13 settembre, 2010 | di in » Eventi

Agosto è trascorso e, com’è consuetudine, senza attendere il ritorno degli amanti delle vacanze settembrine, anche il Consiglio Scientifico ASITA ritorna ai propri compiti. Gli autori hanno ormai inviato gli articoli e così potranno essere definiti i programmi delle singole sessioni (orali e poster) della Conferenza.

Il nostro primo post sembra essere stato apprezzato. GEOMEDIA ne ha tratto un comunicato per il suo sito (grazie). Sono pervenuti due commenti di cui diamo conto nel seguito. Chi il ghiaccio (quello vero) non lo vuole rompere, anzi si adopera per conservarlo è… ma continuate a leggere.

Massimo Zotti e Giovanni Biallo hanno apprezzato l’iniziativa e hanno espresso la speranza che si prosegua, anche dopo la conferenza. Certamente il database gestito dal Consiglio Scientifico ASITA consentirà di fornire altri dati, su vari aspetti della produzione scientifica nazionale riguardante il nostro settore. A evento concluso, prevediamo di divulgare informazioni sui visitatori della Conferenza e forse questo interesserà ancora di più le aziende espositrici. Possiamo immaginare una distribuzione per settore di appartenenza, piuttosto che una per aree d’interesse o, ancora, rispetto alla posizione in azienda o nell’ente di appartenenza. Siccome siamo un po’ fanatici potremo presentare pure una distribuzione per provenienza geografica! Ciò sarà fattibile con il contributo della segreteria, che ci supporta con la sua presenza tanto discreta, quanto efficace. Ora che “il ghiaccio è stato rotto” speriamo di ricevere altri contributi e suggerimenti dal mondo delle imprese, così come dai visitatori (del passato e, ci auguriamo, dell’edizione 2010).

Dobbiamo invece deludere Massimo (e anche Giovanni e forse molti altri): anche quest’anno per prendere parte ai lavori della Conferenza (non per visitare l’esposizione) sarà necessario pagare l’iscrizione. Il Consiglio Scientifico non ha competenze sugli aspetti economici dell’evento, però può certamente esprimere suggerimenti e, soprattutto, come sta tentando di fare attraverso questo blog, anche aiutare le diverse componenti della nostra comunità a indirizzare le istanze entro i canali di comunicazione e gestionali della vita associativa. E’ un invito appassionato perché, non solo prendendo spunto dalle pagine di TANTO, le questioni, le proposte e le critiche sulla Conferenza siano discusse e approfondite all’interno delle nostre associazioni e trovino poi possibilità di sintesi proprio presso la Federazione. Come Consiglio vorremmo allora provocare qualche ulteriore commento su questo argomento. Siamo sicuri che soltanto eliminando la quota d’iscrizione aumenterebbe la partecipazione alla conferenza? Chi ha interesse a seguire alcune sessioni concentrate in una giornata, e vuole visitare nello stesso giorno l’esposizione, deve sostenere un costo di 100 euro, importo che un lavoratore pubblico o privato non dovrebbe avere difficoltà a farsi rimborsare dal proprio superiore. Caso mai è il costo del viaggio, l’assenza per una (o più) giornate dal posto di lavoro che saranno messe sul piatto della bilancia dal libero professionista, come dal dipendente (e dal suo manager!). Chissà un’edizione futura della Conferenza non avrà più barriere all’ingresso… ma dovremo immaginare anche qualcosa “per l’altro piatto”. Ad esempio – allacciandoci all’opinione di Biallo circa i motivi della mancata presentazione di contributi sui Location-Based Services , sulla Location Intelligence, ecc.- non dover più (solo) migrare in altri contesti per sentire parlare di questi e tanti altri temi.

Ritorniamo su alcuni temi del programma.  Giuseppe Borruso, più di altri del Consiglio, ha seguito una tra le “novità” dell’edizione 2010 della Conferenza ASITA: la presenza non indifferente di contributi legati alla cartografia storica. <<Ricordando alcune cifre, della sessantina di contributi etichettati esplicitamente come legati alla “cartografia” -sottolinea Giuseppe- un terzo (20) fanno riferimento alla cartografia storica, in buona parte facenti capo a geografi provenienti dalle università italiane, da anni riuniti in ricerche su questi temi e sull’integrazione delle fonti informative storiche con gli strumenti di informazione geografica (segnatamente GIS e telerilevamento). Ciò ha spinto il CS a decidere di dedicare a tali temi una sessione orale, nonché uno spazio poster particolarmente nutrito. È forse superfluo ricordare che le fonti cartografiche storiche, o comunque pre-era digitale, riassumevano in un unico strumento – la carta – dati, informazioni e conoscenza del territorio, coniugando segni grafici, testi e rappresentazioni pittoriche, di fatto, costituendo veri e propri strumenti d’informazione geografica. Tale “novità” (volutamente virgolettata!) e presenza segnano quindi un importante punto di contatto di visioni del territorio inevitabilmente sempre più interrelate e capaci di accrescersi vicendevolmente>>.

Ritorniamo al ghiaccio, quello vero. Maria Antonietta Dessena anticipa un’altra interessante iniziativa inserita in questa edizione della Conferenza. <<Il richiamo al “ghiaccio” di Sergio trova quest’anno un’interessante collocazione nel workshop dedicato alle terre estreme ed ai ghiacciai di grande attrattiva e suggestione, nonché importanti risorse naturali e indicatori ambientali delle variazioni climatiche. Anche quest’anno il gruppo geologi del CS e l’Associazione Italiana Telerilevamento intendono sensibilizzare il pubblico su temi d’attualità e su interessanti ricerche, passando tra le diverse discipline della geomatica (cartografia, telerilevamento ecc.). Nel passato le sessioni speciali si erano concentrate sul dissesto idrologico e per due anni consecutivi sulle problematiche delle coste, tema sentito su buona parte della nostra penisola. Gli interventi, che si susseguiranno con chairman il Presidente di AIT Ruggero Casacchia, verteranno su esperienze concrete e risultati di ricerche in corso dalle Alpi al K2, fino alle Svalbard nel Mar Glaciale Artico. Il “ghiaccio” è ora quasi rotto e visto il successo delle precedenti edizioni venite al workshop numerosi>>.

Il Consiglio Scientifico di ASITA

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