il nuovo gestore della simbologia – già presente nella versione precedente – è diventato quello di default
import ed export degli stili
elementi lineari
è possibile inserire un simbolo nel punto centrale di una linea
è possibile inserire un simbolo sul primo e sull’ultimo nodo di una linea
è possibile inserire un simbolo in ogni vertice di unalinea
elementi poligonali
rotazione dei riempimenti svg
aggiunta la possibilità di inserire un simbolo in corrispondenza del centroide di un poligono
etichette
è possibile impostare la distanza in unità di mappa
inserito uno strumento per muovere/ruotare/cambiare interattivamente le etichette
Nuovi strumenti
aggiunta un’interfaccia per gdaldem
aggiunte nuove funzioni nel field calculator, $x $y e$perimeter
aggiunto lo strumento “Lines to polygons” nel menu Vector
aggiunto lo strumento “Voronoi polygon” nel menu Vector
Interfaccia
zoom ad un gruppo di layer
“Suggerimento del giorno” all’avvio (si può disabilitare)
migliore organizzazione dei menu, e nuovo menu database
possibilità di mostrare in legenda il numero di feature per ogni classe (si attiva con il tasto destro del mouse)
migliorata usabilità e “pulizia”
Gestione CRS
visualizzazione del CRS attivo nella barra di stato
possibilità di assegnare il CRS dal menu contestuale in legenda
possibilità di impostare il CRS di default per i nuovi progetti
Raster
aggiunti gli operatore AND e OR nel raster calculator
riproiezione al volo
inserita un barra degli strumenti, con pulsanti per calcolo dell’istogramma e funzioni di stretch
Gestione e provider dati
supporto per Join tra tabelle
nuovo provider vettoriale SQLAnywhere
supporto per la ricerca di valori NULL nella tabella degli attributi
miglioramenti nella modifica e nella gestione degli attributi
possibilità (opzionale) di inserire gli attributi della feature precedente all’inserimento di una nuova
stringa di rappresentazione dei Null value configurabile
possibilità di unire/assegnare valori di campi ad un insieme di feature
possibilità di salvare (tramite OGR) oggetti geometrici senza attributi associati (i.e. DGN/DXF)
QGIS Server
possibilità di specificare le Capabilities WMS nella finestra Proprietà Progetto
supporto per stampa WMS tramite GetPrint-Request
Plugin
supporto per l’utilizzo di icone nella finestra di dialogo di gestione dei plugin
rimosso plugin “quickprint” (usare in sostituzione il plugin easyprint scaricabile dal catalogo)
rimosso plugin “ogr convertor” (usare in sostituzione “save as” dal menu contestuale)
Stampa
supporto per Undo/Redo nel gestore di stampa
Io l’ho appena installato ed il primo impatto è molto buono. Feature come il supporto per il Join, la riproiezione al volo dei file raster e le migliorie legate alla simbologia mettono da subito di buon umore. Nel ringraziare tutti quelli che hanno contributo al progetto, ricordo (anche a me stesso) che QGIS è basato sul volontariato; una donazione, anche minima, si può fare da qui.
Il primo impatto con la geostatistica può essere molto duro; specie se da un giorno all’altro si passa dal fare belle carte (false) tematiche ed allestimenti per la stampa, all’analisi spaziale.
Si parte quasi sempre da una “strana” nuvola di punti, che rappresenta la distribuzione di una serie di dati noti, e dalla quale si dovrà eseguire un’interpolazione. Per fortuna esiste l’arma segreta: il kriging.
E’ uno dei nomi che ti passa più sotto gli occhi, e solo per questo hai il sospetto che sia qualcosa di importante. Ricordi subito di averlo visto citato in quel particolare modulo di quel software, e magari provi subito ad usarlo. Pochi click e produci una bella carta di dispersione di una certa variabile. Spegni subito il cervello e vai ad impaginare la carta prodotta: un reticolato kilometrico, una legenda, una freccia nord ed una scala metrica. Non ti resta che esportare un bel pdf e consegnarlo a chi di dovere. FINITO!!!
Ovviamente non ho finito alcunché. L’esempio di sopra, macchiettistico ma non lontano da diverse realtà, contiene un brutto esempio procedurale. Non bisognerebbe mai limitarsi a fare qualche click su qualche bottone di un’interfaccia di un software, senza capire i processi che stanno alle spalle.
Il kriging è un famosissimo metodo di interpolazione spaziale, con diverse varianti. “E’ un metodo di regressione usato nell’ambito dell’analisi spaziale (geostatistica) che permette di interpolare una grandezza nello spazio, minimizzando l’errore quadratico medio.” (Kriging – Wikipedia, da http://it.wikipedia.org/wiki/Kriging).
Ci sono diverse pubblicazioni e libri di testo che ne parlano diffusamente e che ne illustrano i principi su cui si poggia. Per i neofiti sarà di grande aiuto uno strumento didattico come E{Z}-Kriging.
Consente a studenti con un background matematico di base di esplorare e comprendere il mondo del kriging, ed in particolare quello dell’ordinary kriging. Si presenta con un’interfaccia grafica divisa in tre pannelli (vedi figura sottostante):
quello per configurare la base dati
quello per la gestione del semivariogramma
e quello per il kriging
La semplicità di utilizzo è molto alta. E’ possibile impostare la posizione del punto di cui si vuole stimare il valore interpolato (in rosso e a sinistra, nella figura in alto) e quella dei punti con valori noti, così come variare i parametri del semivariogramma; per ogni modifica potremo valutarne immediatamente le conseguenze:
quanto pesi nel modello un punto al di fuori del range
quanto sia ridotta l’influenza di punti aggregati
quanto il variare dei valori dei punti, alteri i valori previsti e la varianza dell’errore
come il modello di forma del semivariogramma, il nugget, il sill ed il range influenzino i risultati del kriging
…
Non è uno strumento per fare vere simulazioni, a partire da dati propri. E’ utile “soltanto” per capire come funziona questo famoso metodo di interpolazione, sia che lo si voglia applicare, sia che lo si voglia spiegare a qualcun altro.
Segnalo in chiusura due belle letture utili a chi voglia avvicinarsi alla geostatistica ed al kriging:
E’ con grande piacere e curiosità che scrivo di questa nuova release di QGIS (la notizia è del 30 aprile scorso). E’ un GIS opensource rilasciato sotto licenza GNU General Public License, disponibile per Linux, Mac e Windows.
Questa versione include 140 correzioni di bug, una maggiore stabilità, e numerose nuove funzionalità.
Queste le novità principali:
il ridisegno della barra degli strumenti che ne migliora la chiarezza e la consistenza
aggiunte nuove funzioni di digitalizzazione
supporto per gli stili (ad ogni layer vettoriale sarà possibile associare uno stile grafico)
migliore gestione delle raster (trasparenza e classificazione)
supporto per il drag and drop dei file dentro il file manager
creazione di un repository di plugin, diventato abbastanza ricco da quando esiste il supporto per python
rotazione e ridimensionamento dei simboli in basi ai valori di un campo selezionato
In un mio post di cui sono molto orgoglioso scrivo degli effetti a catena generati dalla semplice lettura di una pagina web. Questo post è ancora una tessera di quel domino.
Scrivevo infatti di un bel video tutorial di Lorenzo Perone, e gli attribuivo un solo difetto: il non mostrare a video le operazioni le operazioni da lui ben raccontate. In quell’occasione lo contattai per fargli i complimenti e per stimolarlo a rendere ancora più efficace il suo bel lavoro. Gli ho semplicemente detto qualcosa come: “ma perché non catturi il video delle operazioni che esegui al pc, in modo da renderlo ancora più didattico?”
Con Lorenzo ho avuto il piacere di incontrarmi grazie al web, e prima della scrittura del suddetto post; ci leggiamo a vicenda, qualche volta chattiamo e qualche altra ci scriviamo email.
Lo conosco poco, ma in quell’occasione ne constatai la reattività e la voglia di lavorare bene, e per circa una settimana abbiamo discusso di come ottimizzare questa operazione di screencasting. Io ho una piccola esperienza di cattura video per la creazione di tutorial, e mi sono permesso di suggerirgli due prodotti diversi tra loro: Jing e CamStudio.
Jing è un prodotto gratuito di cattura video e audio della TechSmith (quelli di Camtasia per intenderci) per Mac OS e per Windows. E’ caratterizzato dalla semplicità di utilizzo ed è accoppiato ad un servizio di hosting gratuito per l’upload dei filmati registrati (qui un esempio). E’ possibile pubblicare i video anche sui propri server.
Oltre ai video, si possono fare degli screenshot ed annotarli con dei semplici strumenti (vedi immagine sottostante).
E’ di facile utilizzo, e copre le funzioni richieste per la gran parte degli utilizzi. E’ un programma che però non consente di personalizzare quasi nessun parametro. Se vogliamo più “potere” nella creazione di questi filmati dobbiamo passare a qualcosa come CamStudio.
Anche CamStudio è un prodotto gratuito sia per uso personale che professionale, disponibile solo per windows. Acquisisce tutte le attività che vengono fatte a schermo e le salva in formato AVI o SWF, sfruttando uno dei codec a disposizione sul proprio pc; l’autore del software ha reso disponibile sotto licenza GPL, un codec che genera filmati con un buon rapporto qualità/dimensioni del file (qui sotto un filmato creato con CamStudio).
Con entrambi i prodotti potrete anche registrare la vostra voce da microfono: con il primo non potrete personalizzare alcunché, mentre con il secondo avrete più mano libera (qui sotto il pannello delle opzioni di acquisizione audio).
Avere a disposizione uno strumento di screencasting può essere veramente molto utile. Io creo video essenzialmente per tre ragioni:
creare delle videoguide
documentare un bug di un software ed inviarlo al supporto tecnico (così con una solo email li inchiodo )
dare un po’ di supporto a clienti, amici, fratelli e mamme (“come metto il traduttore di lingue nella barra degli strumenti del browser?“
E spesso in pochi minuti produco qualcosa che messa per iscritto mi avrebbe levato molto più tempo ed energia.
Vi segnalo queste piccole utility di corredo:
Dropcloth (solo per windows), per mettere un velo dietro la finestra che state catturando ed evitare che si veda (ad esempio) il vostro disordinatissimo desktop
ZoomIt (solo per windows), per zoomare e annotare sul video
Sizer (solo per windows), per ridimensionare le finestre da catturare in maniera precisa.
Non avrei mai scritto questo post, se non avessi avuto lo scambio con Lorenzo e per questo lo ringrazio.
TatukGIS viewer è una delle più piacevoli scoperte software fatte di recente, ed ancora non finisce di stupirmi. Si tratta probabilmente del miglior GIS viewer gratuito per windows, in termini di funzioni, flessibilità d’uso e performance.
Noi lo usiamo molto in ufficio soprattutto per dare un rapido sguardo a nuovi dati ricevuti in (quasi) qualsiasi formato GIS, o per aprire al volo un vecchio file d’archivio. E’ molto comodo per leggere rapidamente file raster compressi (ECW/ECWP, MrSID, JPEG2000), senza passare da procedure di import e/o conversione.
Utilizzandolo mi sono chiesto se ne esistesse una versione “portatile” da caricare su pendrive USB, che non ne richiedesse l’installazione, e che fosse eseguibile direttamente dal driver USB. Ho girato la domanda al supporto tecnico ed ho scoperto che TatukGIS viewer è nativamente portatile: basta infatti copiare la cartella di installazione (di solito la cartella “C:\Programmi\TatukGIS\Viewer”) nella pendrive. Fatto questo, potremo lanciare l’applicazione da qualsiasi computer a cui connettiamo la nostra pendrive, entrando nella cartella che abbiamo copiato e facendo doppio click sul file “ttkVWR.exe”.
Lezioni online per spiegare scienza e tecnologia Oilproject organizza con l’Istituto Italiano di Tecnologia una serie di lezioni divulgative su neuroscienze, nanotecnologie, farmacologia e macchine intelligenti, per raccontare al grande pubblico lo stato dell’arte della ricerca di base e applicata. Qui tutti i dettagli. Leggi tutto... (0)
Il GFOSS Day 2011 è a Foggia I prossimi 24 e 25 novembre l’Università degli Studi di Foggia ospiterà il GFOSS DAY 2011, organizzato come di consueto dall’Associazione Italiana per l’Informazione Geografica Libera GFOSS.it Leggi tutto... (1)
Mappali, denunciali e... tassa.li Tassa.li è una interessante startup realizzata da un gruppo di giovani tecnologi, con l’intento di rendere facile la denuncia di esercizi commerciali che non rilasciano il regolare scontrino fiscale. E in un periodo nero come questo, molta gente avrà una gran voglia di partecipare. Grazie a una applicazione disponibile sia per iOS che Android, è infatti possibile in pochi clic geotaggare l’esercizio e riportare la somma dello scontrino non emesso. Il tutto in maniera assolutamente anonima. E questi ragazzi dimostrano di vedere molto lontano, perché presto rilasceranno i dati raccolti in forma totalmente aperta e libera. (7)
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