28 gennaio, 2010 | di in » Entropia

Una citazione del genere appare certamente velleitaria in un Paese come il nostro, dove la Geografia viene talmente sottovalutata e ridicolizzata da dover sparire dalle nostre scuole, relegata a materia di serie B, indegna di essere insegnata in maniera decorosa.

Eppure questa è la citazione che riassume al meglio la presentazione tenuta a “TED Talks” da Bill Davenhall, coordinatore della sezione health and human services della ESRI.


Davenhall racconta di come l’esperienza di aver subito un infarto lo abbia condotto ad avere una sorta di illuminazione: è possibile che i luoghi nei quali ho vissuto nella mia vita siano in relazione con questo? Ma certo, ho detto tra me e me, pensando immediatamente all’elevata percentuale di casi di cancro e al tasso di mortalità proprio della città di Taranto, nella mia Puglia, una delle zone più inquinate d’Italia. Geography matters… even in medicine.

Il sagace Davenhall infatti ci mostra come i luoghi nei quali ha passato la maggior parte della sua vita, siano guarda caso quelli nei quali ci sono i più elevati tassi di infarto, grandi città nelle quali i livelli di particolato, monossido di carbonio, ozono sono piuttosto elevati.

Ma cos’ha di così illuminante questo discorso? In effetti, sembra davvero banale affermare che le grandi città siano “pericolose” per la salute. In realtà Davenhall sottolinea come nessun medico, tra le tante domande volte a fare l’anamnesi di una malattia, chieda “ma lei, dove ha vissuto negli ultimi anni?”. Insomma la geografia delle nostre vite può dire davvero molto riguardo la nostra salute.

Concetti questi che sono alla base dell’epidemiologia geografica. Gli epidemiologi da molto tempo in effetti hanno compreso che studiare spazialmente la diffusione di malattie e di fenomeni ad esse collegati è di fondamentale importanza. Ho cercato in giro, e la solita Regione Emilia Romagna ha realizzato un Atlante di epidemiologia geografica, un gran bel lavoro che farebbe divertire parecchio quelli che, come noi, vedono mappe ovunque e hanno un irrefrenabile impulso a “mettere in mappa” qualunque tabella con nomi geografici.

Insomma, dopo l’eresia dell’eugenetica, prima o poi ci troveremo a parlare sempre più di geomedicina? Ovvero sempre di una medicina su misura, ma che tenga conto dei luoghi della nostra vita? Peccato che un’ora di geografia in questo Paese che fu di santi, poeti e navigatori, non valga quanto un’ora di religione. O pure due di educazione fisica…

Ma anche di questo parleremo presto…

Attenzione! Questo è un articolo di almeno un anno fa!
I contenuti potrebbero non essere più adeguati ai tempi!

9 Responses to “La Geografia è il destino della Medicina”

  1. By Atlante Sanitario della Sicilia on gen 28, 2010

    Si possono avere i dati sulla speranza di vita, sulle cause di mortalità, sono basati su diversi indicatori epidemiologici e analizzano la situazione siciliana fino al livello distrettuale e comunale per oltre 100 patologie.

    Contributo per l’individuazione dei bisogni di salute
    Aggiornamento 1997-2002
    Analisi della mortalità evitabile, per livello socioeconomico e rappresentazione comunale
    Registro Nominativo delle Cause di Morte (ReNCaM) 2004-2005

  2. By Pietro Blu Giandonato on gen 28, 2010

    Grazie per il contributo…
    In questo caso la Sicilia si dimostra non essere affatto da meno all’Emilia Romagna ;)
    Anzi, a prima vista mi sembra l’atlante sanitario siciliano abbia un livello di dettaglio molto maggiore, con un’aggregazione dati addirittura a livello comunale.
    Ci si potrebbe fare un gran bel lavoro di geomedicina, incrociando i dati epidemiologici con quelli sulla localizzazione di distretti industriali, discariche e altre minacce ambientali.
    Chi comincia???

  3. By Antonio Falciano on gen 28, 2010

    Pietro, hai colpito nel segno!
    Per quelli come noi per cui la prima legge della Geografia o legge di Tobler è un assioma su cui si fonda l’analisi spaziale è assolutamente un dovere sostenere con forza l’importanza della Geografia nella scuola italiana, senza trascurare tutte le possibili implicazioni derivanti dall’eventuale soppressione della già misera oretta attualmente prevista, talvolta anche sacrificata per dare spazio ad altre materie.
    Non serve assolutamente una laurea o un master in Sistemi Informativi Geografici per poter anche solo intuire l’esistenza di una correlazione tra la presenza di fattori esogeni nocivi e l’incidenza di certe patologie sul territorio.
    Gli atlanti sanitari della Sicilia e dell’Emilia Romagna sono assolutamente due esempi encomiabili nella cui direzione dovrebbero muoversi le azioni di monitoraggio ambientale e di prevenzione.
    La Geografia, oltre ad essere il futuro della Medicina, è il futuro di tutti noi!
    Grazie TANTO per aver sollevato con forza la questione. Mi auguro che possa costituire il nucleo di una discussione ancora più ampia.
    Ciao. Antonio

  4. By Pietro Blu Giandonato on gen 28, 2010

    Grazie anche a te Antonio per le considerazioni, TANTO da sempre sottolinea come la Geografia sia ovunque, e che cancellarla dalle scuole sia un crimine contro l’umanità.
    Mi autoaggiorno e segnalo che anche l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia ha realizzato un notevole lavoro con l’Atlante delle cause di mortalità, ricco di dati aggregati per Comune e con tabelle excel pronte all’uso per un bel mashup di geomedicina…
    Mettiamo da parte, mettiamo da parte :D

  5. By Claudia on gen 28, 2010

    Pietro, sono molto contenta del tuo post.
    Mi conferma che non abbiamo sbagliato lo scorso novembre quando, riflettendo con Andrea e Antonio sui temi per orientare il nostro GISDay qui a Palermo abbiamo deciso di parlare di GIS in ambiti non convenzionali, anzi di farne parlare i rispettivi specialisti.
    E in particolare, l’intervento:
    GIS: Validità e Limiti della Nuova Epidemiologia
    è stato tenuto a due voci da due medici e non due esperti di GIS:
    Ernesto Burgio – Coordinatore Comitato Scientifico ISDE Italia (International Society of Doctors for Environment)
    Anselmo Madeddu – Docente di Metodologia Epidemiologica, Università di Catania
    Sta nascendo una nuova consapevolezza del ruolo della geografia e della correlazione al territorio dei fenomeni non soltanto fisici. Il basso costo e la facilità di utilizzo dei sistemi di geolocalizzazione ha aiutatp la diffusione della cultura. Da qui in poi il lavoro da fare è TANTO.
    Noi del Consorzio Ticonzero ci siamo. Se vogliamo iniziare a fare una riflessione insieme su questa ed altre applicazioni ‘out of standards about GIS’, ne saremmo felici.

  6. By Pietro Blu Giandonato on gen 28, 2010

    Claudia, che dire… sono io che sono contento!
    Anzi, siamo contenti…
    Sapere che le cose che scriviamo qui rilanciano situazioni, idee, iniziative, progetti che sono stati già affrontati o son partiti in un altro luogo e in un altro tempo, fa un immenso piacere.
    Anche perchè il nostro nuovo obiettivo, visto che in questi ultimi mesi siam diventati TANTI, è soprattutto quello di creare sinergie attorno ad aspetti innovativi della geomatica e della geografia.
    Chissà che presto non si possa organizzare un convegno sulla geomedicina. Personalmente su questo ho delle idee e delle speranze, e chissà che non riusciranno a concretizzarsi presto.
    Grazie ancora Claudia e, come diciamo tra noi… stay tuned ;)

  7. By Fabio D'Ovidio on gen 29, 2010

    A tal proposito vorrei segnalare un esempio assai calzante DHIS2.
    In questo tipo di applicazioni “non convenzionali (per il GIS)”, l’integrazione delle tecnologie WebGIS con tecnologie “altre” come la BI (Reportistica, analisi a diversi livelli di dettaglio – OLAP, previsioni – Data Mining) è fondamentale.
    Anche l’OGC sta lavorando alla redazione di un White Paper per standardizzare le tematiche GeoBI.
    L’uso di queste nuove tecnologie apre di sicuro le porte a nuovi ed innumerevoli scenari e campi di applicazione!

  8. By Andrea Borruso on apr 9, 2010

    Caro Pietro,
    aggiungo il link ad un video che mi ha fatto pensare a questo tuo post:
    http://bit.ly/cLaE9y

    Un abbraccio,

    Andrea

  9. By Antonio Falciano on giu 4, 2010

    Vi segnalo una recente iniziativa di grande impatto negli USA: http://bit.ly/9GYkQ9
    …e qui qualche esempio applicativo: http://bit.ly/9Lc0WG

    ciao
    Antonio

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