10 marzo, 2011 | di Importanti novità nella prima release beta di Mapserver 6!
  • Output in formato Kml
  • Migliorata l’etichettatura: le etichette con la proprietà ANGLE FOLLOW a volte portavano ad avere lebal con angoli strettissimi e diventavano illeggibili. Adesso è possibile chiedere di evitarle, lasciando spazio ad etichette in posizioni più favorevoli.
  • Migliorato il supporto al Feature Style
  • Cresciuti i formati di output per le richieste WFS GetFeature
  • Map viewer integrato con Openlayers
  • Migliorata la gestione dei file temporanei
  • Possibilità di abilitare/disabilitare i singoli layer nei servizi OGC
  • Possibilità di combinare feature provenienti da layer differenti
  • Supporto al clustering delle feature nei layer puntuali
Release note originale: http://lists.osgeo.org/pipermail/mapserver-users/2011-March/068125.html
15 novembre, 2010 | di

Da un po’ di tempo, all’interno dei miei lavori, ho la fortuna di lavorare con Geoserver. Finora, in ambiente di produzione, ho sempre utilizzato la versione Stable (ad oggi la 2.0.2), ma avendo dovuto aggiornare il sistema per ovviare ad un piccolo problema con il salvataggio di alcune configurazioni tramite l’interfaccia web, risolto nelle nighlty builds successive, non ho potuto resistere alla tentazione di farmi un giro sulla nuova 2.1-beta1.
Andando in giro per il web in cerca di recensioni su questo rilascio, non ho trovato notizie in italiano riguardo le sue grandi ed importanti novità della nuova release, nonostante il la notizia sia di Settembre. Ho pensato quindi di riportarne qui una traduzione sintetica e commentata, credendo di fare cosa gradita a chi non avesse avuto modo di seguire gli aggiornamenti di questo software.

Sul blog di Geoserver potete leggere la nota di rilascio ufficiale.

WMS a cascata

Fino alla precedente release Geoserver non permetteva di creare un servizio WMS che a suo volta andasse a interrogare altri server WMS. Questa novità permette di connettere, in cascata appunto, un’istanza di Geoserver con un qualsiasi altro server WMS compliant (es. Mapserver, ArcGIS Server, o un’altro Geoserver). All’amministratore del software, questa funzionalità appare come una nuova tipologia di datastore, configurabile da interfaccia web come le altre tipologie di sorgenti dati.

Servizi virtuali

Altra novità di grande importanza sono i servizi virtuali. Finora una singola istanza di Geoserver poteva servire un unico servizio globale. Per il servizio WMS si poteva ovviare usando i gruppi di layer e i layer innestati, ma il servizio appariva sempre come un unico endpoint. Con la 2.1 , sulla stessa singola istanza del server, potranno essere creati più servizi virtuali, che verranno esposti ai client come endpoint diversi.

Livelli SQL

Molto spesso si ha la necessità di esporre i dati presenti nel DB prefiltrati, o messi in join con altre tabelle dati, ecc. La soluzione più comunemente adottata è quella della creazione di viste, e di indirizzare Geoserer a queste piuttosto che alle tabelle originali. Le viste tuttavia richiedono un carico di lavoro aggiunto alla mantunzione dei dati originali. I livelli SQL sollevano l’utente da questo “overhead” offrendo la possibilità di definire, tramite una query SQL, la vista che si vuole avere sui dati.
La query si selezione (una classica SELECT…) può essere definita staticamente oppure parametrizzata, ovvero a meno di uno o più parametri che il client potrà passare come chiavi aggiuntive ad una classica richiesta WMS. Per evitare problemi di sicurezza (es. sql injections) o errori nel caso in cui i parametri non siano compatibili con la query, è possibile configurare, tramite la sintassi delle regular expression, un validatore per ogni parametro richiesto.
Per maggiori informazioni qua trovate una spiegazione estesa.

WPS (Web Processing Service)

Per chi non la conoscesse, la specifica WPS definisce un protocollo per i servizi che espongono funzionalità di processamento dati. Tramite questi servizi un client, inviando richieste esprese secondo la sintassi definita dalla specifica, può richiedere al server di eseguire un’operazione, tra quelle esposte dal servizio, su dati localizzati sul server stesso o raggiungibili via rete.
Tra le più note implementazioni della specifica troviamo Zoo, 52 North WPS e PyWPS.
Grazie al lavoro congiunto di Andrea Aime e Victor Olaya, per permettere l’integrazione di SEXTANTE con Geotools, dalla 2.1 anche Geoserver integrerà un servizio WPS.
Si tratta ancora di un work in progress, ma già funzionante, di cui è disponibile una bozza di documentazione.

Unità di misura

Questa funzionalità potrà sembrare secondaria ma invece risolve tanti problemi nella definizione degli stili tramite SLD. Finora l’unica unità di misura disponibile era il pixel, per cui ogni valore di misura in un SLD era considerato relativo alla risoluzione dell’immagine, con la conseguenza di dover, spesso, definire più stilizzazione dipendenti dalla scala. Adesso è possibile indicare nel foglio di stile l’unità a cui si riferiscono i valori di misura presenti nell’SLD, come ad esempio la larghezza del tratto con cui disegnare una certa linea.  Anche per questa novità c’è la relativa pagina.

Risoluzione delle immagini

Sempre in tema di renderizzazione, è possibile definire la risoluzione delle immagini generate dal server. Di default Geoserver usa 90 DPI, e finora non era possibile configurarlo diversamente. La possibilità di gestire la risoluzione  è di grande utilità, ad es., per gli output di “stampa”, che in genere richiede risoluzioni più elevate. Ecco qua come farlo.

Queste le principali novità, ma il lavoro alle spalle di questa beta comprende anche  molti bug fix (una cinquantina) e tanti altri miglioramenti minori, che contribuiscono alla crescita di uno dei software più importanti e robusti del panorama GFOSS. 
Colgo l’occasione per ringraziare tutto il gruppo di sviluppo di Geoserver ed i vari soggetti finanziatori che hanno reso possibile il rilascio di questa nuova versione.

22 luglio, 2010 | di

E’ ormai da qualche mese che ESRI, con ArcGIS.com è ufficialmente con la testa tra le nuvole. Giovanni Allegri ha già dato notizia di GISCloud in un precedente articolo, in effetti il primo servizio applicativo di GIS “evoluto” e abbastanza maturo totalmente utilizzabile via web.

I tempi, la tecnologia e il mercato per parlare di GIS in the cloud – come aveva teorizzato Vector One due anni fa – sono dunque ormai maturi, e la scelta di ESRI di lanciare la sua applicazione webGIS quasi assieme alla prossima release di ArcGIS 10 è quindi “dovuta”. Tanto più che la stessa ESRI ha stretto una partnership con Amazon Web Servicesgrazie alla quale è possibile “affittare” ArcGIS Server sulla piattaforma di cloud computing di Amazon.

A mio avviso però, ArcGIS.com va in totale controtendenza con le strategie alla base di progetti come appunto GISCloud o anche CloudMade e GeoCommons e in genere quelli basati su svariate soluzioni tecnologiche, volte a garantire l’interoperabilità tra i dati seguendo le specifiche dell’Open Geospatial Consortium.

Un GIS “in the cloud” dovrebbe essere “aperto” per definizione, almeno per quanto riguarda la possibilità per l’utente di utilizzare dati e servizi di mappa via web provenienti da svariate fonti. Certo, può non esserlo per la parte applicativa, come proprio GISCloud, mentre invece CloudMade offre risorse di sviluppo, e ancora GeoCommons offre servizi business ad-hoc. Bene, ArcGIS.com non lo è nè dal punto di vista dei dati utilizzabili, nè tanto meno applicativo (avevamo dubbi?), anzi è “ESRIcentrico” in una maniera oserei dire “ottusa”. Gli unici contenuti che è possibile caricare nel proprio account non sono, tanto per dire, nemmeno shapefile (sic!) ma formati proprietari ESRI come ad esempio Map Package e Layer Package, mentre tra i servizi di mappa via web si possono importare solo quelli erogati mediante ArcGIS Server… e non certo con formati OGC (WMS, WFS, ecc)!

Qui sotto potete “ammirare” una mappa che ho realizzato utilizzando esclusivamente dati erogati dalla Provincia di Trapani e dalla Regione Siciliana, ovviamente mediante ArcGIS Server. In realtà i dati della Provincia sono esposti in maniera un pò confusa, e lo si può notare consultando i singoli servizi nella relativa pagina di ArcGIS Server. In sostanza sono stati messi troppi layer assieme, spesso ripetendoli da servizio a servizio. Quelli della Regione invece sono organizzati con un singolo layer per ogni singolo servizio, e dunque meglio utilizzabili in ArcGIS.com. In realtà mettere più layer insieme in un solo servizio non è affatto sbagliato, anzi, a patto che lo si faccia seguendo il criterio di realizzare una “vista” o mappa, ovvero rendendo gli strati visivamente compatibili (trasparenze, ordine di sovrapposizione, ecc).


Visualizza mappa più grande

La mappa, incorporabile in pagine web mediante <iframe>, risulta estremamente scarna, con la possibilità di impostare solo la dimensione e metterci o meno un tool di zoom. L’obiettivo è quello di indurre l’utente a visualizzarla direttamente su ArcGIS.com cliccando sul link “Visualizza una mappa più grande”. E magari fargli aprire un account…

Insomma, il cloud GIS secondo ESRI è chiuso, sia dal punto di vista applicativo (e questo ci può pure stare) sia dell’interoperabilità con i dati. E di questo francamente non ne vedo proprio la necessità, visto che la sua posizione dominante – almeno nei segmenti business e pubblico – è sempre molto salda, e non sarebbe di certo stata intaccata dando la possibilità di utilizzare dati vettoriali come shapefile (non dico PostGIS) e importare servizi di mappa via web con standard OGC.

26 maggio, 2010 | di

Il sistema GIS Cloud (beta) comincia a far parlare di sé.

GIS Cloud – General from GIS Cloud on Vimeo.

Si tratta di un sistema di cloud computing dedicato a servizi webgis che, in linea col concetto di “software as a service” , permette di sfruttare risorse hardware a software distribuite per realizzare servizi GIS online.
Tra le numerose funzionalità, offre la possibilità di creare progetti online, di caricare, gestire, editare, esportare, ecc. dati raster e vector di tutti i principali formati noti. Oltre a diverse librerie proprietarie, GIS Cloud si appoggia anche a GDAL e OGR, a garanzia di un’alta interoperabilità.

I layer, una volta caricati e impostati,  possono essere pubblicati sia tramite il loro flash viewer, che coe servizi WMS/WFS, nonché di fungere da client di servizi OGC, offrendo così la possibilità di realizzare anche mashup e servizi a cascata. Non poteva mancare il supporto ai servizi Openstreetmap, Google Maps, e simili.

Sono presenti inoltre alcuni semplici strumenti di analisi GIS e statistica, come esempio delle ulteriori funzioni che saranno rese disponibili in futuro…

Insomma, un oggetto da tenere d’occhio. In attesa di ricevere il vostro Free Account (che offre tutte le funzionalità ma in un ambiente non dedicato, con risorse condivise tra tutti gli utenti gratuiti e quindi non garantite) vi invito a fare un giro tra i video della loro sua gallery.

3 marzo, 2010 | di

GIScover è molto popolare tra gli appassionati di outdoor e GPS come il sottoscritto. Nato come mashup di Google Maps per condividere i propri itinerari, attraverso lo scambio di tracce GPS, si è gradualmente evoluto in una realtà più complessa ed in direzioni complementari.

In particolare ho trovato interessante l’utilizzo dell’User-Generated Content o UGC per proporre un servizio commerciale e personalizzato alle autorità turistiche locali.

Per capire meglio la realtà imprenditoriale che c’è dietro ho preferito quindi la forma dell’intervista, scritta e video, chiedendo direttamente al fondatore, Massimo Nicolodi, qualcosa di più sulla sua creatura.


Lorenzo Perone – Cos’è GIScover?

Massimo Nicolodi - GIScover è un punto d’incontro per appassionati di viaggi itineranti e di attività outdoor. L’obiettivo principale è quello di fornire una banca dati di tour e tracce GPS accessibile gratuitamente da chiunque e da ovunque.

Per gestire la grande quantità di dati è stato creato un motore di ricerca potente, ma facile ed intuitivo nell’uso, capace di reperire velocemente i tour ricercati.

Tutti gli utenti del sito possono registrarsi e scaricare i tour gratuitamente.
Ad oggi abbiamo 6640 tour per una distanza di 367538 Km ed un dislivello in salita di 11032 km.

LP – Quando è nato GIScover?

MN – Nel 2004.

LP – Perché è nato GIScover?

MN – ll team di GIScover è formato da grandi viaggiatori ed amanti di sport estremi. Negli ultimi anni le tecniche e gli equipaggiamenti sportivi sono cambiati e si sono evoluti, ma due cose sono rimaste costanti: pianificare un nuovo viaggio è ancora una cosa difficile che richiede tempo e dedizione e, nonostante questo, l’eventualità di perdersi nei posti che andiamo a visitare è un’eventualità da non escludere.

Quando cominciai ad utilizzare i primi ricevitori GPS nelle mie avventure mi resi subito conto di come questo piccolo apparecchio tecnologico poteva cambiare la mia vita. Portarlo sempre con me nelle escursioni sulle alte vie delle Dolomiti, significava avere una garanzia di soccorso in caso di necessità ed inoltre era la garanzia di non perdere più la rotta. Il GPS aveva un’interfaccia semplice e poteva comunicare con il PC. In questo modo potevo salvare ed archiviare i percorsi effettuati e potevo caricare le nuove tracce da percorrere recuperate attraverso amici e conoscenti.

Da qui il passo a capire che anche altri appassionati delle Dolomiti come me potevano essere interessati a questi scambi è stato breve.

In poco tempo l’idea ha preso forma: perché non costruire, in collegamento con le autorità turistiche locali, un servizio di informazioni complesso capace di promuovere le zone meno conosciute turisticamente e di fornire un nuovo valore all’esperienza di chi si reca in questi posti? E perché non utilizzare un portale Web, con un motore di ricerca avanzato, per rendere accessibile a chiunque le informazioni in modo semplice, veloce ed economico?

LP – Quante persone hanno collaborato alla nascita di GIScover?

MN – Eravamo in 10.

LP – Chi erano i protagonisti delle escursioni? Voi? Dei vostri amici? Un’associazione sportiva alla quale vi eravate affiliati?

MN – Appassionati di outdoor, io e mia moglie, amici. Abbiamo iniziato a mappare le principali ciclabili del trentino, le altevie delle dolomiti e percorsi di MTB tra cui le Transalp da Mittenwald al Garda (ne ho concluse 5).

LP – Che tecnologie utilizza Giscover?

MN – PHP, MySQL, Google Maps, Drupal. Nella nuova versione integreremo anche Open Street Map con scambio di tracce.

LP – Quanti utenti ha oggi GIScover?

MN – Circa 16.00.

LP – Come ha fatto GIScover a catalizzare la massa critica di percorsi che gli ha permesso di diventare così popolare?

MN – Siamo stati i primi a scambiare le tracce gratuitamente e abbiamo iniziato con bellissimi tour di sci alpinismo e mountain bike.

LP – Cosa sono gli ecopunti?

MN – Sono dei punti attribuiti agli utenti in base ai chilometri di percorsi caricati e che traduciamo in buoni sconto per acquisto di GPS e software dal nostro sito.

LP – Il compenso in ecopunti per i percorsi inseriti è stato efficace?

MN – E’ stato particolarmente stimolante per alcuni rilevatori che hanno svolto un lavoro incredibile.

LP – C’è qualche utente che ha raggiunto livelli di retribuzione tali da fare acquisti importanti?

MN – Qualcuno ha ricevuto dispositivi GPS pagati con il sudore e gli ecopunti.

LP – Quante sono le persone attualmente impiegate in GIScover? Che profili hanno?

MN – Ci sono attualmente 5 sviluppatori, collaborano inoltre fotografi e web designer.

LP – GIScover mostra attualmente una trasversalità di servizi (shop, corsi, servizi di geolocalizzazione, servizi di web-gis di supporto al marketing territoriale) quali sono quelli trainanti da un punto di vista economico?

MN – I principali settori di riferimento sono il turismo, la pubblica amministrazione e l’educazione.

Sviluppiamo soluzioni geoweb, Content Management System (CMS – Drupal), Customer Relationship Management (CRM – http://www.giscover.info/prodotti_servizi).

Abbiamo richieste da diverse località turistiche di aggiungere ai loro siti web delle funzionalità geoweb per promuovere i principali punti di interesse ed itinerari sul loro territorio. A questo proposito stiamo introducendo il concetto del GPS Guided Tour.

La presenza di GPS sui telefoni di nuova generazione sta accellerando la diffusione e la richiesta di queste tecnologie, di conseguenza noi stiamo investendo in ricerca e sviluppo sul settore mobile (Nokia, iPhone e Andorid).

Abbiamo iniziato un’attività di collaborazione con editori, in particolare segnalo la collaborazione con Ediciclo, editore specializzato nella pubblicazione di guide escursionistiche e per il cicloturismo. Stiamo accompagnando le ultime pubblicazioni con tracce GPS per agevolare i lettori nell’individuazione dei percorsi.

LP – C’è un sito/progetto italiano a cui ti sei ispirato o che ti piace particolarmente?

MN – I miei riferimenti sono wikipedia, flickr, google maps e youtube.

La nuova versione di GIScover che stiamo sviluppando ne permetterà una facile integrazione con funzioni simili.

LP – Quali sono i temi su cui state investendo e che pensate possano diventare economicamente rilevanti per la vostra azienda?

MN – Turismo, annunci classificati, pubblica amministrazione, educazione, mobilità e trasporto pubblico, sicurezza in montagna, applicazioni per mobile (Symbian, iPhone, BalckBerry e Android), canali tematici per i geocontenuti.

LP – Ci sono delle attività, diverse da GIScover, in cui siete coinvolti in questo momento e di cui vuoi parlarci?

MN – Un progetto al quale tengo particolarmente è “Scuola Web 2.0 – Esplora e Racconta” che è stato approvato e finanziato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Trento. E’ un progetto rivolto al mondo dell’educazione con scuole medie e secondarie del trentino ed alcune facoltà universitarie. E’ prevista inoltre la partecipazione di enti per beni culturali, turismo ed innovazione tecnologica.

http://tinyurl.com/y9gx8yw - http://tinyurl.com/yc8mlle - http://tinyurl.com/y8dmvyn

LP – Ci puoi segnalare alcuni case history degli ultimi progetti realizzati o in via di sviluppo?

MNBusFinder, sistema integrato per la mobilità

http://tinyurl.com/ybtyvh9http://tinyurl.com/y9mbymy

MN – Ed alcuni siti di cui abbiamo realizzato la parte di geoweb.

Percorsi Outdoor – www.giscover.com

La via del Brenta – http://laviadelbrenta.it/

Progetto turistico Sardegna – tancasabertas.net

Prototipo Route Planner ATAF Firenze – http://ataf.giscover.com/map

MN – Ti segnalo anche dei link ad applicazioni e tecnologie che ci sembrano molto interessanti.

Boston MBTA Planner - esempio di routeplanner al quale ci stiamo ispirando.

Google Maps per Mobile – qui è possibile richiedere fermate e linee da punto a punto anche per trasporto pubblico, provatelo su Firenze!

Digital Signage e automationazienda con cui collaboriamo per sistemi di digital signage e broadcasting localizzato. Sono tra i maggiori produttori al mondo di display per outdoor e sistemi bancomat. Possono produrre anche distributori di biglietti e schede magnetiche.

Google Transit – elenco delle città che offrono informazioni e orari per trasporto pubblico. Speriamo di poter aggiungere anche la regione Abruzzo.

Terravision – sito interessante per organizzare vacanze “fly and ski” e turismo estivo e attivo (bici escursionismo ecc…).

Val Venosta – Itinerari turistici in bici + treno.

Val Pusteria – Itinerari in bici.


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