22 dicembre, 2008 | di in » Strumenti

L’articolo sulla Geografia Giudiziaria è stato – per me – molto di più di uno “sfogo” da blogger. E’ scritto a quattro mani, ma il il grosso del lavoro è di Gerlando Gibilaro. E’ stato per me molto stimolante ascoltarlo raccontare, di quanto per la sua professione sarebbe utile spazializzare alcuni dati. Questa esperienza mi ha confermato l’importanza dei sistemi informativi geografici per il supporto alle decisioni e mi ha suggerito un nuovo possibile obiettivo di mercato; questo ultimo punto dovrebbe essere di interesse per tutta la comunità.

Gerlando mi ha fatto soprattutto giocare con le “sue” tabelle, e mi ha portato verso i servizi di geocommons che ho sfruttato per creare le due mappe descritte (e illustrate) nella prima parte del nostro post (e di cui forse parlerò un’altra volta). Una buona mappa vale più di mille parole, ma a me il mio pezzo non sembrava ”completo”. Un po’ perché mi sono fermato ad elaborazioni semplici, un po’ perché accanto ad una tabella ci dovrebbe essere un grafico.

I  giorni seguenti sono passati con questo piccolo senso di “vuoto”,  finché non ho ricevuto un invito ad una tempesta di cervelli a tre, da parte di miei vecchi studenti di “Tecnologie per il lavoro collaborativo”. Si cercava un’idea per una tesi di Laurea sul web 2.0 e – correvo correvo correvo … (sintetizzo, sto un po’ divagando) – abbiamo finito per parlare di Flare una libreria ActionScript per creare grafici (e non solo) da visualizzare con il player Flash. Librerie come queste consentono di esprimere visualmente relazioni tra variabili, e ne descrivono gli andamenti, con una chiarezza e – alle volte – una bellezza disarmante. Anche i grafici possono valere più di mille parole, e possono fare “sorridere” una triste ed alle volte oscura tabella.

Una che ho avuto sotto gli occhi durante la redazione del post sulla geografia giudiziaria, è quella che mostra la spesa pubblica pro capite in Europa nel settore giustizia nell’anno 2002. A dispetto di ogni (mia) previsione, l’Italia spende molto e di più di diversi paesi di cui leggiamo una migliore efficacia. Se volessi dirlo con un grafico, potrei farlo anche con la nuvola di parole di sotto, in cui è “illustrato” come ad esempio Spagna, Francia e Regno Unito abbiano speso meno del nostro paese (la dimensione del font è proporzionale alla spesa).

Il grafico di sopra è impostato sugli stessi criteri con cui si producono le tag cloud. Ma non voglio parlarvi di questo, trovate centinaia di risorse in merito. Voglio parlarvi dello strumento/servizio con cui è stato generato e delle sue caratteristiche; divagherò ancora un po’. Il grafico di sopra è attivo, non è una semplice immagine inserita nel testo. Se cliccherete sul tasto al centro, “click to interact”, si attiverà una barra dei menu con cui potrete cambiarne la formattazione. Ai lettori più attenti ricorderà Wordle; è difatti proprio questa la libreria che c’è alle spalle (e siamo alla seconda). Uso Wordle molto spesso per analizzare i testi su cui lavoro. Wordle fa sorridere i testi, perché riesce (spesso) a tirare fuori a sorpresa dei significati non evidenti subito.  Qui ad esempio l’analisi del testo di questo post. Che vi dice? ;-)

C’è pero “qualche” differenza con Wordle, che si riassume in ”Many Eyes, for shared visualization and discover”. Many Eyes è il servizio gratuito di IBM che mi ha consentito di generare questi grafici, ma è molto di più. Dicevo delle differenze con Wordle, ed eccone alcune che mi aiutano a raccontarvi di Many Eyes:

  • posso inserire un grafico interattivo nel mio sito web (vedremo fra poco altri esempi)
  • posso risalire alla sorgente dei dati del grafico, cliccando con il tasto “view data” in basso a destra sul grafico, e da questa pagina
    • posso aggiungere un commento ai dati
    • posso visualizzarli come testo semplice ed importarli comodamente nella mia banca dati
    • posso tenere sotto controllo la pagina, ed essere avvisato quando ci saranno modifiche/aggiornamenti (devo però registrarmi sul sito)
    • posso visualizzare diversamente lo stesso set di dati (o usando una visualizzazione già esistente, o creandone una nuova)
    • posso aggiungere questo set di dati ad un “topic hub”, ovvero un gruppo di interesse ad un dato argomento
  • posso commentare il grafico, ed aprire una (speriamo fruttuosa) discussione, cliccando sul tasto “comment” accanto al precedente, e da questa pagina
    • posso aggiungere un commento al grafico
    • posso tenere sotto controllo la pagina, ed essere avvisato quando ci saranno modifiche/aggiornamenti (devo però registrarmi sul sito)
    • posso aggiungere anche il grafico ad un “topic hub”, ovvero un gruppo di interesse ad un dato argomento
    • posso condividere con altri il grafico, inviando un’email o generando il codice html utile per inserire il grafico in una pagina web (o come immagine, o come grafico dinamico)

E’ una riscoperta, l’avevo tra i miei preferiti su delicious dal Gennaio del 2007. L’avevo perso per strada, e l’ho ritrovato grazie al brainstorming di cui sopra; uno dei motori per la creazione dei grafici di Many Eyes è infatti proprio Flare. Many Eyes si prensenta in questo modo:

Many Eyes is a bet on the power of human visual intelligence to find patterns. Our goal is to “democratize” visualization and to enable a new social kind of data analysis.

Due frasi che mi piacciono molto nella loro ambizione e forse ingenuità. Ma che descrivono molto bene cosa questo servizio mi abbia “solleticato” (sarò anche io un ingenuo) da utente finale. E’ uno di quei servizi che ti fa “buttare” ore che dovevano originariamente essere dedicate al lavoro; specie se si inizia a “giocare” con i propri dati. Con la solita tabella di sopra ho giocato a creare una mappa, ed ho prodotta quella di sotto. Per farlo è stato necessario aggiungere al set di dati originale, una colonna in cui inserire i codici ISO dei paesi europei. Fatto questo è stato possibile scegliere come output grafico una mappa. Anche stavolta ho ottenuto facilmente qualcosa di più. Se cliccherete infatti sul tasto “click to interact” del grafico di sotto, otterrete due mappe che descrivono l’andamento di due variabili: di nuova la spesa dei vari paesi europei, ed il legal aid per paese. Ancora una volta abbiamo “acceso” una tabella, e nuovamente siamo davanti ad un oggetto interattivo:

  • se passo con il mouse sopra una delle nazioni della mappa, verrà visualizzato il valore della variabile in esame per quella nazione
  • se clicco su una nazione nella mappa di sinistra, verranno evidenziati i poligono omologhi delle due mappe
  • potrò cambiare la variabile da mappare utilizzando i menu a tendina presenti nelle mappe (in questo caso il divertimento è poco, perché non sono presenti molte variabili)
  • potrò muovere la mappa facendo click su questa e trascinandola
  • e potrò zoommarci – avanti e indietro – usando la rotellina del mouse

I tipi di grafici/visualizzazioni a disposizione sono tanti, ed ognuno ha delle caratteristiche diverse. Per ognuno esiste una pagina che ne illustra le caratteristiche: quando usarlo, come usarlo e con che tipo di dati. Qui ad esempio quella per gli scatterplot.

Visualization Options Available in Many Eyes

Visualization Options Available in Many Eyes

Molto leggibile e didattico ad esempio il grafico a matrice che illustra le spese dei candidati alle ultime elezioni statunitensi (dentro la colonna di questo blog non rende, meglio guardarlo qui).

Mi fermo qui perché, come vi dicevo, diventa quasi una droga.

Chiudo con alcune segnalazioni interessanti per chi si appassiona di queste cose:

  • swivel, un youtube per i dati ed i grafici
  • le api di google per la generazione di grafici
    • da vedere ad esempio questa motion chart che mostra la variazione di alcune variabili nel tempo
  • il Visualization Lab del New York Times che sfrutta proprio Many Eyes per dare la possibilità ai propri lettori di creare e visualizzare grafici e (forse) capire un po’ meglio come vada il mondo

Molti occhi, molte visioni, molte soluzioni.

Attenzione! Questo è un articolo di almeno un anno fa!
I contenuti potrebbero non essere più adeguati ai tempi!

4 Responses to “Fare sorridere una tabella, o di quanto siano belli i grafici”

  1. By Gerlando Gibilaro on dic 22, 2008

    Solo per confermare che l’esperienza dell’articolo sulla geografia giudiziaria è stata per me estremamente formativa, sia per quanto attiene alla redazione dell’articolo sotto la forma di un lavoro collaborativo, sia con riferimento all’oggetto del lavoro stesso.
    “L’importanza dei sistemi informativi geografici per il supporto alle decisioni” risiede proprio nel fatto che tale approccio contiene in sé molte delle soluzioni ai problemi trattati.
    La soluzione è data, spesso, dalla chiarezza con cui vengono esaminati i dati, dalla loro intellegibilità, dal fatto che, anche quando si analizza un unico dato (ad esempio il carico dei magistrati), la referenzializzazione geografica, lo rende immediatamente comparativo.
    Le potenzialità di tali strumenti, principalmente in termini di chiarezza e di correttezza metodologica nell’accostarsi a determinate tematiche, sono davvero impressionanti (e mi hanno impressionato) e mi hanno fatto pensare ad una celebre frase:
    “Tutto ciò che si può dire lo si può dire chiaramente. Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere” — Ludwig Wittgenstein.

  2. By Pietro Blu Giandonato on dic 22, 2008

    Andy, prima di tutto complimenti per il post, belle idee, bel lavoro. Si capisce che ti sei “trattenuto” ;)
    Grazie poi per averci segnalato l’esistenza di ManyEyes, un progetto davvero innovativo e che ci fa capire come ormai chiunque possa concentrarsi sui contenuti e la loro comunicazione, pur non avendo conoscenze di sviluppo.
    Le idee contano…

  3. By Massimo Zotti on dic 23, 2008

    Complimenti Andrea, ottimo post. Persino eccessivo per quanti spunti offre… meno male che si avvicinano le ferie, con un po’ di ore da “buttare” giocando con questi strumenti. Bravo.

  4. By Andrea Borruso on dic 23, 2008

    Grazie a tutti.
    E’ stato un gran piacere scriverlo. Capita con pochi post, e spero che traspaia anche questo aspetto emotivo.

    La citazione di Gerlando dovrebbe diventare un manifesto del “bravo” blogger.

    Un abbraccio e grazie,

    a

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