1 gennaio, 2014 | di

Cinque anni fa scegliemmo di farvi gli auguri pubblicando il testo del ”Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere” (1832), dalle “Operette Morali” di Giacomo Leopardi.

Il caso ha voluto che oggi leggessi un tweet di @webeconoscenza, che mi ha fatto scoprire una piccola perla: nel 1954 Ermanno Olmi realizzò un video basato su questa opera. Dura soltanto 6 minuti e – a costo di ripeterci – mi sembra ancora una volta un modo speciale di augurare buon anno e buona fortuna.

Buona visione

Immagine anteprima YouTube

21 dicembre, 2012 | di

Auguri di buone feste da tutta la redazione di TANTO!!

31 dicembre, 2011 | di

Introduzione

Anni fa ho creato un aggregatore di feed RSS, con l’obiettivo di raccogliere le notizie provenienti dai blog italiani a tema GIS. L’ho fatto come “utilizzatore finale” (giuro che non è satira politica), per avere una fonte unica – e in particolare un solo feed RSS – da cui leggere notizie a tema. Gli associai anche un nome di fantasia: Blog GIS Italia.
Successivamente, quando TANTO era ancora un blog monoautore, l’ho inserito nel flusso di notizie di una delle colonne laterali del blog, e nel tempo ne ho curato (malamente) la manutenzione, l’aggiornamento del “motore” e quello delle fonti.

La sua ultima versione – che con un tocco di presunzione avevo classificato come “0.3” – era basata su Yahoo! Pipes e ne sfruttava pochissime funzioni (soltanto un po’ di regex sul titolo delle sorgenti degli RSS).

E’ uno strumento che mi è sempre stato utile, su cui desideravo investire un po’ di nuove risorse e dare finalmente vita alla versione “0.4”. Il momento è arrivato e nasce oggi, come progetto della redazione di TANTO, “Planet GIS Italia 0.4” (ebbene sì un nome un po’ diverso).

Planet GIS Italia 0.4

E’ una finestra sul mondo delle tecnologie e della cultura geospaziali, un punto di accesso e di scoperta centralizzato. Nulla di nuovo.

Esistono infatti già diversi aggregatori legati al mondo dei GIS. Tre esempi noti:

  1. Planet OSGeo, is a window into the world, work and lives of OSGeo members, hackers and contributors;
  2. Planet Geospatial, is a window into the world of geospatial technology;
  3. geoblogger.eu, is a feed aggregator of European geo-blogs and should serve as index and leverage networking for geo-minded people in that region.

Il nome è cambiato perché sono cambiati i criteri di selezione: ci sembrava riduttivo quello di aggregare “soltanto” le notizie/post/articoli provenienti dal mondo dei blog. Sono la fonte principale, ma non sono l’unica, né sempre la più ricca.
Ogni aggregatore sottostà a dei criteri di selezione, e quello principale di Planet GIS Italia (da qui in poi PGI) è “spaziale”: i contributi raccolti vengono dal nostro Paese (non sempre in senso stretto). Un altro criterio è ovviamente quello tematico.
Il risultato è un sito snello, un piccolo “televideo” tematico, che per scelta editoriale non ingloba interamente i post originali, ma soltanto una piccola parte.

Una piccola/grande novità di questo aggregatore, che lo differenzia ad esempio dai tre famosi di cui sopra, è il suo essere “geografico” non soltanto per i temi trattati, ma anche nel suo “cuore”. Infatti sugli elementi dei feed RSS sorgenti viene eseguita una procedura di geoparsing, con l’obiettivo di estrarre le informazioni spaziali eventualmente presenti in essi. Si tratta essenzialmente di una “caccia al
toponimo” che (se va a buon fine) consente di arricchire il dato originale con
un’informazione che inizialmente (quasi sempre) non era presente: la posizione sulla Terra.

Uno degli output è ovviamente una mappa, in cui vengono raccolti – ed eventualmente aggregati in cluster – gli elementi archiviati in PGI.

Non crediamo però che l’elemento geografico sia il più importante. Ci piace infatti pensare che questo spazio possa essere soprattutto una fonte di scoperta e un ponte tra persone, esperienze e professionalità. Nel lavoro di redazione, nel raccogliere e proporre gli elementi da aggregare qui, noi stessi abbiamo letto per la prima volta dell’esistenza di alcuni siti, abbiamo appreso nuovi concetti e siamo entrati in contatto con delle belle persone.

Come funziona Planet GIS Italia

Planet GIS Italia è basato su MANAGING NEWS, un motore open source per l’aggregazione di notizie con le seguenti caratteristiche di base:

  • Aggrega da sorgenti RSS/Atom a scelta
  • Mostra le notizie come lista o su una mappa
  • Consente di eseguire delle ricerche
  • Da la possibilità di raggruppare le notizie in canali
  • Esegue il geotagging delle notizie
  • Espone i contenuti raccolti via RSS (e GeoRSS)
  • Consente di condividere i contenuti su Facebook, Twitter o per email

Managing News è un prodotto (da febbraio del 2011) di Phase2 Technology, basato a sua volta su una personalizzazione di alto livello di Drupal 6, con alle spalle moduli che ci piacciono tanto, tra i quali OpenLayers. Il gruppo che ha originariamente sviluppato il prodotto è quello (fantastico) di Development Seed (per inciso una delle più belle homepage di tutti i tempi), e se ne ha evidenza nell’uso di MapBox come layer di base dell’interfaccia cartografica.

Il servizio di geoparsing è basato su Yahoo! Placemaker, un servizio che consente di sviluppare applicazioni location-aware, identificando i luoghi presenti in contenuti non strutturati (feed, pagine web, news, aggiornamenti di stato, ecc.) e restituendo i metadati geografici correlati.
Ad ogni luogo individuato viene associato un identificatore univoco
WOEID (Where On Earth Identifiers), un tipo (una categorizzazione di base, per definire ad esempio se il luogo è una città o uno stato), un nome “formale” ed una coppia di coordinate.

Immaginiamo ad esempio che su su Planet GIS Italia venga raccolto il seguente contributo:

“Opendata, donazioni, Baviera: conti e racconti”

Il motore di PGI lo invia a Yahoo! Placemaker che lo processa e gli restituisce (se viene individuato un luogo) queste informazioni:

  • woeId : 2345482 → gli associa un ID
  • type : State → lo classifica
  • name : Bavaria, DE → gli associa un nome formale
  • centroid → ne restituisce la posizione del centroide
  • latitude : 48.9172
  • longitude : 11.408

Questo è l’output completo che viene restituito. Se volete “giocarci” un po’, lo strumento più comodo e didattico è sicuramente la console YQL. Da questo link potrete aprirla precaricata con una query sintatticamente corretta e basata sulla stringa di sopra (una volta aperta la pagina, dovrete fare click sul tasto “TEST” che si trova sotto la query).

Se il processing geografico restituisce valori, questi vengono associati agli elementi dei feed in due modalità principali:

  • l’associazione di un tag con il nome del/i toponimo/i individuati (vedi immagine sottostante)
  • l’associazione di una (o più) coppia di coordinate in modo da poter rappresentare la notizia su una mappa

Le notizie per le quali non è individuato un luogo vengono inserite comunque nel sito, ma non potranno essere mappate. Se le fonti originarie contengono però nativamente delle informazioni geografiche in forma di GeoRSS, queste vengono utilizzate automaticamente per posizionare la notizia sulla mappa, anche nel caso in cui il geoprocessing non abbia prodotto risultati.

Con in nomi dei luoghi e con le lingue le cose però non sono così facili. Perché c’è Prato e anche prato. Grazie a PGI ho scoperto anche che c’è una destinazione di viaggio a Hong Kong che da molto fastidio all’analisi dei testi italiani: “Che Ha”. Ma mi fermo perché il tema è molto specialistico, ed è necessaria un’altra penna e un altro post.

Per familiarizzare con l’interfaccia del sito abbiamo preparato una breve videoguida, che ne illustra le caratteristiche principali.

Sui feed

Se fai una indagine su tre classi dell’ultimo anno delle superiori, su 70 studenti di 18 anni nessuno sa cos’è Google Reader, 2 si informano in rete sui siti dei grandi giornali, e 70, cioé tutti usano Facebook.[1]

Un po’ tutti noi di TANTO siamo Feed RSS/Atom dipendenti. Se ne può “fare uso” nelle modalità più svariate, e l’elenco delle ricette che trovate sul meraviglioso ifttt ne è una prova. Purtroppo sono forse ancora visti (e utilizzati) come strumento di nicchia, mentre dovrebbero essere quasi per definizione uno strumento “pop”.

Anche i colossi dell’informatica ci mettono lo zampino, e in browser come Mozilla Firefox Google Chrome il tasto per iscriversi ad un feed non fa parte della dotazione standard, ma è attivabile soltanto tramite un’estensione.

Un po’ di cura dovremmo mettercela anche noi che creiamo e diffondiamo RSS: i feed di TANTO ad esempio non superano ancora la validazione W3C. Costruendo questo spazio ho constatato anche che alcuni grossi siti del settore pubblicano i loro RSS con un corredo povero di informazioni (senza alcun tag e/o categorie).

Sorpresa e serendipità

If we’re going to encourage more innovation, it’s not enough for us to just dig in and work harder. We also need to encourage surprise and serendipity. We need to play each other’s instruments.[2]

Due delle emozioni tipiche nella quotidiana lettura dei feed RSS/Atom, sono per noi della redazione di TANTO lo spunto per farvi e farci dei grandi auguri per l’anno che verrà. Sorpresa e serendipità non bastano da soli a rendere un anno migliore di un altro, ma possono essere una delle scintille per fare partire quelle reazioni a catena che nel 2011 non si sono innescate.

Buon anno a tutti!

Grazie a CostantinoMassimo e Maurizio per avere seguito con attenzione ed interesse la nascita di PGI

30 dicembre, 2010 | di

Non dimenticherò facilmente il 2010 per mille ragioni; alcune (importanti) sono legate a TANTO.

Nel luglio di quest’anno questo blog ha festeggiato il suo quinto compleanno (per questo trovate le cinque candeline in alto a destra in homepage da diverso tempo), ed esserne stato il fondatore mi riempe di orgoglio e soprattutto mi fa stare bene.
Come ho già scritto, tutto è iniziato per la mia voglia di testare una delle migliori piattaforme open-source di blogging mai creata: WordPress. All’inizio era un blog autoreferenziale (lo sono “giustamente” un po’ tutti i diari, anche quelli online), il cui tema di fondo era (ed è) parlare de “le cose che mi piacciono …TANTO”. Ci presi gusto subito, ma più passava il tempo, più mi rendevo conto che fosse necessario fissare dei limiti alla varietà dei temi da sviluppare. Scelsi quelli legati (in maniera un po’ larga) alla mia professione: i sistemi informativi geografici si impossessarono definitivamente di questo spazio, che oggi è (credo) il blog italiano più longevo che parli di questi temi.
Il tempo che passa è da solo poca cosa. Per essere un blog senza sponsor, per lo sforzo di qualità che c’è alle spalle e per l’affetto dei lettori, anche gli anni di vita sono comunque una piccola medaglia.

Tante cose sono cambiate anno dopo anno, ma nel 2010 c’è stato un salto: si è infatti consolidato il gruppo di autori e tra noi parliamo (prendendoci forse troppo sul serio) di “redazione di TANTO”. Questo è avvenuto per diverse ragioni, e lungo strade differenti.
Nel 2010 si sono aggiunti tre nuovi autori. In ordine di pubblicazione: Lorenzo PeroneGiovanni Allegri e Antonio Falciano. La ricchezza di questo blog sono le persone, e questi ingressi ne sono stati ancora una volta una prova robusta.
Siamo diventati nove: persone con storie personali, professionali e geografiche spesso molto diverse, ma con un grande piacere nell’incontrarsi “al bar dietro al router”. Definiamo così il nostro modo di stare insieme, perché non ci incontriamo (quasi) mai di persona, e ci “parliamo” (quasi) esclusivamente per posta elettronica. Parliamo di bar, perché sono incontri veloci pieni di leggerezza (nell’accezione positiva del termine), con i capelli un po’ spettinati e con il giornale in mano, con la voglia di discutere di massimi sistemi e magari parlare di arancine sicilianeAlessio Di Lorenzo ha creato a metà del 2009 una mailing list per questi incontri al bar, e l’utilizzo che ne abbiamo fatto, dà una chiara idea di quanto siano cambiate le cose in quest’ultimo anno: in sei mesi del 2009 ci siamo scambiati circa 200 messaggi, mentre nel solo novembre del 2010 sono stati circa 300; veramente “straordinerio”.
La quantità e la qualità dei contributi hanno aumentato la complessità del sistema e anche per questa ragione – circa sei mesi fa - Gerlando Gibilaro ha scritto il nucleo principale di quello che è diventato il regolamento di TANTO. Il processo che ha portato alla stesura finale di questo documento è stato un esempio del flusso di lavoro “tipo” che sta dietro a (quasi) tutto ciò che vedete sul sito: si lancia una proposta nel modo più dettagliato possibile, si apre su questa una discussione, l’autore della proposta recepisce (eventualmente) alcune delle modifiche/integrazioni/correzione ricevute, propone una nuova versione e si ricomincia il giro. Così facendo alle volte ci perdiamo in vortici quasi senza uscita, ma è di per sé un fatto raro; inoltre anche le discussioni apparentemente più noiose, spesso nascondono dentro piccole/grandi risorse, delle noci da mangiare successivamente, al risveglio dal letargo. Avere delle regole non è un peso;  tutto è più leggero perché abbiamo uno strumento che ci consente di trovare una soluzione nei momenti difficili, e che soprattutto definisce il flusso di lavoro della redazione. Ad oggi non abbiamo mai usato il regolamento, e per farvi capire quale sia il nostro habitat citerò l’articolo 12 del regolamento:

Per qualunque controversia possa nascere in ordine alla gestione di TANTO avrà sempre ragione chi pronuncia la frase “Se ti segni un otto, entri in una valle di lacrime [...] La valle di lacrime”, citando film, personaggio, attore, regista e numero di scena. Se la frase viene detta durante un litigio, colui contro il quale viene pronunziata deve segnare zero.

Nel 2010 la redazione ha iniziato a fare ordine sul blog (la strada è ancora lunga), partendo dalla riorganizzazione delle categorie. Fino a poco tempo fa TANTO ne aveva più di trenta, ed era sicuramente meno leggibile. Da settembre ne abbiamo soltanto sei: DatiDidatticaEventiEntropiaNewsRecensioni Strumenti. Il lavoro di aggregazione dei vecchi post in nuove categorie è stato lungo (specie per i vecchi autori :-) ), ma l’aspetto più interessante è stato quello editoriale: abbiamo discusso dell’anima di questo sito, dei temi che abbiamo sviluppato e di quelli che vorremmo provare a sviluppare, ed infine abbiamo fatto delle scelte.

Sul layout del sito abbiamo fatto piccole modifiche, la più importante delle quali è legata ancora una volta alle persone. Ci sembrava doveroso dare visibilità agli autori, e per ognuno è stata creata una pagina che contiene una piccola nota biografica, l’elenco degli ultimi post, l’indirizzo di posta elettronica e gli URL (eventuali) del cosiddetto web sociale.

Pagina autori su TANTO

Per accedervi basta cliccare sul nome dell’autore, che trovate riportato sotto il titolo di ogni post.

TANTO in versione mobileGrazie all’eccellente WPtouch TANTO è un sito ottimizzato per i dispositivi mobili, ed il layout è talmente ben fatto (non è opera nostra) da risultare quasi più leggibile di quello standard.
Un’altra piccola novità di impaginazione del 2010 sono i widget di twantotantobook, presenti nella colonna di destra. Su questi trovate traccia rispettivamente delle attività del canale Twitter e di quello Facebook di questo blog (sono un altro modo per seguirci). La vera novità in questo caso è in realtà l’utilizzo dei social network, di cui i widget rappresentano soltanto una modalità di output.
Il canale Twitter è quello che abbiamo scelto di usare più attivamente (è comunque replicato su quello Facebook): ci pubblichiamo piccole notizie sulle quali non riteniamo necessario (o non abbiamo il tempo di) scrivere un post, e che vogliamo comunque pubblicare e diffondere perché valutate interessanti. Da un po’ di tempo, in corrispondenza di ogni cinguettio, trovate nota di chi di noi lo ha “emesso”: questo è opera ad esempio di giohappy.

E’ stato un anno in cui grazie a Sergio Farruggia ho scoperto che vorrei vivere in un mondo un po’ più olonico, e leggere questo suo post è stato (ed è sempre) per me un momento di grande ristoro.
Abbiamo anche rischiato di diventare famosi grazie al già citato Antonio Falciano, ed ai suoi post: uno per tutti il bellissimo “Where to sleep in Turin”. Se ho imparato a conoscerlo, nel 2011 ne vedremo di migliori. :-)
Due di noi – Antonio Falciano e Pietro Blu Giandonato – sono stati invitati in veste di autori di questo blog, a fare da relatori all’ITN Expo- Infrastructure, Telematics & Navigation. E’ andato Pietro, che ha preparato e presentato l’interessantissimo “I luoghi degli “open data“.
Ci siamo anche “buttati in politica” e, al grido di “L’unità di tutte le scienze è trovata nella geografia”, abbiamo organizzato e realizzato una cosa abbastanza rara (almeno in Italia): fare in modo che nello stesso giorno quindici blog fossero una sola voce.

Ci sarebbero tante altre cose da elencare, ma voglio concludere raccontandovi la più bella.
A novembre di quest’anno, in occasione del GIS DAY, alcuni di noi hanno avuto la possibilità di incontrarsi per la prima volta. Io, Alessio, Antonio D’Argenio, Gerlando, Giovanni e Pietro Blu ci siamo trovati in un bar a mangiare arancine “bomba” e cannoli; altro che bar dietro al router.
Era la prima volta che incontravo molti di loro, ma ho avuto la sensazione di essere ad un riunione con i compagni di classe del liceo; ai tempi del liceo.
Fare TANTO mi ha dato la possibilità di arricchirmi molto dal punto di vista umano e professionale. Mai avrei pensato di trovare negli autori di questo normalissimo blog, dei compagni di vita.

L’augurio che faccio a tutti voi (ed anche a me stesso) è quello di riuscire a vivere nel 2011 alcune delle emozioni/incontri/occasioni come quelle che ho avuto nel 2010, di potere camminare accanto a belle persone con cui condividere ideali, pensieri, lotte, professione e … arancine.

Buon 2011 da tutti noi

1 gennaio, 2010 | di

Un paio di persone a me care scrivono racconti. Giocano con le parole, i tempi, i luoghi, le facce e i sentimenti. Creatori di impossibili mondi possibili.
Non usano quasi mai acido lisergico, e se lo fanno sfruttano le proprie scorte naturali. Il loro nutrimento è più tipicamente ciò che hanno intorno, ciò a cui possono attingere e avere accesso. Quando scrivono di gnomi e pensano a morbide colline verdi, e l’ispirazione non li supporta, cercano e trovano scintille molto facilmente. Lo facevano anche prima di internet, quando creavano mash-up analogici, ed i mash-up non esistevano ancora.

Il prossimo premio giornalistico internazionale potrebbe essere assegnato ad un giornalista per un report da Kibera, la più grande baraccopoli africana (a Nairobi, in Kenya). E’ abitata da più di un milione di persone, ma era soltanto un’area “vuota” in una mappa. Adesso grazie al progetto Map Kibera, creato dallo Humanitarian Team di OpenStreetMap, sarà più facile raccontare di un luogo così lontano e “difficile”, ed illustrarne meglio le condizione di vita. Senza la conoscenza di base della geografia di Kibera, sarebbe stato impossibile aprire una discussione su come migliorare il quotidiano dei residenti. I dati su un’entità e l’accesso a questi, ancora una volta consentono di creare un valore aggiunto, e di rendere visibile l’invisibile.

Diversi governi del mondo, ed in prima fila quello degli Stati Uniti, stanno spingendo per una politica in cui la trasparenza, la partecipazione e la collaborazione abbiano un ruolo importante, mai avuto prima. Il governo presieduto da Barak Obama ha ad esempio emesso una direttiva, che obbliga ogni agenzia governativa ad aprire le proprie porte ed i propri dati ad i cittadini.
Tim Berners Lee – santo subito – è tra i promotori di linked data, un termine coniato per descrivere delle buone pratiche per la pubblicazione, la condivisione e la connessione di dati, informazioni e conoscenza, nel contesto del Web Semantico.
Un esempio concreto che concilia la politica del governo USA con i linked data è quello di Open Energy Info.

L’Ordnance Survey, l’analogo dell’Istituto Geografico Militare per la Gran Bretagna, ha da poco annunciato che consentirà (intorno ad Aprile del 2010) il libero accesso ad alcuni dei prodotti cartografici digitali (raster e vector) che produce. In questo modo i dati “can be used for digital innovation and to support democratic accountability“. Mica male.

Il 2010 sarà probabilmente un anno in cui il tema dell’accesso ai dati sarà tra quelli “forti” sia in termini di discussione, che in quelli di risorse messe in gioco (umane ed economiche), che per risultati ottenuti. Riceverà attenzione non soltanto (e come ovvio) da parte dei cittadini, ma anche (e finalmente) da chi governa il pianeta e prende decisioni. Sentiremo sempre più spesso parlare (aiutooo) di web 3.0.

Se la previsione di sopra si avvererà, sarà più facile raccontare storie: romanzi, racconti, report giornalistici, blog, cinguettii, video, mappe, e chi più ne ha (in testa) più ne metta.
Il mio augurio per il prossimo anno è che tutto ciò si realizzi (e che nel tempo si rafforzi). Dovrà essere un futuro non uguale, ma il più omogeneo possibile per tutti: che se ne fa un cittadino di Nairobi di Map Kibera, se non ha una connessione internet (e magari nemmeno il pc, e mi fermo)? Ma il digital divide è problema molto più diffuso di quanto ci si possa immaginare: in Italia soltanto il 47,3% dei cittadini ha un accesso ad Internet.

Se l’attenzione verso le politiche open si rafforzerà, sarà obbligatorio innovare continuamente, e di conseguenza migliorerà la qualità della vita di ciascuno.

Raccontare storie per fare sognare, evadere, informare, formare e per esaltare le capacità degli altri; “ispirare altre persone e fare brillare i loro occhi” (è una citazione da qui).

Buon 2010 da tutta la redazione di TANTO


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