17 novembre, 2014 | di

Due “Italie”. Non è la sintesi della fotografia del nostro Paese del consueto rapporto sociologico-economico-politico, ma la raffigurazione paradossale e contraddittoria dell’Italia, relativamente alla disponibilità del patrimonio informativo dei dati e i servizi geografici, in base alla prospettiva da cui la si analizza, nazionale o europea.

Nelle scorse settimane AgID ha pubblicato il report che presenta lo stato delle attività di alimentazione del RNDT (il catalogo nazionale dei metadati di dati e servizi territoriali) da parte delle Pubbliche Amministrazioni italiane. Negli stessi giorni, l’Agenzia Europa dell’Ambiente ha reso noto il rapporto sullo stato di attuazione della direttiva INSPIRE a metà del processo di implementazione, in cui, tra l’altro, è rappresentata la situazione sulla disponibilità dei metadati anche attraverso i servizi di ricerca.

L’Italia del RNDT è quella che rende conoscibili le informazioni (gli ormai arcinoti metadati) su un discreto numero (7814 per la precisione) di dati e servizi, indicandone le caratteristiche e le modalità per l’accesso e l’utilizzo.

L’Italia che esce fuori dal secondo rapporto è il Paese che, insieme ad altri 5 (Bulgaria, Cipro, Malta, Lituania ed Ungheria), su 28 Stati Membri, non rende disponibile quelle informazioni attraverso il geoportale comunitario, nonostante l’obbligo derivante dalla Direttiva INSPIRE (come si vede dalla mappa creata da Andrea Borruso sulla base delle informazioni del rapporto stesso).

italy_inspire.jpg

È, quindi, un’Italia che non esiste. Un patrimonio di dati e servizi inesistente, nonostante gli sforzi economici, tecnici e tecnologici di tante Amministrazioni. O meglio, un patrimonio esistente ma che non è dato di conoscere, come se si fosse tornati indietro di un po’ di anni quando i dati erano tenuti in qualche “cassetto” inaccessibile.

Il paradosso che se ne produce è che se Giancarlo, giusto per usare un nome noto al blog che ci ospita, qui utilizzato per identificare un utente generico (cittadino, professionista, tecnico, decisore politico che sia), utilizzasse il catalogo nazionale o i tanti cataloghi dei singoli Enti italiani allora riuscirebbe a trovare le informazioni che cerca risparmiando tanto tempo prezioso che potrà impiegare nella valutazione, nell’utilizzo e nell’elaborazione dei dati.

Se invece il punto di accesso fosse il geoportale INSPIRE, allora la sua ricerca si rivelerebbe vana e se, per assurdo, il geoportale fosse l’unico punto di accesso, allora si ritroverebbe catapultato diversi anni indietro quando l’unica possibilità di conoscere la disponibilità di dati e servizi era quella di andare fisicamente a chiedere agli uffici dei vari Enti territoriali.

Tutto ciò nonostante sia stata addirittura introdotta recentemente (DL 91/2014 convertito nella legge 116/2014) una modifica al D. Lgs. di recepimento della Direttiva INSPIRE (32/2010) per cambiare … un “articolo”: così l’art. 7 comma 4 che recitava “Il servizio di ricerca [...] è garantito sulla base del RNDT [...]” è diventato “Un servizio di ricerca […] è garantito sulla base del RNDT [...]”. Ad oggi, però, per l’Europa i servizi di ricerca italiani (il RNDT non sarebbe più “il” servizio di ricerca ma “un” servizio di ricerca) sono rimasti ancora indeterminati, almeno a quanto risulta dal rapporto EEA.

Eppure, se i dati e i servizi documentati nel RNDT fossero “visibili” al geoportale europeo, l’Italia si posizionerebbe, per numerosità delle risorse informative, tra i primi 5 Stati Membri. Un bel balzo: dall’inesistenza all’alta classifica!

In più, come si evince dal report RNDT, le tipologie di dati documentati coprono quasi tutte le categorie tematiche (dall’utilizzo del territorio alle ortoimmagini, dalle reti di trasporto all’idrografia, dai nomi geografici alla pianificazione) offrendo a Giancarlo una gamma di risorse informative da poter utilizzare (a seconda della policy sul dato della Amministrazione titolare) per gli impieghi più disparati. Solo per dare un’idea si riportano alcuni grafici tratti dal report relativi al numero di dati descritti, in riferimento ai temi INSPIRE.

risorse_INSPIRE

Al fondo, c’è il mancato adempimento della registrazione del (o di un) servizio di ricerca nazionale al geoportale INSPIRE da parte dell’Italia. Un adempimento che richiede l’invio di una mail con l’indicazione dell’endpoint del servizio da inserire in uno specifico registro. L’inserimento in tale registro farebbe sì che le risorse presenti nel catalogo nazionale siano rese disponibili nell’area di discovery del geoportale europeo. In questo modo il nostro Giancarlo vedrebbe soddisfatto il bisogno di conoscere la disponibilità di dati e servizi a prescindere dal punto di accesso, anche, stavolta, nell’eventualità di dover elaborare set di dati transnazionali, per esempio.

La storia è nota ai più. Se a qualche lettore del blog fosse sfuggita può leggere l’appello alla base della campagna “Vogliamo l’Italia nel registro INSPIRE” (#italy4INSPIRE) che questo stesso blog, insieme a tanti altri blog di informazione geografica e alla comunità geomatica italiana, hanno lanciato ad inizio anno.

Alla campagna è seguita anche un’interrogazione parlamentare presentata nel mese di luglio scorso e rimasta ancora senza risposta.E’ di qualche giorno fa (12 novembre), inoltre, la presentazione di una nuova interrogazione parlamentare che, ricalcando la prima e tenendo conto delle risultanze del rapporto EEA, sollecita la registrazione di un servizio di ricerca italiano al geoportale INSPIRE.

L’auspicio è che si pervenga quanto prima ad avere una sola Italia, un Paese, cioè, che sappia rappresentare anche a livello europeo il reale stato dell’arte circa la disponibilità dei dati e servizi territoriali.

Non solo per sanare un’evidente violazione del diritto comunitario; quanto anche per dare evidenza al costante e ingente impegno delle amministrazioni pubbliche italiane a rendere sempre più conoscibile, disponibile e interoperabile il proprio patrimonio informativo. E soprattutto per offrire anche agli utenti italiani la possibilità di poter fruire dei servizi resi disponibili nel contesto INSPIRE.

Per farci sentire un po’ più europei anche in questo!

29 ottobre, 2014 | di

Il 6 e il 7 novembre 2014, ad Ancona, si terrà l’edizione di quest’anno del GFOSS DAY.

Il GFOSS DAY è un evento promosso dall’Associazione Italiana per l’Informazione Geografica Libera (GFOSS.it) della durata di due giorni, durante il quale vengono presentati i migliori lavori sull’utilizzo, lo sviluppo e la diffusione delle applicazioni libere e a codice aperto (Free and Open Source Software) in ambito GIS.

Vengono inoltre trattati argomenti sui dati aperti (Open Data) geografici. Durante la conferenza ci sarà anche la possibilità di conoscere nuovi software attraverso workshop, tenuti dai più importanti contributori italiani al software libero geografico. Lo scopo principale della manifestazione, giunta quest’anno alla settima edizione, è quello di coinvolgere imprese, enti pubblici, scuole, università, centri di ricerca, sviluppatori, cittadini, operatori del settore ed appassionati ai temi del software libero geografico e degli open data.

Tutti i dettagli su Programma, Luoghi, ecc. sulla pagina ufficiale.

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14 ottobre, 2014 | di

Il “nostro” Antonio D’Argenio modererà la sessione dedicata ai droni. Sotto i dettagli.


Dal 14 al 16 ottobre, presso il Palazzo degli Affari a Firenze, si terrà la 18a Conferenza Nazionale ASITA (Federazione delle Associazioni Scientifiche per le Informazioni Territoriali e Ambientali).

Tra i tanti eventi in calendario si segnala la sessione plenaria da titolo Applicazione dei Sistemi APR: Riferimenti tecnici, quadro normativo, esperienze ed opportunità organizzata da ASSORPAS e SPACE4AGRI.

La sessione (che si svolgerà il 15 ottobre dalle 14.30 alle 16.00) prevede interventi di ricercatori, operatori SAPR e rappresentati ENAC.
Tra gli argomenti trattati verrà data particolare enfasi alla interazione tra potenzialità tecniche di vettori e sensori, procedure e vincoli normativi, con particolare riferimento agli ambiti del precision farming e della fotogrammetria applicata alla cartografia e al rilievo dei beni culturali.

Si sottolinea che l’ingresso alla sessione, grazie al contributo del Progetto SPACE4AGRI, è libero.

Di seguito il dettaglio degli interventi previsti.

  • Remote Sensing of agricultural areas from RPAS using thermal, multispectral and hyperspectral cameras
    P. Zarco-Tejada, QuantaLab Remote Sensing Laboratory, Instituto de Agricultura Sostenible, Consejo Superior de Investigaciones Científicas, Cordoba, Spain
  • Quadro normativo nazionale di riferimento per l’utilizzo di APR
    R. Delise, Program Manager APR – ENAC
  • Regolamentazione, specifiche tecniche, opportunità di mercato: fattori di sviluppo (e reciproche influenze) del business dei servizi tecnici basati sull’utilizzo di APR in Italia
    P. Dosso, ASSORPAS, Studio di Ingegneria Terradat, Italia
  • Ricerca e applicazioni geomatiche nel settore APR
    M. Lo Brutto, ASSORPAS, DICAM – Università di Palermo, Italia

Moderano:  P.A. Brivio, CNR-IREA, Milano e A. D’Argenio, ASSORPAS

11 luglio, 2014 | di

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Ben 4 mesi fa chiedevamo una cosa dovuta e utile: che anche l’Italia fosse presente nel registro INSPIRE.

Non è cambiato nulla e questo incomprensibile stallo non è stato ancora superato. Ma c’è una novità e vi chiediamo di darci una mano a sostenerla e diffonderla.

La notizia di questa carenza di attuazione della normativa è arrivata a un gruppo di parlamentari (trasversale allo schieramento politico) interessato/competente sulle tematiche dell’innovazione tecnologica. L’onorevole De Lorenzis l’ha fatta sua e ha redatto questa interrogazione parlamentare, in cui chiede al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare “quali iniziative intenda assumere al fine di ottemperare all’obbligo di implementazione e integrazione nel portale europeo dei servizi descritti in premessa come richiesto dalla direttiva Inspire e dal relativo decreto di recepimento della stessa”.

La recente campagna affinché l’Agenzia delle Entrate facesse quanto dovuto nei confronti della comunità OpenStreetMap, ha tra i tanti pregi quella di farci sentire più forti.

Noi scriveremo nei social network:

@minambienteIT @glgalletti vogliamo l’Italia nel registro INSPIRE e vogliamo una risposta http://bit.ly/italy4inspire #italy4INSPIRE

Fatelo con noi!

10 febbraio, 2014 | di

NdR: la redazione di TANTO aderisce a questa campagna e si augura che questo incomprensibile stallo venga superato di slancio.


Hashtag: #italy4INSPIRE

Premessa

INSPIRE prevede che ogni Stato Membro fornisca almeno un endpoint nazionale per il discovery di metadati.
Ad oggi, la maggior parte degli Stati Membri (23 su 28) ha soddisfatto questo requisito registrando il proprio riferimento nazionale nel geoportale INSPIRE: http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/INSPIRERegistry/
In particolare, come si può vedere, alcuni paesi hanno registrato più di un endpoint, come l’Austria, il Belgio e la Lettonia: è infatti possibile registrarne anche più di uno per paese
A differenza di ciò, l’Italia non ha ancora alcun endpoint registrato per il servizio di discovery.
Per questa registrazione è necessaria una semplice comunicazione (email) del National Contact Point INSPIRE (o di qualcuno delegato dal NCP) indirizzata a EC/EEA INSPIRE Team (env-inspire@ec.europa.eu) ed per conoscenza JRC (michael.lutz@jrc.ec.europa.eu).

Domanda

Perché il servizio CSW realizzato da RNDT non è ancora stato registrato come endpoint italiano?

Dal punto di vista normativo, sia il recepimento della Direttiva INSPIRE (Dlgs. 32/2010) che il Codice dell’Amministrazione Digitale riportano che RNDT è il riferimento nazionale in questo contesto: “Il repertorio nazionale dei dati territoriali, [...] costituisce il catalogo nazionale dei metadati relativi ai set di dati territoriali” (Dlgs. 32/2010, art.5) [1].
Dal punto di vista tecnico-operativo i test effettuati nel luglio 2013 e gennaio 2014 dal Joint Research Centre della Commissione Europea (su richiesta dell’Agenzia per l’Italia Digitale) hanno dimostrato che il servizio CSW del RNDT e la quasi totalità dei metadati raccolti sono perfettamente conformi a quanto previsto dai Regolamenti 1205/2008 (metadati) e 976/2009 (servizi di rete) della Commissione Europea, nonché alle relative Technical Guidelines (1.2 del 2010 per i metadati, e 3.1 del 2011 per i servizi di discovery).
In particolare il test effettuato a gennaio 2014 ha riportato 4412 metadati “passed” e 412 “passed with warnings” su un totale di 5540 metadati sottoposti ad harvesting (nel RNDT i metadati disponibili sono 6143).
Il livello di conformità rispetto a INSPIRE è quasi totale per i metadati di dataset e serie (4415 su 4462).
Questo è un risultato importante ed è da notare che risulta essere migliore rispetto ai risultati ottenuti da altri Stati Membri.
Il report completo è disponibile a questo indirizzo: http://inspire-geoportal.ec.europa.eu/resources/sandbox/INSPIRE-dc160d85-7f54-11e3-9486-d8d3855bd8fc_20140117-095358/services/1/PullResults/

Sottolineiamo che è importante che la registrazione del servizio sia fatta al più presto perché:

  1. la disponibilità dei metadati italiani nel catalogo europeo serve a dare visibilità alle informazioni territoriali esistenti in Italia, il tutto proiettato a
    1. supportare le politiche ambientali nazionali e comunitarie
    2. favorire la conoscenza e la promozione del nostro territorio;
  2. l’iniziale disponibilità di metadati potrà innescare un processo virtuoso spingendo gli enti pubblici di ogni livello a conferire i metadati all’RNDT per far conoscere le attività dell’amministrazione su scala internazionale;
  3. per incentivare la realizzazione di servizi innovativi da parte di professionisti, consulenti e PMI locali da offrire agli enti locali sulla base della disponibilità di dati;
  4. per istanziare il ruolo del “nodo” Italia all’interno della rete;
  5. per dare riconoscimento e visibilità alle persone che, su scala diversa, hanno attivamente operato per la realizzazione dell’infrastruttura e dei servizi.

Conclusioni

Alla luce di queste considerazioni, esortiamo il NCP INSPIRE italiano a comunicare al più presto al JRC l’indirizzo del servizio CSW di RNDT affinché questo venga registrato come primo endpoint italiano in INSPIRE.


Firmatari (in ordine alfabetico)

  • Giovanni Allegri
  • Roberto Angeletti, ExportToCanoma blog
  • Domenico Sergio Antonacci
  • Andrea Antonello
  • Fulvio Ananasso, Stati generali dell’innovazione
  • Associazione italiana per l’informazione geografica libera – GFOSS.it
  • Associazione OpenGeoData
  • Associazione Stati Generali dell’Innovazione
  • Carmelo Attardo
  • Ugo Bonelli, Stati generali dell’innovazione
  • Giovanni Biallo
  • Andrea Borruso
  • Stefano Campus
  • Giovanni Ciardi
  • Piergiorgio Cipriano
  • Agostino Cirasa, Regione Siciliana
  • Bruno Conte, Stati generali dell’innovazione, Social4Social
  • Simone Cortesi
  • Laura Criscuolo
  • Antonio D’Argenio, Nadir
  • Margherita Di Leo
  • Alessio Di Lorenzo
  • Gianfranco Di Pietro, Geofunction
  • Leonardo Donnaloia
  • Antonio Falciano
  • Sergio Farruggia, Stati Generali dell’Innovazione, AMFM GIS Italia
  • Daniela Ferrari
  • Maurizio Foderà, Kartoblog
  • Marco Fratoddi, Stati generali dell’innovazione
  • Antonio Fregoli, MNDAssociation
  • Gabriele Garnero, DIST – Università di Torino
  • Geoportale regione Emilia-Romagna
  • Cesare Gerbino
  • Pietro Blu Giandonato
  • Simone Giannecchini
  • Luciano Giliberto, Eberhard Karls Universität Tübingen
  • Jacopo Grazzini
  • Nicola Guarino, ISTC-CNR
  • Giuseppe Iacono, Stati generali dell’innovazione
  • Carlo Infante, Stati generali dell’innovazione, Urban Experience
  • Viviana Lanza
  • Andrea Latino, Stati generali dell’innovazione
  • Simone Lella
  • Walter Lorenzetti, gis3w
  • Lorenzo Luisi
  • Davide Mangraviti
  • Simone Mantovani, MEEO
  • Jody Marca
  • Flavia Marzano, Stati Generali dell’Innovazione e Rete WISTER
  • Giacomo Martirano, Epsilon Italia, coordinatore progetto smeSpire
  • Stefania Morrone, Epsilon Italia
  • Beniamino Murgante, Università degli Studi della Basilicata e AMFM GIS Italia
  • Lorenzo Orlando, Stati generali dell’innovazione
  • Alessandro Oggioni
  • Mariella Pappalepore, Planetek Italia
  • Stefano Parodi, GeoWebLog
  • Fabrizio Pieri
  • Giovanni Perego (GimmiGIS), gisinfrastrutture.it
  • Lorenzo Perone
  • Emma Pietrafesa, Stati generali dell’innovazione (Rete WISTER)
  • Renzo Provedel, Stati generali dell’innovazione, SOSLOG
  • Eduard Roccatello, 3DGIS
  • Angelo Quaglia
  • Alfonso Quaglione
  • Morena Ragone, Stati generali dell’innovazione
  • Paolo Russo, Stati generali dell’innovazione
  • Alessandro Sarretta
  • Patrizia Saggini
  • Monica Sebillo, AMFM GIS Italia
  • Gian Bartolomeo Siletto
  • Claudia Spinnato, Consorzio TICONZERO
  • Lorenzino Vaccari, Provincia Autonoma Trento
  • Franco Vico, AMFM GIS Italia
  • Fabio Vinci, Epsilon Italia
  • Massimo Zotti

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[1] Inoltre, il Decreto 10 novembre 2011 relativo alle regole tecniche del RNDT, emanato dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e dal Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare, dispone che il RNDT, parte integrante dell’infrastruttura nazionale, eroghi i servizi di ricerca (art. 2) e prevede la pubblicazione dei metadati nel RNDT, assicurando il rispetto degli adempimenti di cui al Regolamento (CE) n. 1205/2008 e al D. Lgs. n. 32/2010 (DM art. 4)


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