19 novembre, 2012 | di in » Entropia

-Ciao, come va?-
-Quando son qua bene! -
-E allora vieni più spesso. Cosa fai, sei in pensione?-
-No, lavoro in proprio.-
-Ma che lavoro fai?-
-Uhm, mi occupo di mappe al calcolatore.-
-Bello. Senti, ma ci sono carte militari della zona?-
-Certamente, al 25:000. Anche delle Regioni, forse anche a scale maggiori.-
-Mi piacerebbe andare per funghi con una di queste in mano. Tra M. e P. è tutto un bosco e ci saranno bene sterrate che l’attraversano.-
-Ti cerco che mappe ci sono e ti dico.-
-Ti ringrazio.-
-Buona, vado a prepararmi cena.-
-As vugumma.-

Coincidenze! Ho incontrato Saverio, un amico d’infanzia che vive tutto il giorno all’aria aperta, l’altra sera, quando finalmente mi ero ritagliato il tempo per scrivere questo post, che ha un obiettivo preciso: promuovere una campagna per diffondere l’esistenza e la conoscenza del Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali, RNDT.

L’idea l’ho lanciata commentando la presentazione svolta da Gabriele Ciasullo, all’ultima conferenza AM/FM GIS, il 27 settembre scorso. L’ha twittata subito Renzo Carlucci.

L’RNDT è il primo esempio di catalogo dell’informazione geografica digitale in Italia: rappresenta lo strumento per ricercare, attraverso i metadati, i dati territoriali -e relativi servizi- disponibili presso le pubbliche amministrazioni. Consente di valutarne l’idoneità per le proprie esigenze e ottenere le opportune indicazioni sulle loro condizioni di accesso e utilizzo.

Lo strumento è stato formalmente istituito nel 2005 (articolo 59 del Codice dell’Amministrazione Digitale). Trascorsa la fase di progettazione e realizzazione, superata quella di sperimentazione, dai primi mesi del 2012 l’RNDT è in esercizio: l’ultimo rapporto (ottobre) riporta che sono documentati più di duemila dataset e servizi; hanno inserito informazioni tre organi centrali, due autorità di bacino, nove regioni, quattro province e un comune.

L’RNDT, insomma, sta muovendo i primi passi. La finalità della sessione “Il repertorio dei dati territoriali: strumento e motore per l’utilizzo della informazione geografica digitale” organizzata da AM/FM GIS ha avuto proprio lo scopo di presentare le iniziative intraprese sia per sollecitarne il popolamento da parte degli enti pubblici, sia per favorirne l’utilizzo da parte di tutti i soggetti interessati all’Informazione Geografica.

Mentre le istituzioni deputate al popolamento del Repertorio adempiono ai loro doveri (va ricordato lo strumento fa parte delle basi di dati di interesse nazionale, articolo 60 del CAD), anche la comunità geomatica può contribuire al suo sviluppo: aiutando a farlo conoscere, stimolando l’espressione di osservazioni, suggerimenti sull’accessibilità, la fruibilità ecc. dello strumento, anche perché, come si legge sul sito, “Il portale del RNDT è in continua evoluzione”. Vediamola come condizione necessaria, chiaramente non sufficiente, perché il suo popolamento (e il suo continuo aggiornamento) sia stimolato ad accelerare.

Usiamo il logo RNDT sulle nostre homepage e invitiamo a fare altrettanto: blogger, Ordini Professionali, aziende, associazioni, istituzioni… mettiamo l’RNDT nella nostra “cassetta degli strumenti”. Un primo strumento: se l’idea funzionerà potremo aggiungerne certamente altri.

L’informazione geografica digitale rappresenta anche una componente di infrastruttura per le strategie d’implementazione dell’Agenda Digitale italiana e fonte informativa indispensabile per la realizzazione di servizi innovativi nel contesto del paradigma “Smart Cities”. Questa minima azione può essere un piccolo apporto della comunità geomatica, un semplice esempio di come questo modello possa essere interpretato. Facciamo che l’RNDT diventi “l’elenco telefonico” dei dati territoriali italiani.

Chissà, tra non molto tempo anche Saverio, il mio amico d’infanzia che non sta tutto il giorno davanti a uno schermo, saprà che, rivolgendosi all’ufficio comunale o semplicemente chiedendo a qualche compaesano “sempre connesso”, potrà conoscere da chi e come procurarsi una mappa topografica.

TANTO inserisce oggi nella sua homepage il logo (con link) del Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali (RNDT). Attualmente questo strumento sta muovendo i primi passi, ma noi desideriamo che entri a fare parte della “cassetta degli attrezzi” di ogni geomatico e, in prospettiva, di ogni cittadino italiano. Non siamo da soli, ma insieme a:

Attenzione! Questo è un articolo di almeno un anno fa!
I contenuti potrebbero non essere più adeguati ai tempi!

8 Responses to “Perché il Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali arrivi …”

  1. By Riccardo Rigon on nov 19, 2012

    Ho aggiunto anch’io l’informazione sul Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali nel mio blog.

    riccardo

  2. By Domenico Sergio Antonacci on nov 19, 2012

    Ciao, seguo sempre con piacere il tuo blog.
    Da non tecnico, ma da fruitore del materiale finale, non vedo differenze rispetto al PCN. Insomma, è un catalogo di materiale cartografico disponibile in una zona x.
    Ora, sicuramente mi sfugge qualcosa, quindi ne approfitto per chiedere ulteriori delucidazioni..

    Saluti!

    ps, sotto questo form vedo 2 flag per ricevere la notifica via mail..uno italiano ed uno inglese, è voluto?

  3. By Gabriele Ciasullo on nov 19, 2012

    Grazie Domenico per la domanda, che consente di fare conoscere gli strumenti della GI nazionali in Rete.
    Cerco di non perdermi con i riferimenti normativi (CAD, SPC, INSPIRE, Decreto 32/2010, Decreto 48/2012), né con ricostruzioni “storiche”. Il Repertorio, come i portali di altre amministrazioni, fa parte dell’IDT italiana, nella quale svolge il ruolo di catalogo nazionale dei metadati relativi a dati (e servizi) disponibili nell’ambito di tutta la PA italiana.
    Beneficia del Repertorio – nel contesto di sistemi interoperabili – l’utente che accede al GeoPortale Nazionale, come chi accede, a livello più alto, al Geoportale INSPIRE, oppure ancora ad una qualche IDT subnazionale.
    Quanto sopra è vero a patto che il RNDT sia popolato (contenga l’elenco dell’esistente) e sia mantenuto aggiornato nel tempo dai
    produttori di dati.

  4. By Domenico Sergio Antonacci on nov 19, 2012

    ok quindi è “solo” un elenco..alla fine per la consultazione c’è sempre il pcn, no?!

  5. By Gabriele Ciasullo on nov 19, 2012

    No non è un elenco, non mi sono espresso bene.
    E’ una componente della IDT italiana. Rispetto a eventuali (possono esserci o meno) cataloghi di altre amministrazioni centrali regionali e locali (nei quali ognuna documenta i propri dati), il Repertorio è il catalogo nazionale e documenta i dati e i servizi di tutta la PA italiana. Come dicevo prima a patto che, come prescritto dalle norme, sia popolato e mantenuto aggiornato nel tempo dalle stesse amministrazioni che producono i dati.
    Saluti e grazie per la segnalazione

  6. By Domenico Sergio Antonacci on nov 19, 2012

    grazie

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