17 aprile, 2008 | di

Ci sono parecchi modi per poter condividere contenuti geografici con altri utenti in maniera attiva. Non sto parlando proprio di webgis, nè di geotagging basati su Google Maps/Google Earth o Virtual Earth, ma di vere e proprie “comunità geospaziali” nelle quali ognuno può contribuire a costruire o anche solo condividere conoscenza geografica. Andrea ne aveva già accennato in un suo precedente post nel quale parlava di Neogeography.

Ognuna di queste esperienze (Openstreetmap, Everytrail, Greenmap solo per citarne alcune) meriterebbe un post di approfondimento, qui però voglio parlare di un progetto/software commerciale, ma che esprime la potenza dell’informazione geografica condivisa in maniera collettiva e dinamica.

Si tratta di TITAN, una “VPN geospaziale” sviluppata da Leica/ERDAS, che permette appunto di condividere dati geografici e costruire un ambiente di lavoro, sempre condiviso, con altri utenti. Il tutto in pochi minuti, installando il client scaricabile dal sito di ERDAS.

TITAN_IMIl client è rilasciato sotto licenza freeware, ma trattandosi di un servizio commerciale il suo utilizzo base è limitato a un massimo di 10 file o 10GB totali di dati condivisi, mentre non c’è limite alla visualizzazione di dati in locale. Per poter utilizzare i servizi è necessario registrarsi alla community di TITAN e loggarsi mediante il client al GeoHub pubblico.

Gli strumenti che vengono messi a disposizione sono due. Il primo è un instant messenger (qui a fianco) con il quale è possibile entrare in contatto con altri utenti, visualizzarne dati e servizi condivisi, ed eventualmente sceglierli, scambiarli, oltre naturalmente a gestire i propri. Il secondo è un viewer 3D (qui sotto) in stile Google Earth con il quale è ovviamente possibile caricare/gestire/consultare i dati propri e quelli degli utenti connessi al GeoHub. La vista principale è quella di visualizzazione dei dati, mentre nella vista di “lavoro” è anche possibile aggiungere layer propri o di altri utenti, cercare luoghi, interrogare la mappa e disegnare semplici elementi vettoriali, a mò di annotazioni, che sarà poi possibile esportare in KML.

TITAN_viewer

I propri dati/servizi… possono essere condivisi in tutti i formati più diffusi, sia raster che vettoriali, definendo per ciascun layer i permessi di accesso da parte degli altri utenti in maniera molto dettagliata. In questo modo possiamo cotruire un gruppo di lavoro ristretto con altri utenti che utilizzano il GeoHub pubblico.

…e quelli degli altri. Allo stesso modo sarà possibile usare i dati/servizi altrui, naturalmente in funzione dei permessi impostati dai proprietari.

Lo scambio di servizi avviene attraverso un GeoHub, ovvero un server che nella versione freeware è quello pubblico di ERDAS, mentre se si ha necessità di metterne su uno ad hoc, bisogna acquistare una licenza. Detto questo per dovere di cronaca, vale la pena dare un’occhiata alle possibilità che TITAN offre, al di là del suo essere una soluzione commerciale.

Il serving dei dati avviene secondo standard OGC, infatti ogni layer condiviso, da noi o da altri, è possibile utilizzarlo in due modi, il primo direttamente nel viewer di TITAN, in Google Earth o Virtual Earth. Il secondo mediante servizio WMS che TITAN crea facilmente per ogni layer, sarà sufficiente cliccare col tasto dx sul tematismo e scegliere “WMS link”, poi incollare il contenuto in un qualunque GIS desktop come servizio WMS. Il server è sempre il GeoHub, sarà il client sulla nostra macchina a “passargli” i dati da noi condivisi.

TITAN_myworld Sebbene TITAN non sia OS, e rilasciato solo per Windows, le sue funzionalità free (ricordo max 10 layer e/o max 10GB totali di dati condivisi) sono davvero interessanti e innovative. Gli utenti facenti parte della comunità geospaziale possono facilmente scambiare idee in real-time col messenger così come scambiarsi dati, contribuire collettivamente a costruire scenari dinamici renderizzati in 3D…

La capacità con TITAN di poter mettere in condivisione, anche via WMS e WCS, in pochi minuti i propri dati è sicuramente interessante per chi non ha voglia, tempo o possibilità di mettere su un proprio server WMS. Cosa che ai puristi del webgis farà certamente storcere il naso, ma che costituisce una valida alternativa per l’utente medio interessato essenzialmente alla condivisione e all’accesso di dati spaziali.

Insomma, con TITAN è divertente smanettare, fare esperimenti, condividere in pochi minuti dati con altri utenti e scambiare opinioni su scenari condivisi, con l’ausilio di una sorta di vera e propria “chat geospaziale 3D”.

Naturalmente, la via maestra nella condivisione delle informazioni geografiche rimarrà sempre quella dell’utilizzo di pacchetti e soluzioni software open source, ormai tutto sommato alla portata di chi ha voglia e passione di cimentarsi…

19 gennaio, 2008 | di

Gerlando è uno degli autori di questo Blog, è per meglio dire l’autore del post che ha portato più visite a TANTO in questi ultimi mesi: “smart2go: le mappe della tua città sul tuo telefonino (Nokia)“.

Con Gerlando condividiamo molte cose e tra queste le letture che facciamo tramite il nostro lettore di feed RSS preferito: Google Reader. I feed RSS li uso per varie cose, soprattutto per tenermi aggiornato. Ho selezionato alcune fonti di informazioni per me significative e le seguo giorno per giorno; il risultato è uno speciale giornale che contiene soltanto le notizie che “preferisco”.

google_reader_shared Google Reader aggiunge ai tradizionali RSS reader una funzione in più: la condivisione di una lettura.

Leggo ad esempio un interessante articolo, e ritengo sia utile condividerlo con qualcuno: con un collega di lavoro, con un amico, con mio fratello, etc. A quel punto clicco sul tasto Share (Condividi nella versione italiana dell’interfaccia) e quell’articolo verrà inserito nell’elenco delle mie letture condivise. A partire da questo elenco vengono generate una semplice e leggibilissima pagina web, ed un feed RSS.

Io ho tra le mie fonti RSS proprio il feed degli articoli condivisi da Gerlando, e tra questi la mia attenzione è caduta su un articolo pubblicato su Digital Lex: “e-Learing: scarica le lezioni online gratuite di Oilproject.org”. E’ un blog interessante che parla di Diritto e nuove tecnologie. Io mi sono scaricato le lezioni su OpenOffice. Il domino è appena iniziato.

Da lì gli occhi mi vanno su Oilproject, “La prima scuola gratuita di informatica online”. E’ stata una bellissima scoperta, in quanto è un sito ricco di materiale didattico disponibile in varie forme: da testi in formato elettronico, a registrazioni audio di lezioni in formato .mp3 liberamente scaricabili. Come tutti i siti che si rispettano, anche Oilproject ha un Blog correlato: Shannon.it.

Per parlarvi di Shannon la cosa migliore è citare gli stessi autori:

Shannon è un altro blog che tratta di tecnologia pubblicando sia articoli tecnici e mirati, sia articoli accessibili al grande pubblico.
Non è la redazione a scrivere articoli e i lettori a commentarli, ma esattamente il contrario.

L’obiettivo di Shannon è stimolare la nascita di discussioni costruttive, ponendo al centro del dibattito i lettori stessi, autori dei post iniziali.

Subito incuriosito dal sito, mi metto un po’ a girovagare e cado su questo interessantissimo post di Lorenzo Perone: “Uilizzi poco convenzionali: divertirsi con Google Earth & Co“. Il cuore del post è un video di circa 30 minuti in cui Lorenzo ci illustra le possibilità che ognuno di noi ha a disposizione utilizzando un GPS, una macchina fotografica, del bel software ed una connessione internet. Gli utilizzi “poco convenzionali” descritti da Lorenzo, richiamano quelli tipici della cosiddetta Neogeography:

  • chiunque può creare una carta geografica
  • un viaggiatore creativo può inserire un’etichetta geografica nelle proprie foto, ovvero farne il geotagging
  • la creazione di mashup
  • la semplicità di utilizzo di strumenti e tecnologie
  • la condivisione di dati e di esperienze

Il video ha un solo difetto, non mostra le operazioni che Lorenzo racconta, ma per fortuna la narrazione è di estrema chiarezza. Ho sollecitato Lorenzo in tal senso, e sta pensando di rimontare il video e renderlo ancora più didattico.

Il video ci avvicina ad un utilizzo più “pieno” di Google Earth, ma anche di altri software meno diffusi ma di grande bellezza. Si parla ad esempio dell’eccezionale alternativa offerta dalla NASA – World Wind – che a mio avviso offre possibilità didattiche molto superiori a quelle di GE. Inoltre World Wind non ha le limitazioni di licenza che invece ha Google Earth (se ne parla nel video).

Il domino finisce con tre spunti che derivano ovviamente dalla visione del filmato:

  • Gpicsync, un software per fare geotagging che sembra molto interessante e ricco di funzioni
  • l’elenco di Software di geocoding presente sul sito di Gpicsync (è sempre un effetto domino)
  • l’utilizzo dei KML Network Link in Google Earth (se tutto va bene, dedicherò un post all’argomento)

La rete alle volte è un mare troppo grande e spesso ci si perde. Quello che a me piace fare è proprio perdermi, e quando ho paura “Arresto il sistema”.

Sitografia:

  1. “Neogeography” Blends Blogs With Online Maps.
  2. O’Reilly Media | Introduction to Neogeography.
  3. The Map Room: Neogeography.


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