E’ molto importante, e difficile, trovare una visione ragionata di quello che sta avvenendo nel settore, e questo articolo è un ottimo contributo.
Grazie
Gimmi
Buona visione,
a
]]>Lo trovo stimolante per il metodo (il social reporting) ed interessante per i contenuti.
La conferenza State of the Map sembra essere stata in generale molto bella e concretamente visionaria.
Buona lettura (visione),
a
]]>Non mi sorprende poi il fatto che anche a me hanno colpito molto la sessione sulla VGI – su TANTO spesso ne abbiamo parlato in varie occasioni – e le considerazioni riguardo lo stato delle SDI in Regioni e in generale nella PA. In Italia qualcosa si sta finalmente muovendo, ma il problema – è vero – rimane l’essere troppo “data driven”, probabilmente perchè l’utente medio non è abituato a pretendere servizi dalle SDI pubbliche, andando oltre il banale download di dati.
Una via è, come spesso abbiamo detto, la disseminazione della consapevolezza. E a questo proposito mi auguro il report di Sergio possa entusiasmare molti altri nostri lettori, come è accaduto per me e Andrea. Leggendolo, nuove tabs di FF con siti, progetti, articoli citati si sono moltiplicate come fossero funghi, tutti preziosi e ricchi di spunti.
A questo punto voglio chiudere dando appuntamento a tutti, sempre su TANTO, per riflessioni e approfondimenti che le sessioni/argomenti della Conferenza avranno saputo suggerirci.
Ad maiora!
]]>Mi hai fatto capire quanto è importante guardarsi intorno. Non che non lo sappia, e che non lo pratichi, ma dovrei farlo anche fisicamente: alzare il sedere dalla sedia e partecipare a queste iniziative.
Mi sono sentito provinciale, proprio (paradossalmente) quando hai parlato di Italia. Ho pensato a quando banalizzo verso il basso i risultati delle amministrazioni e degli uomini del nostro paese, ed a quanto sia sbagliato farlo. Dal tuo post esco “contento” e confortato (ed anche conscio dei miei errori di valutazione).
Ma mi sono sentito anche un po’ provinciale, quando racconti dell’interesse reciproco tra gli “evoluzionisti” e quelli della “Cartoteca Digitale Universale”. In questo contesto però, e pensando all’Italia, credo che non dipenda soltanto dal mio essere un “malpensante”.
Amo gli articoli che mi costringono ad aprire il vocabolario. Io che sono un povero geologo (terra-terra) ho aperto la voce proattivo : “Nel linguaggio aziendale, di chi opera con il supporto di metodologie e strumenti utili a percepire anticipatamente i problemi, le tendenze o i cambiamenti futuri, al fine di pianificare le azioni opportune in tempo”.
Un solo obiettivo: essere proattivo
La tua ovvietà “le SDI nascono e stanno crescendo più rapidamente, armoniosamente ed hanno maggior successo -cioè soddisfano i bisogni degli utenti (e sono loro a dichiararlo!)- dove è maggiore l’attitudine alla collaborazione, la cooperazione tra istituzioni” , è talmente ovvia da essere rivoluzionaria. C’è da fare questo sforzo ogni giorno, nei luoghi pubblici che frequentiamo per ragioni professionali; auspicando un orientamento service driven.
Sergio grazie. Ti ringrazierò ancora con la testa, quando leggerò i pdf che il tuo post mi ha fatto “incontrare”. Inizierò con “Volunteered Geographic Information”.
Buona giornata,
a
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