema, partendo nuovamente dal menu di import, procediamo ad importare il source schema:

11_import_source_schema_file

per trovarci con la seguente situazione:

12_source_schema_imported

Nell’immagine la selezione è stata poi posizionata sui due tipi da mappare.

 

Come mappare gli schemi

Mappatura del tipo

La prima operazione da fare, è quella della mappatura dei tipi principali, in questo caso V_WEGE_IMS_TUN_FREEGIS verso il RoadLink INSPIRE.
Il dato di partenza pero’ contiene tutto il transport network (strade, ferrovie, etc), quindi bisogna procedere a creare una regola per estrarre solo le strade.

Con un GIS questa operazione è abbastanza triviale. In uDig l’operazione può essere fatta con il linguaggio CQL (Constraint Query Language).

Ad esempio ponendo delle condizioni sul campo giusto possiamo isolare le ferrovie:

14_cql_select_rails

oppure, cosa necessaria al nostro esempio, le strade:

13_cql_select_roads

Il motivo per il quale vi cito uDig è duplice. Perché è il GIS con il quale lavoro e che supporto in modo attivo, ma anche perché Hale supporta lo stesso identico linguaggio CQL.

E’ quindi possibile creare un condition context:

16_main_retype_filter_menu

usando come condizione esattamente la stringa testata in uDig:

17_main_retype_filter_panel

A questo punto Hale crea un nuovo tipo in base alla condizione imposta e sarà quello che verrà mappato attraverso un’operazione di Retype:

19_main_retype_menu

Una volta conclusa la procedura guidata, la mappatura sarà visualizzata nello schema explorer e nella vista dell’Alignment:

22_main_retype_alignment

Mappatura degli attributi

Non voglio tediarvi con la descrizione dei vari attributi, quindi riassumerò solo alcune operazioni che si possono applicare per la mappatura degli attributi

Formattazione di stringhe

23_mapp_id_menu

Permette di concatenare le stringhe dei diversi campi dello schema di partenza e delle costanti aggiunte manualmente per creare una stringa nello schema di arrivo:

25_mapp_id_wizard2

Appena applicata la mappatura, viene visualizzata nella Alignment View e la vista delle proprietà ci fornisce una descrizione dell’operazione applicata:

26_mapp_id_result

Classificazione

La classificazione è forse una delle operazioni più importanti, permette di mappare classi di valori.

27_mapp_fictitious_menu

Un esempio molto semplice è la mappature fra dei valori interi 0/1 al loro booleano nello schema di arrivo:

32_mapp_fictitious_result

Mappatura della geometria

E’ possibile eseguire la mappatura di geometrie:

33_mapp_geometry_menu

Il tipo nel nostro caso è lo stesso, quindi una operazione di rename è sufficiente:

35_mapp_geometry_result

Non mi spingo oltre con la descrizione del processo di mappatura. Accenno solo al fatto che è possibile utilizzare anche degli script, cioè dei frammenti semplificati di programmi, che rendono possibili trasformazioni personalizzate molto complesse.

Controllo mappatura e trasformazione dati

Una volta conclusa la mappatura, la vista delle trasformazioni è quello che fa per noi. Ci permette di dare una controllata finale al grafico della trasformazione

42_transform_main_view

e la possibilità di caricare un set di dati per eseguire una trasformazione secondo la mappatura precedentemente prodotta.

La procedura di import dei dati è simile a quella degli schemi, selezionando source data come tipo di import:

43_transform_import_menu

Il file da importare nel caso di questo esempio è lo stesso usato per definire lo schema:

44_transform_import_wizard

Una volta importato il dato, viene visualizzato nella parte bassa dell’applicativo un set di esempio di dati originali e trasformati. Questo è molto utile per avere un idea dell’effettiva bontà della mappatura:

45_transform_import_result

E’ infine possibile esportare il dato trasformato in formato GML, come richiesto da INSPIRE. Dal menu di export

46_transform_export_menu

è possibile accedere alla procedura guidata che definisce il formato di output e poi esegue l’operazione di export:

47_transform_export_wizard

Conclusioni

Non è facile scrivere un breve articolo riguardante strumenti così complessi. Me ne sono reso conto in modo sempre più decisivo durante la stesura di questo articolo.

Spero comunque di essere riuscito a suscitare interesse per Hale.

Spero che sia evidente l’importanza di avere uno strumento aperto e trasparente in processi di questo tipo. Personalmente starei attento a generare dipendenze da software chiusi e proprietari in processi complessi quali la migrazione dei dati. Queste procedure infatti si protraggono anche per parecchio tempo; non di rado passano per sperimentazioni, tentativi e possibili cambi di attori. Un software aperto a tutti – invece – permette maggiore autonomia e dà la possibilità, volendo, di seguire i processi a tutti i livelli desiderati. Non va dimenticato che in questi contesti è spesso necessario adattare lo strumento a casi specifici, quindi avere la possibilità di estenderlo e modificarlo può essere una carta vincente.

Spero infine che sia chiaro che la trasformazione di dati fra schemi non è una cosa impossibile (in caso la fatica sta nell’apprendere gli schemi INSPIRE). Ci sono strumenti validi a supporto e Hale - a mio avviso - è uno fra questi. Esorto le amministrazioni a cercare gli esperti dei dati sul proprio territorio e non affidarsi a softwarehouse che promettono il fatidico pulsante magico… non è realistico. I professionisti locali del settore conoscono bene lo stato dei dati e le reali problematiche ad essi legati e nessuno più di loro desidera che i dati migrati siano della giusta qualità.

Infine, ai temerari e amanti del genere lascio il link al video informativo reso disponibile dal DHP, nel quale vengono introdotti i tutorial inseriti dentro a Hale sotto forma di procedure guidate, che ne facilitano l’apprendimento.

L'articolo Parlando di INSPIRE: di Humboldt & Hale è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2013/02/18/parlando-di-inspire-di-humboldt-hale/feed/ 5 01_hale_main 01_import_target_schema 02_import_target_schema_wizard 03_target_schema_roadnetwork 02_import_target_schema_wizard_preset 11_import_source_schema_file 12_source_schema_imported 14_cql_select_rails 13_cql_select_roads 16_main_retype_filter_menu 17_main_retype_filter_panel 19_main_retype_menu 22_main_retype_alignment 23_mapp_id_menu 25_mapp_id_wizard2 26_mapp_id_result 27_mapp_fictitious_menu 32_mapp_fictitious_result 33_mapp_geometry_menu 35_mapp_geometry_result 42_transform_main_view 43_transform_import_menu 44_transform_import_wizard 45_transform_import_result 46_transform_export_menu 47_transform_export_wizard
Rilasciato Geopaparazzi 3.4.0! Diamo il benvenuto ai fratelli di Spatialite http://blog.spaziogis.it/2012/12/11/rilasciato-geopaparazzi-3-4-0-diamo-il-benvenuto-ai-fratelli-di-spatialite/ http://blog.spaziogis.it/2012/12/11/rilasciato-geopaparazzi-3-4-0-diamo-il-benvenuto-ai-fratelli-di-spatialite/#comments Tue, 11 Dec 2012 17:34:52 +0000 Andrea Antonello http://blog.spaziogis.it/?p=5309 All’inizio di novembre mi arrivo’ una comunicazione riguardante il rilascio di SpatiaLite per Android. Il mittente era Sandro Furieri, ben noto per essere il padre di SpatiaLite, nonché il presidente di GFOSS.

Era un periodo tutt’altro che ideale, stavo faticando a preparare la presentazione per il GFOSS day, che si sarebbe tenuto solo pochi giorni dopo.

Ma considerato che la mia presentazione avrebbe tentato di fare una sorta di cronologia del mercato mobile e il punto riguardo alla questione Android e GFOSS, non potevo ignorare una questione che ritengo cambierà le sorti dello spatial sul mobile. Quindi passai qualche notte a integrare SpatiaLite in Geopaparazzi.

Durante la presentazione  che diedi alla conferenza:

mostrai solo una schermata nella quale Geopaparazzi dialogava con papà Furieri, chiedendogli delle trasformazioni di coordinate (si veda slide 50).

Ma da quel momento in poi non sono più riuscito a smettere di pensare al formato raster+vettoriale per lo scambio di dati fra sistemi operativi e dispositivi diversi.

Con SpatiaLite sarebbe stato finalmente possibile visualizzare nelle mappe di Geopaparazzi non solo punti e linee semplici, ma anche poligoni e grandi set di dati. Gli indici spaziali sarebbero stati d’aiuto, ne ero sicuro.

Quindi iniziammo ad implementare un nuovo piano in Geopaparazzi: il piano dei dati di tipo SpatiaLite.

E i primi risultati, usando i dati del progetto Natural Earth erano promettenti:

Natural Earth in Geopaparazzi

Natural Earth in Geopaparazzi

 

In itinere producemmo anche un breve tutorial per sviluppatori che volessero cimentarsi. Lo potete trovare qui.

Testammo la nuova versione su diversi dispositivi e in campo per un lavoro nelle paludi finlandesi, mentre validavamo i limiti dei bacini estratti durante le analisi idrolo-geomorfologiche. E visto che funziono’ cosi’ bene, decidemmo di rilasciare la versione, anche se non la si può ancora definire ottimizzata.

La seguente schermata mostra la sovrapposizione di una mappa di orienteering finlandese con i risultati delle analisi idrologiche: i limiti del bacino e i corsi d’acqua vecchi, nuovi e quelli estratti:

Mappe raster e vettoriali finlandesi

Mappe raster e vettoriali finlandesi

Avete notato la nuova icona sotto le icone di zoom? Quello e’ il pulsante per interrogare i dati. E’ possibile tracciare un rettangolo con le dita e l’applicazione mostra gli attributi degli oggetti compresi:

Interrogazione degli attributi su dati vettoriali

Interrogazione degli attributi su dati vettoriali

 

Questo ovviamente apre un nuovo mondo per Geopaparazzi ma in generale per lo sviluppo mobile geospaziale.

Un ringraziamento speciale va a Sandro per l’aiuto con l’ottimizzazione delle query spaziali e il supporto nello sviluppo praticamente in tempo reale.

Questa indubbiamente e’ la novità maggiore di Geopaparazzi 3.4.0, ma in realtà ve ne e’ una seconda abbastanza importante. In questa release e’ supportata anche la lettura di tag RFID via tecnologia NFC oppure bluetooth. La funzionalità e’ stata esposta all’utente all’interno delle schede personalizzate:

Scheda di rilevamento di tag RFID

Scheda di rilevamento di tag RFID

E’ possibile inserire nelle schede un pulsante per la lettura del tag. Premendo il pulsante, si apre la schermata di scansione:

Schermata di scansione tag RFID via NFC oppure bluetooth

Schermata di scansione tag RFID via NFC oppure bluetooth

E’ possibile leggere i tag RFID sia attraverso la funzionalità NFC del dispositivo, ma anche attraverso antenne esterne collegate via bluetooth.

Una volta che l’id del tag e’ stato letto, il campo della scheda verrà compilato.

 

Una nota dolente dell’aggiunta di Spatialite deriva dal fatto che il pacchetto Geopaparazzi cresce da meno di 2 megabyte a più o meno 9 megabyte. Non abbiamo dubbi riguardo al fatto che tutti gli utenti saranno comunque contenti, vista la fantastica aggiunta.

Credo sia tutto per questa release. Speriamo possiate apprezzarla!

E’ possibile scaricare Geopaparazzi da:


Android app on Google Play

 

la documentazione utente per questa versione e’ disponibile nel WIKI del sito principale.

 

 

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Rilasciato Geopaparazzi 2.6.0 – OSM, Mixare e GeoSMS http://blog.spaziogis.it/2012/02/13/rilasciato-geopaparazzi-2-6-0-osm-mixare-e-geosms/ http://blog.spaziogis.it/2012/02/13/rilasciato-geopaparazzi-2-6-0-osm-mixare-e-geosms/#comments Mon, 13 Feb 2012 10:24:33 +0000 Andrea Antonello http://blog.spaziogis.it/?p=4684 Abbiamo appena rilasciato Geopaparazzi 2.6.0 nel market.

 

Era un bel po’ che aspettavo questa versione, perché è piena di funzionalità che in diversi stavamo aspettando. Vediamone alcune.

 

1) Supporto Openstreetmap

 

Questa è molto probabilmente la funzionalità più importante di questa versione. Ora siamo in grado di creare punti di interesse di tipo OSM (Openstreetmap) e sincronizzarli con un account OSM online.

Il primo passo consiste nell’attivazione della funzionalità nelle impostazioni:

 

 

Una volta attivo, se viene riavviato geopaparazzi, all’utente verrà chiesto se vuole scaricare le definizioni dei tag OSM. Queste rappresentano la libreria di simboli e descrizioni del tag OSM utilizzati per le varie tipologie di punti.

 

 

La vista mappa  mostrerà una piccola icona OSM sull sua destra. Se trascinata, l’applicazione mostra le categorie OSM disponibili:

 

 

Se si seleziona una delle categorie, vengono presentati i tag di tale categoria:

 

 

Selezionando uno specifico tag, all’utente si apre la sceda di compilazione delle proprietà del tag.

 

 

Dalla vista delle categorie è possibile sincronizzare tutti i punti di tipo OSM con il proprio account OSM online. All’utente verrà chiesto di inserire una descrizione per il set di modifiche che sta caricando:

 

 

Se nei settaggi utente e password sono state inserite nel modo giusto, geopaparazzi si connetterà a un servizio WPS scritto e reso diponibile da Luca Delucchi. Il WPS caricherà i punti sull’account OSM definito nei settaggi. Ringraziamo Luca, che ha dato grande supporto nel capire le tecnicità in gioco sul lato OSM. Inoltre è stato lui a scrivere il servizio WPS e renderlo disponibile a tutti gli utenti di geopaparazzi e infine ha creato tutte le icone e definizioni dei tag OSM.

 

2) supporto OGC GeoSMS

 

Questa versione di geopaparazzi supporta le specifiche OGC GeoSMS. La funzionalità è attiva sia in uscita che per GeoSMS entranti.

Le impostazioni SMS permettono di attivare  ”enable sms catcher”, che gestisce i GeoSMS entranti, mentre l’impostazione del “panic number” verrà usato per spedire messaggi nel formato GeoSMS.

 

 

Vediamo prima la spedizione dei GeoSMS. Geopaparazzi nella parte bassa della schermata principale ha una “panic bar”. Da li un utente può spedire un messaggio di richiesta di aiuto. Tale pulsante spedisce un messaggio contenente la posizione assieme ad una richiesta di aiuto secondo le specifiche OGC GeoSMS. Vi è anche un secondo pulsante che può essere utilizzato per spedire messaggi personalizzati. All’utente verrà proposto di inserire un testo da aggiungere al GeoSMS.

 

 

Cosa succede quando al telefono arriva un messaggio nel formato GeoSMS? Se la funzionalità è stata attivata nelle impostazioni, geopaparazzi elaborerà il messaggio entrante riconoscendone l’eventuale formato GeoSMS. Notificherà quindi all’utente l’arrivo di tale messaggio:

 

 

Dalla notifica sarà poi possibile aprire il GeoSMS con una delle applicazioni in grado di gestire l’infomazione ivi contenuta.

 

Quindi, selezionando al notifica:

 

 

Aprendo il messaggio con una delle applicazioni disponibili mostra che stavamo preparando alcuni screenshot per una presentazione al meeting italiano di utenti GRASS e GFOSS di Trieste:

 

 

 

3) realtà aumentata con mixare

 

In questa versione abbiamo aggiunto la possibilità di visualizzare i punti di interesse contenuti nella attuale vista di geopaparazzi in mixare. Questa funzionalità è stata descritta in passato in questo articolo.

Il punto di ingresso per la funzionalità è il menu principale della vista mappa:

 

 

4) creazione di un progetto nuovo

 

 

La creazione di un nuovo progetto ha sempre seguito un workflow poco naturale. Finalmente ora funziona come dovrebbe: all’utente viene chiesto un nome per il nuovo progetto, geopaparazzi crea tale progetto e lo carica.

 

 

 

5) i favoriti

 

Una cosa che a nostro avviso è sempre mancata, è un modo semplice e veloce per aggiungere dei punti favoriti. Abbiamo quindi aggiunto la possibilità di caricare i punti definiti in un file bookmarks.csv che dovrà essere copiato nella cartella di progetto (di solito geopaprazzi). Se il file è presente e se contiene i punti nella forma

Hotel Trieste, 45.642043,13.780791

Grassday Trieste,45.65844,13.79320

allora tali punti verranno caricati come favoriti.

Questa novità ha avuto come risultato già in fase di testing che ci si trovasse con un gran numero di favoriti e quindi con la necessità di poterli in qualche modo filtrare. E’ stata quindi aggiunto un campo di testo per semplificare la ricerca dei favoriti. Il testo ivi inserito verrà utilizzato per filtrare la lista di favoriti:

 

 

 

6) centra sul gps

Dopo aver rischiato una guida pericolosa per il solo motivo di spostare la mappa per tenere la posizione attuale al centro dello schermo, abbiamo aggiunto la funzionalità di centratura automatica della posizione gps. E’ possibile attivare tale funzionalità nelle impostazioni del gps:

 

 

 

7) grafici dei percorsi migliorati e zoom a selezione

 

Per ricordare questa funzionalità, ne avevamo già parlato qui.

 

8) osmdroid non disintegra più le mappe

 

Alcuni sviluppatori del progetto osmdroid (il motore che geopaparazzi usa per la visualizzazione delle mappe) hanno finalmente risolto il baco per il quale in particolari condizioni di mancanza di memoria, venivano cancellate tutte le mappe dal disco. Questo è stato uno dei bachi peggiori, visto che a diversi utenti era successo di scaricarsi le mappe per un rilievo su una zona e di trovarsi poi in montagna, offline e senza una mappa a disposizione.  Il problema è stato finalmente risolto!!

 

9) la possibilità di usare la posizione calcolata dalla rete

 

Ci è stato chiesto diverse volte di attivare la possibilità di sfruttare la rete per la definizione della posizione. Anche se tale posizione può risultare un po’ fuorviante , abbiamo deciso di aggiungere tale funzionalità, che può essere attivata nelle impostazioni del gps. Non è possibile aggiungere note da gps in questa modalità, visto che la posizione può essere sbagliata anche di diverse centinaia di metri. E’ comunque possibile vedere la propria posizione nella vista mappa e inserire note basandosi sulla mappa.

 


 

Questa versione nasconde un cambiamento molto importante dal punto di vista tecnico. Il progetto geopaparazzi è stato diviso in due per meglio supportare la riusabilità dei componenti. Molte delle funzionalità sono state messe in una libreria separata. Questo progetto può essere utilizzato per costruire in modo veloce semplici applicazioni.

 

Abbiamo deciso di rilasciare questa versione, perchè gli srtumenti OSM hanno bisogno di testing e anche la questione della libreria potrebbe avere bisogno di altro testing. Anche la documentazione avrà bisogno di un’aggiornamento. Come al solito ogni aiuto è ben accetto! :)

Installatevi l’applicazione dal market o scaricatela dalla area di download del progetto. Giocateci, testatela, mandateci commenti e bachi. Se avete domande, venite a trovarci nella mailinglist.

Ma sopratutto, godetevela!

 

[For an English version of this article, click here]

L'articolo Rilasciato Geopaparazzi 2.6.0 – OSM, Mixare e GeoSMS è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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Geopaparazzi, history of a digital mapping kid http://blog.spaziogis.it/2011/11/07/geopaparazzi-history-of-a-digital-mapping-kid/ http://blog.spaziogis.it/2011/11/07/geopaparazzi-history-of-a-digital-mapping-kid/#comments Mon, 07 Nov 2011 10:43:58 +0000 Andrea Antonello http://blog.spaziogis.it/?p=4383 Unce upon a time there was a hot summer and dark room. And there was a lazy nerdy Sunday morning. I remember quite well that weekend.

The time was up to try to develop something on Android. In the past I had tried to develop applications on Zaurus, on Dell Axim, on some Nokia smartphone, but the results had been disappointing every time. There had to be something easier, where one could throw his ideas and make simple applications out of it… in one weekend.

The nerdy Sunday, wakeup call at 6, checking emails with coffe’ and cookies, seemed to be inspiring. A couple of days before an email had arrived about a new book, available in “review-reading” mode as pdf version: Unlocking Android, a developer’s guide by Ableson et alter. I decided to give it a possibility.

Well, I found the book so easy to read through, that I gave the first application a try. I really wanted to create a lightweight application that would help out in field surveys and would have those features, that the tablet pc field mapping application didn’t have. Above all the possibility to record the orientation of the pictures taken during the survey, so that they would show the direction of the snapshot when imported on a map. And I really liked the idea of having a mapping device always in my pocket. The motto has always been: “Gather as much information as you can. Always. The GIS will then help you to sort it out.”

That Sunday experiment went way better than I had ever hoped, by the evening I had great satisfaction with my simple, new and most of all GPS logging application. It was already able to take text notes and track lines. I got really excited about the possibilities to create a small version of BeeGIS… well, at that point I knew the time was up for Geopaparazzi.

From that moment on things went quite smooth. We started developing a simple OpenStreetMap based view, we created an import tool for Geopaparazzi in BeeGIS. We were using it in our daily job, and that was simply awesome. As we usually do at HydroloGIS we open sourced the application and published it on the market, in the hope that people would buy it and through that act support our other open source projects: JGrasstools, JGrass, BeeGIS and uDig.

The first Geopaparazzi

 

The thing we were most proud of, was that it would handle shooting direction:

The compass tracks the picture shooting direction, when the user keeps the phone in "taking picture" mode.

 

which, once imported into BeeGIS, would result in geonotes containing the picture and showing through a small arrow the direction in which the photo had been taken:

Geopaparazzi survey data imported into BeeGIS. The small arrows show the direction of the snapshot, the note itself contains the image.

 

As time passes by and as open source software works, one starts to exploit components other teams are specialized in.

So at some point Geopaparazzi decided to remove the compass view to present the much more user friendly dashboard. The android system makes it very easy to call views from other applications. geopaparazzi therefore chose to present a compass button that calls the compass view from the Status GPS project, which is freely available in the market.

 

The Status GPS compass view

 

At that point Geopaparazzi 2 was released, which brought a new, more userfriendly dashboard view:

The main view of Geopaparazzi 2

 

From the beginning Geopaparazzi only wanted to deal with data collection, which is why with the time the possibilities to describe the data to collect were enhanced. The new form based tags were introduces, through which it is possible to describe the data structure as forms that appear as tag buttons:

The form file description is loaded as a set of buttons that call the actual form

 

Once the button is pushed, the form is generated from a user created description:

 

A form, generated on the fly from a user defined text

 

Geopaparazzi 2 also brought the integration with the osmdroid project, a project that supplies a map view that caches OSM map tiles that can be accessed also in offline mode. This gave the possibility to enhance a bit the usability of the map view, also adding the bookmarks facility:

The osmdroid based map view, with Geopaparazzi's measure tool, bookmarks and notes tools

 

That more or less brings us to where we are now. Some interest has grown around Geopaparazzi and that makes us very happy.

The  Osaka Water General Service together with the Osaka University has adapted it to use it for the collection of information about water-supply infrastructure to promote post-disaster recovery for water supply under the guidance of Venkatesh Raghavan.

The Japanese localized Geopaparazzi adaption used in the Disaster Management Information System of the city of Osaka

 

We worked on a customized version of Geopaparazzi to keep waste management information uptodate. Through the trashmapper it is possible to sample and update information out in the field and then syncronize the data with a central database/webgis.

Since in this project the new generation tablets are being used, we got to tweak it for better user experience on tablet screens:

The TrashMapper application that helps collecting data about waste management

 

Arrived to that point, it was about time to move to the next level. Geopaparazzi has always been a free and open source application. It was sold in the android market but the code has always been accessible. What we want to achieve now that it is a stable product, is to attract some developers to cooperate on the project and enhance its functionalities. That is why from today on Geopaparazzi can be found in the market for free. From today on it is not only free as in speech, but also as in beer.

A few final considerations: the new generation tablets are more or less like pcs and maybe the idea to avoid too much mapping capabilities in Geopaparazzi might be a decision that it is time to review. Maybe instead it is time Geopaparazzi starts to slowly take over the job of old and heavy BeeGIS, with new data and connectivity functionalties and mapping capabilities. The doors are open, even if the main paradigma has to be kept strickt in mind: the tools needs to stay as simple and usable as possible. If you are interested to contribute, feel free to stop by at our mailinglist and have a chat with us. If you want to try it out, simply access the market and search for geopaparazzi.

 

 

L'articolo Geopaparazzi, history of a digital mapping kid è apparso originariamente su TANTO. Rispettane le condizioni di licenza.

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http://blog.spaziogis.it/2011/11/07/geopaparazzi-history-of-a-digital-mapping-kid/feed/ 0 launcher_icon_512 toggle_gps_logging The first Geopaparazzi orientation_compass_user The compass tracks the picture shooting direction, when th euser keeps the phone in "taking picture" mode. beegis_geopaparazzi_import_3 Geopaparazzi survey data imported into BeeGIS. The small arrows show the direction of the snapshot, the note itself contains the image. statusgps The Status GPS compass view 02_dashboard_hor The main view of Geopaparazzi 2 31_tag_bank The form file description is loaded as a set of buttons that call the actual form 32_form_bank A form, generated on the fly from a user defined text 14_map_view_tools The osmdroid based map view, with measure tool, bookmarks and notes tools 01_dmis The Japanese localized Geopaparazzi adaption used in the Disaster Management Information System of the city of Osaka trashmapper The TrashMapper application that helps collecting data about waste management