2 dicembre, 2009 | di

Whitebox C’era bisogno dell’ennesimo progetto GIS open-source? Non bastavano i veterani QGIS e GRASS e la numerosa schiera dei più giovani uDIG, GvSIG, OpenJUMP, MapWindow solo per citare i più famosi? Ma certo che no! Open source in open minds ci piace dire da queste parti…

E allora senza indugi vediamo di che si tratta.

Intanto il nome del software Whitebox – affermano al Centro di Idrogeomatica dell’Università di Guelph, Canada – è ispirato alla filosofia della trasparenza, base dell’open source. Sembra abbiano scoperto l’acqua calda, e invece qualcosina in più la danno. In ogni tool che compone il GIS c’è un bel pulsantino che mostra il codice usato per realizzarlo. Più trasparente di cosi! Didatticamente costituisce un enorme valore aggiunto, anche dal punto di vista dello sviluppo.

E si spingono anche più oltre… pare Whitebox sia autenticamente estensibile. E’ possibile infatti creare nuovi tool ad hoc in relativamente pochi passaggi usando un wizard di scripting per Python o Visual Basic/C# , tra l’altro convertendo il codice da un linguaggio all’altro! Leggete qui e qui. C’è anche la possibilità di creare delle finestre per gestire i nuovi tools, mediante un dialog designer.

E’ possibile scaricare il codice sorgente del software – distribuito con licenza GPLv3 – o già compilato, pronto per essere utilizzato senza doverlo installare, ma solo su Windows. Non parlano sul sito di portabilità su Linux, ma chi è più esperto di me potrà valutarlo grazie al sorgente. E magari farcelo sapere qui su TANTO :D

Andiamo avanti con la prova out of the box.

(continua…)


TANTO non rappresenta una testata giornalistica ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001, in quanto non viene aggiornato con una precisa e determinata periodicita'. Pertanto, in alcun modo puo' considerarsi un prodotto editoriale.