Commenti a: GFOSS DAY e OSMit 2012: un’intervista a Sandro Furieri http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/ le cose che ci piacciono ... Fri, 04 Nov 2016 08:49:24 +0000 hourly 1 Di: Pietro Blu Giandonato http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/comment-page-1/#comment-7924 Pietro Blu Giandonato Thu, 08 Nov 2012 15:58:19 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=5220#comment-7924 Sandro, il pericolo dei walled garden sta essenzialmente nell’uso che se ne fa, o meglio nella consapevolezza da parte degli utenti dei limiti dei quali parli nel tuo articolo.

Facebook e Google hanno il medesimo obiettivo: fare business *sui* propri utenti, ma anche *per* i propri utenti.

Io che uso ampiamente i servizi Google sono perfettamente consapevole dei punti di debolezza che ha, sia in termini di sicurezza che di proprietà dei dati e delle informazioni che decido di affidargli.

A mio avviso è proprio il grado di consapevolezza dei termini di utilizzo che abbiamo di questi sistemi il reale problema, non tanto il fatto che esistano e vadano combattuti come il demonio.

È dunque, a mio avviso, una questione di libero arbitrio.

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Di: Sandro Furieri http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/comment-page-1/#comment-7923 Sandro Furieri Thu, 08 Nov 2012 12:51:06 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=5220#comment-7923 Pietro,
mi pare che tu sollevi due problemi concettualmente differenti.

1) l’open source e’ condizione necessaria e sufficiente per garantire perfetta libertà ?
necessaria sicuramente si, lo è certamente.
sufficiente temo proprio di no, purtroppo non lo è affatto.
ho anche personalmente scritto un post abbastanza articolato al riguardo; chi è interessato lo può leggere qua:
http://de.straba.us/2012/10/30/open-source-e-walled-garden-aka-abbiamo-vinto-la-battaglia-ma-stiamo-perdendo-la-guerra/

l’approccio insidioso dei Walled Gardens rischia di aggirare le garanzie tipiche delle licenze aperte, vanificandole e rendendole inefficaci.
evidentemente dobbiamo iniziare a pensare a qualche approccio innovativo e più avanzato, che tuteli altrettanto fortemente anche le policies dei servizi web.

ma su questo a Torino non mancherà certo l’occasione per approfondire e per discutere, visto che il programma del GfossDay prevede una tavola rotonda nella mattinata di mercoledi 14 interamente dedicata a queste tematiche.

2) Google (ed altri)
qua evidentemente il problema non è affatto se un’azienda offre servizi, e riesce a ricavarne un reddito.
ben venga: mi pare operazione non solo lecita, ma addirittura encomiabile. nessuno ha mai sostenuto che sw libero = gratis (anzi, la teoria afferma esattamente l’opposto; questa è semplicemente una misconception, per quanto ampiamente diffusa)

dove sono allora i problemi reali ?
- che comunque i servizi devono essere trasparenti, non discriminatori e rispettosi della privacy degli utenti.
- che non è affatto ammissibile che un unico soggetto (o pochi soggetti) riescano a costruirsi una posizione dominante monopolistica.

fortunatamente questo non è un argomento che interessa solo chi si occupa di sw libero.
è uno dei caposaldi su cui da almeno due secoli si fondano saldamente tutti i sistemi economici e politici occidentali.
la libera concorrenza è il pilastro fondamentale del libero mercato: le distorsioni monopolistiche non sono ammissibili e vanno necessariamente contrastate.

non a caso, nei decenni passati le autorità anti-trust USA ed UE sono intevenute più volte per contrastare le concentazioni monopolistiche nel mercato informatico.
oggi basta scorrere velocemente qualche rassegna stampa per scoprire che l’attenzione AntiTrust si sta ora velocemente focalizzando sui nuovi soggetti incombenti che stanno dominando il settore web services.
evidentemente, il problema esiste, e sta rapidamente emergendo all’attenzione dei Governi.

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Di: Pietro Blu Giandonato http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/comment-page-1/#comment-7922 Pietro Blu Giandonato Thu, 08 Nov 2012 10:51:11 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=5220#comment-7922 Sandro, permettimi una considerazione.

Se la tua motivazione riguardo l’assoluta necessità di utilizzare sempre e solo FOSS per fare “open government” è legata al fatto che questo impedisca di default di “addomesticare” le informazioni, io non sono d’accordo.

Un governo o un soggetto pubblico detentore e distributore di dati può renderli più o meno trasparenti, sia che usi soluzioni FOSS che proprietarie, che ancora miste.

Il concetto di open government infatti non è legato in sé alla soluzione tecnologica per realizzarlo, quanto alle politiche di trasparenza vera e propria che il governo o l’istituzione in questione vuole attuare, applicando filtri o restrizioni ad esempio sulle licenze d’uso.

La questione mi ricorda molto una situazione che ho vissuto in prima persona in occasione del GFOSS Day 2011 a Foggia, quando venni bollato come eretico perché asserivo che con la piattaforma Google si potesse fare open government e si potessero distribuire dati in formato open.

A mio avviso lo si può fare eccome, perché alcuni strumenti Google (es. Fusion Tables, ma anche Docs per certi versi) sono liberamente utilizzabili senza restrizioni che vadano a ledere la libertà di chi li utilizza.

Mi si può obiettare (come è stato fatto) che i dati che metto su Google l’azienda si riserva di farne ciò che vuole. E che problema c’è? Se io faccio open government, che per me vuol dire dati aperti e licenza d’uso tipo CC0, che mi importa se Google li prende per fare anche business?

Del resto, molti di noi che lavorano con strumenti FOSS e usano dati open, ci fanno comunque business per poter campare…

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Di: Sandro Furieri http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/comment-page-1/#comment-7920 Sandro Furieri Tue, 06 Nov 2012 09:46:38 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=5220#comment-7920 Concordo assolutamente sull’importanza critica degli standard per l’interoperabilità; sono
decisamente fondamentali, così come è fondamentale l’uso di formati e protocolli aperti (cioè liberi da specifici vincoli proprietari e/o da brevetti).

L’importanza dell’open source per la trasparenza e la democrazia io non la vedo affatto legata a “verità assolute”; la vedo piuttosto legata ad un paio di questioncelle spicciole molto pragmatiche e molto concrete.

Prendiamo p.es. un motore di ricerca come Google; notoriamente in alcuni paesi (poco o nulla democratici) fornisce risposte “addomesticate” gradite all’autorità politica locale.
E non vedo proprio perchè lo stesso identico meccanismo non potrebbe ripetersi tal quale anche nel settore mappe e cartografia, che fin dalla notte dei tempi è un settore che ha ovvie implicazioni militari, politiche ed ideologiche.

Se alla base dei sistemi infomativi ci mettiamo sw open source, chiunque può verificare personalmente il codice: e quindi può toccare con mano (in perfetto stile San Tommaso) se sono state introdotte delle “addomesticazioni ad hoc”, se ci sono filtri selettivi discriminatori a seconda del profilo utente, se sono stati introdotti metodi occulti che violano la privary personale etc

Viceversa, se il codice utilizzato è “chiuso” esiste un’unica opzione possibile: occorre fidarsi ciecamente prendendo a scatola chiusa tutto quel che passa il convento.
Personalmente non mi pare che uno scenario di questo tipo offra alcuna garanzia di trasparenza; è “opaco” per sua stessa definizione.

Nel momento in cui si ipotizza di introdurre massicce dosi di tecnologie informatiche direttamente nel cuore dei processi democratici (vedi Smart Cities), l’assoluta trasparenza non e’ affatto un optional: è uno dei requisiti minimi di base.

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Di: massimo zotti http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/comment-page-1/#comment-7919 massimo zotti Tue, 06 Nov 2012 06:18:48 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=5220#comment-7919 Avevo commentato brevemente su twitter questo articolo ma rispondo all’invito di postare qui le mie osservazioni.

Facevo innanzitutto i complimenti a Tanto perché quest’intervista, tra le valide domande e le belle risposte di Sandro, offre un’ottima panoramica di quello che è lo scenario geospaziale italiano. (Continuo a sostenere che in voi ragazzi che animate questo blog ci sia una grossa potenzialità che andrebbe finalmente valorizzata. Fate qualcosa!)

Rimproveravo poi a Sandro lo scivolone sulle “verità assolute”. In un paio di passaggi mi sembra che la tesi dell’open source come unica garanzia di trasparenza e democrazia  sia sostenuta in maniera aprioristica, mentre andrebbe argomentata meglio. Ad esempio in ambito smartcities io credo più all’interoperabilità basata su standard open che al software libero tout court.  

(perdonate la brevità ma scrivo da mobile)

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Di: GFOSS DAY e OSMit 2012: un’intervista a Sandro Furieri | Girando in rete... | Scoop.it http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/comment-page-1/#comment-7917 GFOSS DAY e OSMit 2012: un’intervista a Sandro Furieri | Girando in rete... | Scoop.it Mon, 05 Nov 2012 23:34:24 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=5220#comment-7917 [...] Da sempre il GfossDay è la festa annuale dell’intera community italiana che ruota attorno al software libero ed agli open data in ambito geografico; non è un convegno scientifico, e non è neppure un meeting per hackers.E’ piuttosto un punto di incontro in cui tutti coloro che sono interessati all’informazione geografica libera si trovano, parlano, si confrontano e si scambiano idee ed esperienze concrete.OSMit rappresenta il ritrovo annuale della community italiana di Open Street Map; che non è un progetto software visto che si occupa primariamente di produrre dati, ma che proprio per questo rappresenta un tassello decisamente importante.GfossDay ed OSMit si sono sempre svolti separatamente: quest’anno a Torino proviamo per la prima volta l’esperienza di organizzarli congiuntamente.Restano due eventi distinti, ciascuno con la propria individualità specifica; ma la vicinanza di tempi e di spazi favorirà sicuramente un dialogo più serrato tra le due communities, che dopo tutto hanno moltissimi punti di contatto e di interesse in comune.  [...]

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Di: Alberto Venosa http://blog.spaziogis.it/2012/11/05/gfoss-day-e-osmit-2012-unintervista-a-sandro-furieri/comment-page-1/#comment-7916 Alberto Venosa Mon, 05 Nov 2012 07:47:15 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=5220#comment-7916 Complimenti per l’articolo. L’intervista è ricca di spunti e argomentazioni da approfondire magari in futuro. Spero, per chi come me non potrà partecipare all’evento, ci sia la possibilità di guardare on-line i video delle varie sezioni. GeoSaluti a Tutti.

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