7 marzo, 2009 | di in » Recensioni

La rete GNSS pugliese

La Regione Puglia, con le iniziative messe in atto dall’Assessorato Regionale all’Assetto del Territorio in questi ultimi tempi sta compiendo importanti passi avanti nel settore dell’acquisizione di dati spaziali digitali e nell’offerta di servizi al territorio.

Già dal 2007 è infatti operativa la Rete  GNSS regionale – 12 stazioni permanenti – con la quale è possibile effettuare rilevamenti GPS di dettaglio con una precisione centimetrica, sia in post-processing mediante uso di dati RINEX, che in correzione differenziale con l’impiego di rover GPS, ricevitori in grado di correggere gli errori in real-time connettendosi mediante GSM/GPRS alla rete GNSS stessa.

Altra iniziativa di rilievo messa in atto è quella di consentire ai cittadini di poter contribuire attivamente alla realizzazione del nuovo Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), con l’istituzione dell’Osservatorio del Piano. L’Atlante delle Segnalazioni è un mashup di Google Maps con il quale chiunque può – secondo il principio del più autentico crowdsourcing – dire la propria, segnalando direttamente su una mappa quattro tipi di entità:

Bene del Paesaggio Bene del paesaggio: è un luogo o un oggetto o un insieme di oggetti che si giudica prezioso per la qualità del paesaggio, e per il quale si ritiene necessaria una azione di tutela e valorizzazione.
Offesa al Paesaggio Offesa al paesaggio: è un luogo o un oggetto o un insieme di oggetti che si ritiene responsabile di un degrado della qualità del paesaggio e per il quale si ritiene necessaria una azione di riqualificazione.
Buona pratica del Paesaggio Buona pratica del paesaggio: è una azione o una politica pubblica o un progetto che porta un miglioramento nella qualità del paesaggio e può servire come riferimento per altre azioni simili.
Cattiva pratica del Paesaggio Cattiva pratica del paesaggio: è una azione, una politica pubblica o un progetto che avvia o determina un degrado oppure risulta inefficace rispetto agli obiettivi che si è proposta.

In pochi mesi sono state raccolte circa una novantina di segnalazioni, che verranno poi vagliate ed eventualmente prese in considerazione dal gruppo di lavoro che si sta occupando della realizzazione del PPTR. Un’iniziativa simile è stata ad esempio messa in piedi anche dalla Provincia di Firenze, sebbene con tecnologia differente (non è un mashup) e sicuramente molto più costosa.

l'Atlante delle Segnalazioni del PPTR

I nuovi dati cartografici digitali

La Regione Puglia ben 12 anni fa emanò la L.R. 28/1996, tesa ad avviare la “Realizzazione di cartografia di base e cartografia tematica attraverso un sistema di informazione territoriale”. Nonostante le buone intenzioni non si era mai arrivati ad una copertura omogenea di cartografia digitale di base del territorio regionale, con Province, Comuni, Enti Parco, Comunità montane che hanno provveduto in tempi e modi diversi a dotarsi di tali dati in maniera del tutto autonoma. Ne è risultata una copertura a macchia di leopardo, con zone scoperte e dati relativi a differenti periodi temporali.

L’Assessorato Regionale all’Assetto del Territorio ha di recente concluso il collaudo dei nuovi dati cartografici digitali di base, e da poco li ha messi a disposizione mediante un servizio di consultazione webgis, con la possibilità di scaricarli direttamente dal nuovo portale cartografico regionale.

I nuovi dati possiedono di sicuro elevati standard qualitativi in termini di precisione e risoluzione spaziale, sotto l’egida del CNIPA, visti anche i soggetti che hanno contribuito alla loro realizzazione. La Regione, oltre a Tecnopolis ha coinvolto un RTI costituito da RILTER, SIT e TELESPAZIO e IGM e INGV come collaudatori.

Il nuovo portale cartografico regionale ambisce a fornire non solo dati, ma anche servizi applicativi nei settori della pianificazione territoriale e paesaggistica, quella urbanistica, la protezione civile, l’agricoltura. I dati che è possibile consultare tramite il webgis, realizzato con software ESRI (ArcIMS), e dei quali è possibile effettuare il download sono:

Sono inoltre disponibili, anche se non consultabili direttamente in webgis e scaricabili, i seguenti dati:

  • database topografico multiprecisione alla scala 1:5.000 e alla scala 1:2.000 per quanto riguarda toponomastica e numeri civici dei centri urbani che dispongono di carta tecnica a questa scala;
  • database degli indicatori socioeconomici;
  • dati sui flussi di traffico relativi alle principali arterie regionali;
  • banca dati catastale, censuaria e cartografica;
  • piani a scala comunale (PUG), provinciale (PTCP) e regionale (Piano Paesaggistico, Carta dei beni culturali, Piano di Assetto Idrogeologico, Piano dei Trasporti, ecc).

diagram

Come detto, i dati sono scaricabili direttamente dal webgis, previa registrazione. La procedura è in realtà un pò macchinosa anche per un utente mediamente esperto, sebbene sul sito sia presente una dettagliata guida. Data l’elevata risoluzione e conseguente pesantezza dei file, i dati sono disponibili in singoli elementi alla scala 1:5.000. La scelta dei dati scaricabili è effettuabile mediante selezione di un’area rettangolare o puntuale con appositi tool, o ancoa per singolo Comune. Verranno visualizzati dunque i layer disponibili e una volta selezionati, ci giungerà successivamente un’email con i link per il download dei singoli dati organizzati appunto in elementi 1:5.000.

Il sistema di riferimento è WGS 84 UTM Zona 33N (EPSG:32633).

Sul sito e nella documentazione non si fa alcun cenno con chiarezza alla licenza d’uso dei dati, né a quali limitazioni siano sottoposti. All’atto del download, l’utente è comunque tenuto a specificare l’uso che intende farne. Ho chiesto esplicitamente quali fossero le condizioni di licenza, ma ad oggi nessuna risposta. Con tutta probabilità, come accade per altre Regioni, i dati dovrebbero poter essere liberamente utilizzabili per rielaborazioni e derivati, a patto di citare la fonte.

Un’altra carenza riscontrata riguarda i metadati, totalmente assenti per tutti i dati disponibili sebbene nella sezione “Documentazione” del portale sia possibile reperire informazioni più o meno dettagliate sui diversi strati informativi. Manca di fatto una implementazione delle specifiche nazionali (Standard ISO 19115), definite dal CNIPA sulla scorta di iniziative internazionali (Dublin Core), per un set minimo di informazioni descrittive (metadati) a corredo dei dati spaziali digitali esistenti presso le Pubbliche Amministrazioni, che fanno a loro volta riferimento al Repertorio Nazionale dei Dati Territoriali (RNDT). Mancano inoltre metainformazioni riguardanti il sistema di riferimento cartografico, sia per i dati vettoriali che per quelli raster (DTM). Agli shapefile infatti andrebbero per lo meno associati anche i file .prj, che riportano in WKT la descrizione del sistema di riferimento.

La Carta Tecnica Regionale numerica

Sempre secondo quanto dichiarato sul portale SIT, la realizzazione della CTR ha seguito precise indicazioni definite dall’Intesa Stato Regioni-Enti Locali sui Sistemi Informativi Territoriali, con particolare riferimento alle Specifiche per la Produzione dei Data Base Geografici di interesse generale e alle Prescrizioni Tecniche per la Produzione di Modelli Digitali del Terreno.

La CTR puglieseI singoli elementi della CTR sono costituiti da tre distinti shapefile – composti dai rispettivi tre file obbligatori .shp, .shx e .dbf – che rappresentano gli elementi puntuali, lineari e areali. In ciascuna tabella attributi si trovano i campi descrittivi delle geometrie, grazie ai quali è possibile identificarne la natura.

Gli shapefile della CTR pugliese sono “3D”, in sostanza ogni elemento geometrico possiede due parametri: “Z” che ne definisce la quota, “M” che ne definisce le coordinate “lineari”, come ad esempio la successione dei nodi in una polilinea o in un poligono, informazioni utili ad esempio in applicazioni di network analysis come il calcolo dei percorsi più brevi lungo i grafi stradali. Si tratta di informazioni definite nelle specifiche per la realizzazione dei database cartografici prioritari “db-prior” italiani.

Le informazioni riguardanti la quota però mancano del tutto nelle tabelle descrittive degli shapefile, e possono essere utilizzate solo in applicazioni 3D o con algoritmi che effettuano ad esempio l’estrusione degli elementi, desumendo la coordinata Z proprio dall’omologo parametro degli shapefile. L’assenza del parametro “quota” nella tabella attributi rende di fatto inutilizzabili le isoipse della CTR nella realizzazione di cartografie nelle quali sia necessario esprimere l’orografia mediante simbolizzazione delle curve di livello. Per ovviare a ciò sarebbe stato opportuno realizzare uno strato informativo distinto “curve di livello” che possedesse la quota come attributo.

La copertura regionale della CTR è del 100%.

Il Modello Digitale del Terreno

Il DTM è stato derivato dalle riprese aerofotogrammetriche ed è perfettamente integrato con gli altri prodotti cartografici. E’ conforme al livello 3 definito da Intesa-GIS, che possiede le seguenti specifiche tecniche:

  • precisione in quota ±1.0m , passo di griglia 10m;
  • precisione planimetrica di punti quotati ed elementi lineari: ±0.5m (0.1 mm in 1:5.000);
  • break lines o punti quotati per oggetti che causano irregolarità del terreno maggiori di 2m;
  • break lines necessarie per i seguenti oggetti: dighe, viadotti, linee di costa di laghi, fiumi e mari, impluvi.

Il DEM livello 3 risulta particolarmente utile nello studio idrologico del territorio, con la messa a punto di modelli che tengano conto della modificazione del deflusso superficiale delle acque dovuto alle break lines costituite ad esempio da strade e altre infrastrutture lineari.

Le ortofoto

Secondo quanto riferito sul portale, le levate sono state eseguite da agosto a novembre 2006, mentre per aree limitate la copertura è relativa a marzo 2007. Le riprese aeree sono state eseguite utilizzando la camera fotogrammetrica digitale Z/I Imaging DMC della Intergraph, a colori e con fotogrammi che hanno una risoluzione a terra di circa 20 cm e parzialmente sovrapponibili, in modo tale da poterne ottenere anche la visualizzazione 3D ad esempio con tecnica anaglifa. Il risultato è davvero eccezionale, l’ho potuto sperimentare di persona direttamente presso Tecnopolis. Il livello di dettaglio dei fotogrammi rende inoltre possibile la derivazione della cartografia in scala 1:2.000.

Le ortofoto scaricabili sono state ricampionate e compresse in formato ecw a una risoluzione spaziale di 0,5 metri. il periodo di ripresa le rende perfette per una buona interpretazione della vegetazione e delle caratteristiche dell’uso del suolo.

L’uso del suolo

Particolarmente interessante risulta proprio l’uso del suolo, sempre scaricabile in formato shapefile, derivato dalla CTR. Si tratta di un dato con scala nominale 1:10.000 di elevata accuratezza interpretativa, con classificazione CORINE (ins. rif.) al terzo livello. Costituisce un prezioso aggiornamento dello stesso Corine Land Cover, di fondamentale importanza in numerosi campi applicativi, dalla pianificazione territoriale alla protezione civile.

Attualmente la copertura regionale è di poco più del 50%, con la Provincia di Foggia al completo, quella nord-barese e parte del Salento meridionale. Presto verrà rilasciata la restante parte del territorio pugliese.

Scena 3D con CTR estrusa

Nell’immagine qui sopra è rappresentato uno scorcio di scena 3D dell’ortofoto – la cui quota è derivata dal DTM – con sovrapposto il livello poligoni della CTR con gli elementi estrusi sulla base del valore delle quote Z. Tenendo conto che il risultato è ottenuto senza alcuna rielaborazione, con i dati utilizzati così come sono stati scaricati, dimostra come questi prodotti siano in effetti di ottima qualità e di facile utilizzo per un utente medio.

In conclusione…

Con questi nuovi dati spaziali, il rinnovato portale SIT regionale, e le altre iniziative messe in atto nel settore della geomatica, la Puglia si pone certamente in una posizione di rilievo tra le regioni meridionali.

E’ necessario comunque prestare una maggiore attenzione a quanto previsto dagli standard sui metadati, e contestualmente potenziare le azioni volte a garantire una migliore interoperabilità tra gli svariati sistemi e architetture GIS oggi diffusi. Ad esempio sarebbe auspicabile la disponibilità di dati anche mediante servizi WMS, che permetterebbe una più agile integrazione in altre piattaforme GIS, in alcun casi più funzionale rispetto al download di dati. Altra direzione alla quale guardare potrebbe essere quella dell’implementazione di servizi WFS, particolarmente adatti alle iniziative di copianificazione comunale che sempre l’Assessorato Regionale all’Assetto del Territorio ha già avviato da tempo.

Mi preme concludere rimarcando il fatto che l’implementazione dei metadati e più in generale degli standard OGC vede sempre più al centro i software open-source, il cui impiego risulta in costante aumento a seguito di una crescita esponenziale delle comunità di sviluppatori e utilizzatori. Gli standard nel campo della geomatica sono nati proprio nell’ambito del software aperto, e guardare a soluzioni open-source – soprattutto per un’Amministrazione Pubblica – vuol dire investire sull’innovazione e sull’autentica interoperabilità tra dati, funzioni e processi di analisi e pianificazione territoriale.

Attenzione! Questo è un articolo di almeno un anno fa!
I contenuti potrebbero non essere più adeguati ai tempi!

9 Responses to “La nuova Carta Tecnica della Regione Puglia”

  1. By vincenzo on mar 18, 2009

    Ciao Pietro,
    ti ringrazio per la descrizione che ha fatto del sit regionale. Spesso mi chiedono informazioni, anche PA che operano sul territorio regionale, e ho qualche difficolta a rispondere in modo chiaro ed esaustivo su cosa c’e’ veramente in giro nonchè dare indicazioni su quanto realmente funziona. Sarebbe utile avere una analisi analoga per i diversi sistemi webgis e cartografie disponibili on line a livello regionale per avere un quadro aggiornato ed esaustivo di tutto.
    Lancio una ipotesi: questa prassi potrebbe essere replicata nelle diverse regioni dove soggetti locali potrebebro svolgere questa funzione di monitoraggio, visto che le regioni ad oggi non ci riescono.
    si potrebbe definire quasi uno schema di massima che, chi vuole, utilizza per descrivere un sistema o una base informativa.
    cose analoghe le ho viste in giro ma spesso sono incomplete e restano ferme al momento in cui sono state realizzate.
    grazie1000
    vincenzo

  2. By Pietro Blu Giandonato on mar 19, 2009

    Ciao Vincenzo, ti ringrazio molto per l’apprezzamento.
    Mi era sembrato doveroso dare risalto a quanto fatto dalla Regione, soprattutto dopo che per anni nel panorama pugliese ognuno se n’era andato per i fatti propri. E i numerosi webgis (spesso cloni di se stessi) presenti in Puglia dimostrano da un lato la necessità sempre maggiore di ricorrere a questi stumenti, dall’altro la mancanza di un contesto comune nel quale questi servizi possano trovare la loro giusta dimensione e non sembrare invece posticci.
    Certo, c’è ancora parecchia strada da fare, e il SIT regionale è ancora perfettibile sotto molti punti di vista. Ma restiamo fiduciosi, e soprattutto ritengo essenziale che chi come noi lavora da tempo nel settore, dica la propria.
    Sfondi poi una porta aperta quando proponi di ricostruire la situazione nazionale della disponibilità di webgis e più in generale della disponibilità di cartografia digitae, regione per regione. In realtà è un’idea che ha già preso corpo un paio d’anni fa, quando nell’ambito di GFOSS.it mettemmo su una pagina wiki (http://wiki.gfoss.it/index.php/Geodati_Regioni) proprio con l’intento di tenere traccia nel tempo dello stato dell’arte a livello regionale. E’ un mero elenco, ma dà un’idea di quanto esista in Italia.
    Purtroppo la completezza delle informazioni rimane un gosso problema, non essendoci come dici tu di soggetti ufficialmente preposti a fare questo lavoro. In realtà dovrebbero essere le stesse Regioni a farsi carico di queste funzioni, coordinate magari a livello nazionale da soggetti come CNIPA e PCN.
    Ma questa è un’altra storia, che purtroppo conosciamo bene… ;)

    Alla prossima,
    Pietro

  3. By Vito Meuli on feb 24, 2010

    Ad oggi (24/02/2010) i servizi WMS sono effettivamente disponibili, ed anche ragionevolmente efficienti.

    Sono disponibili i seguenti layer WMS:
    * CTR aree, linee e punti
    * Ortofoto in due versioni diverse (una 2006 e una ignota)
    * DEM in 4 versioni, due in bianco e nero e due a colori
    * uso del suolo
    * unità giacimentologiche
    * grigliato al 50.000

    Le mappe sono disponibili in due sistemi di riferimento:
    * coordinate geografiche WGS84
    * coordinate metriche UTM 33 Nord WGS84

    Mancano, gravemente, layer che mostrino le delimitazioni amministrative, rendendo difficile inquadrare la zona di proprio interesse.

    Invece non sono ancora pubblicati servizi WFS.

  4. By Luca on nov 18, 2011

    Ciao Pietro,
    grazie, anche se in ritardo, per il tuo articolo.
    Sto provando a recuperare gli ESRI Shapefile della CTR, ma non ho trovato la strada giusta :)
    La registrazione è libera?

    Grazie mille
    Luca

  5. By Pietro Blu Giandonato on nov 18, 2011

    Ciao Luca e bentrovato,
    si, per poter scaricare i dati bisogna registrarsi, poiché all’atto del download si dichiara per quali scopi verranno utilizzati.

    Qui puoi trovare maggiori informazioni su come recuperare i dati.

    Grazie per la visita e alla prossima,
    Pietro

  6. By Luca on nov 20, 2011

    Grazie ragazzi! Rapidi e precisi come sempre :)
    Con chi c’è ci si vede a Foggia.

    Luca

  7. By Mariano on mag 29, 2015

    Ho più di una domanda relativa all’estrusione dei poligoni degli edifici: il valore per l’estrusione è fisso? Il parametro Z dello shp 3d per questi poligoni rappresenta la quota o l’altezza? Se fosse valida la seconda ipotesi, come potrei usare il parametro Z per l’estrusione? Con quale software, visto che arcgis permette l’estrusione usando un valore per tutti i poligoni?

  8. By Pietro Blu Giandonato on giu 3, 2015

    Ciao Mariano, scusa il ritardo nella risposta.

    L’immagine che trovi nell’articolo si riferisce a una scena di ArcScene nella quale l’estrusione non è fissa, ma basata proprio sul valore di Z dello shapefile 3D, che nella CTR è la quota del singolo oggetto, non l’altezza dal piano campagna.

    Non uso più prodotti ESRI da molti anni ormai, ma con una ricerca su Google ho trovato un paio di risorse che potranno esserti d’aiuto:
    1. importare i valori Z di uno shapefile 3D in un campo attributo https://geonet.esri.com/thread/12510
    2. estrudere elementi vettoriali in ArcScene http://resources.arcgis.com/en/help/main/10.1/index.html#//00q8000000vt000000

    Spero di esserti stato d’aiuto in qualche modo.

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  2. nov 23, 2015: Il Geoportale della Puglia » GIS e Infrastrutture

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