Commenti a: ArcGIS.com il cloud GIS secondo ESRI http://blog.spaziogis.it/2010/07/22/arcgis-com-il-cloud-gis-secondo-esri/ le cose che ci piacciono ... Fri, 04 Nov 2016 08:49:24 +0000 hourly 1 Di: Ernesto Sferlazza http://blog.spaziogis.it/2010/07/22/arcgis-com-il-cloud-gis-secondo-esri/comment-page-1/#comment-6661 Ernesto Sferlazza Mon, 22 Aug 2011 07:39:10 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=2328#comment-6661 Oops… solo dopo aver letto la risposta di Pietro mi sono accorto che l’anno il 2010 e non il 2011 (avevo letto solo il mese).
Il termine “talebano”, volutamente provocatorio ma senza cattiveria, voleva riferirsi più all’accezione di “studente” che alla reinterpretazione data dai mass media di “terrorista”. In ogni caso, se sono apparso troppo pesante e/o fuori luogo, me ne dolgo: non era nelle mie intenzioni.
Infine, con il termine “spartano” volevo intendere quegli strumenti, pur potenti, che a primo acchitto si presentano piuttosto ostici ai comodisti come me. Qualche tempo fa, utilizzando una metafora più simpatica, avevo paragonato GRASS ad un fuoristrada UAZ senza servosterzo e ArcGIS Desktop ad una Range Rover con aria condizionata, rilevando che per lo scopo principale -superare percorsi difficili- la prima vettura non è certo inferiore alla seconda, però ci vogliono più muscoli e competenza alla guida.
Cercherò di stare più accorto nei miei futuri commenti.
Cordiali saluti
Ernesto Sferlazza

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Di: Andrea Borruso http://blog.spaziogis.it/2010/07/22/arcgis-com-il-cloud-gis-secondo-esri/comment-page-1/#comment-6656 Andrea Borruso Fri, 19 Aug 2011 11:43:13 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=2328#comment-6656 Caro Ernesto,
ti do il benvenuto in questa “casa” (credo sia il tuo primo commento).
Ti stimo come professionista e come persona per la scelta che hai fatto di mettere a disposizione della comunità la tua professione. Per questo mi dispiace un po’ di più leggere alcune frasi del tuo commento.

Non so da quanto ci leggi, e se hai letto soltanto questo post, ma “talebani dell’Open Source” è veramente fuori contesto. Lo è sia per la nostra storia, che per questo post.

Quella di talebano è ovviamente una metafora. In questo post Pietro parte dall’esperienza, e non da un dogma non dimostrato. Quindi mi sembra una metafora sbagliata.

Metterci accanto “Open Source” è fuori luogo. Pietro infatti non parla mai di Open Source, ma di Open Geospatial Foundation. Usa poi il termine “aperto” in un’accezione molto ampia, e giudica negativamente il fatto che il servizio ESRI sia tecnologicamente “chiuso”. Nemmeno i due prodotti che cita sono Open Source.

Come sai anche io conosco i “colleghi” della provincia di Trapani e ne ho pubblicamente (e non) lodato i risultati ottenuti (un esempio per tutti quello del GIS Day 2010). Pietro ti ha già risposto che “non c’era la minima volontà di sminuire il lavoro” fatto.
Ancora una volta si partiva da un’esperienza da utente finale, e non dal desiderio di mettere in ombra qualcuno. Inoltre il post è vecchio (un anno ed un mese sono spesso un’eternità in un blog). Noi, non so se ci hai fatto caso, mettiamo in fondo ai post più vecchi di un anno la seguente frase:

Attenzione! Questo è un articolo di almeno un anno fa!
I contenuti potrebbero non essere più adeguati ai tempi!

Non lo facciamo per autodifesa, ma come servizio per chi legge, per metterlo in guardia.

Ti ringrazio per essere passato da qui, e spero di leggerti spesso; non lo dico per “buona educazione”.

Un caro saluto,

Andrea

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Di: Pietro Blu Giandonato http://blog.spaziogis.it/2010/07/22/arcgis-com-il-cloud-gis-secondo-esri/comment-page-1/#comment-6653 Pietro Blu Giandonato Thu, 18 Aug 2011 13:15:00 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=2328#comment-6653 Innanzitutto vorrei sottolineare che l’articolo era volto a mettere in evidenza le scelte che ESRI ha posto alla base del servizio arcgis.com. Ribadisco infatti, a mio modesto avviso, che rendere la piattaforma blindata ai soli servizi ESRI sia una scelta discutibile, per i motivi già da me esposti. La possibilità di importare ora anche servizi WMS penso sia piuttosto recente, e probabilmente è dovuta al fatto di essersi resi conto di una iniziale scelta troppo autarchica. In un mondo dove si parla da anni di standard OGC e in un’Europa dove INSPIRE è sempre più imperativa per gli Stati membri, questa scelta mi sembrava sensata sin dall’inizio. Meglio tardi che mai.

La citazione dei servizi della Provincia di Trapani è del tutto incidentale, e se i toni nei confronti dei colleghi sono sembrati in qualche modo eccessivamente critici, me ne dispiace sinceramente, ma non c’era la minima volontà di sminuire il lavoro che molti enti locali fanno, spesso con grandi difficoltà sia di ordine tecnico che burocratico.

La mia intenzione era quella di sottolineare come molte Province e Regioni purtroppo non curano a dovere la composizione dei servizi di mappa via web, ed è una situazione molto diffusa. Si trattava dunque di una critica costruttiva, e spero venga valutata come tale.

Riguardo l’affidabilità dei servizi WMS, faccio presente che l’articolo è vecchio di più di un anno, le cose evolvono e ben venga il tuo commento che ci conferma come tutto ora funzioni.

Ancora, circa l’accusa di essere talebani per quanto mi riguarda non sono affatto legato ad un software piuttosto che un altro. Il mio obiettivo è quello di risolvere i problemi dei clienti nella maniera più efficace possibile, per loro come per me. Il vincolo lo danno loro, con i prodotti che utilizzano già. D’altro canto, non mi sembra una buona cosa affermare che una soluzione open sia più “spartana” e più complicata da usare, o meno personalizzabile. Anche qui, dipende tutto dalle necessità che l’ente o l’utente hanno.

Infine, riguardo la curva di apprendimento, anche qui tutto dipende dalla situazione di partenza, ovvero se l’utente usa o meno già uno specifico software GIS. Nell’ambito del mio lavoro di formazione, posso dire che chi non ha precedenti esperienze, apprende QGIS come ArcGIS con gli stessi tempi e difficoltà. Mentre chi usa già uno o l’altro con soddisfazione, molto difficilmente vorrà spendere del tempo per approfondire anche altre soluzioni.

E’ un discorso analogo alla scelta del sistema operativo per le proprie macchine. Chiedere a un utente che usa soluzioni Windows o Mac di “convertirsi” a Linux, nel 95% dei casi lo manda nel panico. Anche qui, la scelta è di opportunità: gli conviene? Se si, allora lo farà, altrimenti rimarrà dov’è. E qui potremmo aprire una enorme parentesi riguardo l’accezione di “convenienza”, con tutte le relative implicazioni di ordine etico e ideologico, ma non è la sede opportuna.

Insomma, onore a chi lavora duro, ma non trinceriamoci dietro scelte di campo oltranziste. Solo la discussione onesta e aperta fa bene a tutti…

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Di: Ernesto Sferlazza http://blog.spaziogis.it/2010/07/22/arcgis-com-il-cloud-gis-secondo-esri/comment-page-1/#comment-6652 Ernesto Sferlazza Thu, 18 Aug 2011 10:14:44 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=2328#comment-6652 Buongiorno,
nel leggere l’articolo ed i primi due commenti, mi è un po’ dispiaciuto l’atteggiamento da “talebani dell’Open Source” che traspare in essi e che coinvolge, seppur incidentalmente, chiunque operi utilizzando “l’odiato software capitalista straniero”. Ritengo che se si ha un mezzo a disposizione, non c’è nulla di male a sfruttarne le funzionalità. Certo, se la stessa cosa si realizza con un software più spartano, magari Open Source, c’è una punta di soddisfazione in più, ma se ciò deve richiedere, a parità di performances e di efficacia, tempi più lunghi ed un maggiore onere (nell’O.S. è gratis il software, ma non la formazione e la messa a punto e la personalizzazione delle applicazioni), non so se ne vale la pena.
Inoltre, per bilanciare le critiche sulla composizione dei servizi, ai colleghi della Provincia di Trapani andrebbe tributato un plauso per la passione e l’entusiasmo con cui da tempo conducono la sperimentazione che, in quanto tale, comprende anche tentativi ed errori (solo chi non opera non sbaglia).
Un’ultima precisazione: ho provato a caricare su ArcGIS.com servizi wms generati sia con ArcGis Server, sia con MapServer e funziona perfettamente. Inoltre, la trasparenza e l’ordine di sovrapposizione dei diversi strati possono essere gestiti direttamente dal visualizzatore di ArcGIS.com.
Cordiali saluti
Ernesto Sferlazza

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Di: Pietro Blu Giandonato http://blog.spaziogis.it/2010/07/22/arcgis-com-il-cloud-gis-secondo-esri/comment-page-1/#comment-5221 Pietro Blu Giandonato Fri, 23 Jul 2010 19:50:22 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=2328#comment-5221 Gia’, sintetico perché non è che ci fosse molto da raccontare, a differenza di CloudGIS, che invece ha molte cosette che varrebbe la pena descrivere in dettaglio.
Sicuramente per ESRI è un’occasione mancata, per riscattare la sua fama di major troppo concentrata sul business. Per me è strano siano stati così miopi, ma tant’è…
Al momento in cui scrivo la mappa embedded non va, e quella che risiede su ArcGIS.com restituisce un errore relativo a uno dei servizi WMS probabilmente inattivo. Un classico esempio di quanto l’affidabilità dei servizi di mappa via web sia fondamentale, se usati in contesti critici.
Meditate Province e Regioni, meditate… ;)

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Di: Alessio http://blog.spaziogis.it/2010/07/22/arcgis-com-il-cloud-gis-secondo-esri/comment-page-1/#comment-5220 Alessio Thu, 22 Jul 2010 21:04:32 +0000 http://blog.spaziogis.it/?p=2328#comment-5220 Bel post Pietro, sintetico ma al tempo stesso capace di raccontare efficacemente cosa è e – soprattutto – cosa NON è ArcGIS.com.

Per il momento la definizione che mi pare più calzante per questo servizio è “occasione persa”. Troppo severo? :)

Ciao

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